Recensione: L'oceano quando non ci sei

Trama
Ci sono viaggi che non si dimenticano, momenti che restano scolpiti nel cuore. Come l’ultima vacanza che Martin e il fratellino Charlie hanno trascorso in un minuscolo paese sulle coste della Cornovaglia. Era estate, un’estate straordinaria, e ogni giorno i due bambini andavano al porto per vedere le spettacolari acrobazie del bellissimo delfino che con l’alta marea si spingeva nelle acque cristalline della baia. Sono passati molti mesi da allora, ma Martin e Charlie sono pronti a tutto pur di rivedere quel delfino, i suoi salti, le sue capriole. Anche a scappare di casa un sabato mattina e a percorrere quasi mille chilometri, tra avventure, fughe rocambolesche e incontri di ogni tipo. Martin adora il piccolo Charlie, sa che lui non è come gli altri bambini, che è speciale. È il motivo per cui Martin deve essere il miglior fratello maggiore del mondo e proteggerlo da tutto e tutti. Questo però non è sempre possibile, e Martin lo scoprirà proprio sulle spiagge della sua amata Cornovaglia. Dove lo aspetta, ancora una volta, l’alta marea.

Recensione
Ci sono recensioni che hanno bisogno di tempo per essere scritte bene, perché sui libri si deve riflettere, ragionare e far capire a un altro lettore "perché leggere" un determinato libro; non è questo il caso però. 
"L'oceano quando non ci sei" è un romanzo che va analizzato subito, uno di quelli che entrano dentro e fanno un po' male... 
"La vita è una - Nasci poi muori. Tanto vale mangiare biscotti buoni." Martin Tompkins, 13 anni
Prendete tutta la gioia di questo mondo, la voglia di crescere, lo spirito d'avventura, un barattolo di biscotti e ficcateli nel cuore. Fatto? Ora organizza un viaggio e prendi la persona che ami di più al mondo? La senti l'ansia? Le aspettative? Il sapore che hanno i sogni prima di realizzarsi? Ora gettatevi nell'oceano, sentite il mondo che va in frantumi mentre fa rumore.
Tutto finito, un tutto che era appena iniziato. 

Questo è "L'oceano quando non ci sei". Un romanzo che vi riempirà di risate e speranze, per poi mandare tutto in frantumi, uccidendo brutalmente i vostri sentimenti; ma è anche uno di quei romanzi che vi faranno crescere, perchè "crescere" vuol dire anche saper andare avanti nonostante tutto... 

Un delfino che salta - "La vita è un delfino che salta, che balza fuori dal vuoto, dall'oscurità, nel sole sfavillante. [...] Sei un delfino che salta. Un esempio magnifico di cosa significhi essere vivi." Martin Tompkins, 13 anni

Ci sono diversi personaggi importanti in questo libro, ognuno di loro è alla ricerca di qualcosa; un qualcosa che aiuterà anche il lettore a comprendersi meglio, a ritrovarsi quando la tempesta vi farà perdere. 

Martin è il protagonista. Il pilastro della narrazione, ma non la star. Martin è un bravissimo fratello maggiore, abituato da sempre a essere l'ombra di Charlie, il suo fratellino. Se Charlie cade, Martin si fa male; se Martin mangia, Charlie si sente sazio. Il loro è un rapporto di amore, pazienza e comprensione. Amore perché Martin ha il cuore buono e poetico, anche se è solo un ragazzetto di tredici anni; pazienza verso Charlie e le sue debolezze fisiche e comprensione per quel fratello che vorrebbe "essere di più" quando è già "più degli altri". 
"Questo è ciò che direi di Charlie: « Occhio pigro, testa enorme, russa come una motosega, si ammala spesso, gusti strani in fatti di cibo, pessima memoria, sempre senza fiato per via dell'asma, magrolino, sfacciato, non riesce a fare niente da solo né a concentrarsi per più di due secondi, il suo cervello funziona alla rovescia, nessuna percezione del pericolo. Migliore amico dell'universo conosciuto.» Fine del tempo a disposizione. Potrei parlare di Charlie per un Charlilione di secondi, volendo e non esaurirei mai l'argomento."
Charlie è un bambino fortunato. La sua nascita è stata un miracolo e il fatto che sia nato in una famiglia che lo ama e sa occuparsi di lui ancora di più. Charlie ha un cervello così pieno di pensieri da non riuscire a esprimerli, una vitalità che il suo corpo non riesce a contenere e un modo di fare tutto suo. Al mondo ne esistono pochi come lui, persone che riescono a vedere il mondo a "testa in giù". 
"«Ci sono anche le girelle al cioccolato, nel barattolo?» mi chiede. «Certo» rispondo. «E quei biscotti nella stagnola dorata? Sono i miei preferiti. Novanta per cento cioccolato, cinque percento biscotto.» «E l'altro cinque per cento?» gli domando, solo per sentire la sua risposta strampalata. Charlie fa un sospiro. «Sogni.»"
Hen invece è la classica eroina buona che non lo sembra. Capelli azzurri, aria da dura e un cuore di ghiaccio che si scioglie al primo sole. Hen che scappa da sua madre e non riesce a star ferma in un posto; che aiuta un ragazzino a ritrovare suo fratello e alla fine trova se stessa. 

"Conati di vomito. Convulsioni. Lo girano su un fianco. Sta malissimo. Respiri dolorosi, rochi. Boccheggia. La mamma lo stringe a sé. Charlie."  

Lo stile è dolce, poetico e realistico; sembra davvero che Martin ci parli e ci racconti della sua famiglia e dei suoi piani. Tra presente e un passato non troppo lontano, tra poesie a pagine bianche, abbiamo una visione a trecentosessanta gradi su quello che è la famiglia Tompkins. L'autore più che sulle ambientazioni, si è focalizzato su emozioni e personaggi, lasciando sfondi di contorno. L'unica cosa che vediamo per pagine e pagine è il mare e un delfino, simboli di libertà. 

"L'oceano quando non ci sei" è il racconto di due fratelli, di una ragazza che amava giocare con il fuoco, di una famiglia distrutta che è riuscita a salvarsi. Profondo, semplice e con un alto tasso di lacrime. 


-CuorediInchiostro

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