Recensione in Anteprima: Il senso della colpa
Trama
Il corpo avvolto tra le lenzuola, le mutandine sfilate e il sorriso di Anna che non tornerà più. Il maresciallo Giuseppe Occhipinti deve indagare sulla morte di quella ragazza che aveva imparato ad amare come un padre e come un fratello. Ricostruire la vita di una persona che pensava di conoscere e che scoprirà essere sempre più lontana dall'idea che aveva di lei. Notti brave, droga, amori fugaci. Una storia raccontata a più voci e che viaggia su binari paralleli fino a ricongiungersi in un finale dove niente è davvero quello che sembra, in un crescendo di adrenalina senza alcun filtro, sullo sfondo di una Torino mai così viva e pulsante prima d'ora.
Recensione
Ormai lo sapete che sono anche una lettrice di libri #madeinitaly, quindi vi propongo la prima di una serie di recensioni di questo stampo, che terrò in occasione della fiera di Torino della settimana prossima (sì, forse ce la faccio a farle tutte <----- no, non credete assolutamente a quello che ho detto prima).
Il primo romanzo che porterò al vostro cospetto (ultimamente leggo troppi thriller, aiuto), è "Il senso della colpa" di Daniel di Benedetto edito Dark Zone Edizioni.
Questa non è la prima opera che leggo di questo autore italiano, che ogni volta riesce a sorprendere e catturare il lettore. Daniel di Benedetto non è focalizzato su un solo genere letterario, ma li utilizza a suo vantaggio per regalare ogni volta qualcosa di unico; passando dal noir che colpisce, alla narrativa che commuove, riesce ad arrivare questa volta a un romanzo che è quasi un mix di generi e in cui lo scrittore è riuscito a esprimere e a dare tutto se stesso.
La penna di Daniel di Benedetto è ipnotica e leggera;non si limita a mettere su carta fatti e nozioni, ma trasporta in ogni luogo e fa conoscere Davvero ogni personaggio che si presenta. Personaggi che "sono" e "non-sono" in una miscela quasi Shakespeariana in cui ognuno è alla ricerca di se stesso.
Pedine del gioco, così potremmo definire ognuno di loro. Anna, una ragazza cresciuta troppo in fretta; Giuseppe con il suo lavoro e il strano amore e Torino che è sì l'ambientazione, ma sembra così viva da essere la vera protagonista con i suoi riflettori che illuminano personaggi e situazioni fino a mostrarci la loro vera natura.
Ma cos'è questa "colpa" che traspare nel titolo e nella cover stessa e di cui tanto ci impregnamo durante tutto il romanzo? È il senso si inadeguatezza che colpisce quando si ha una certa età e si ha paura di sbagliare; o la paura di provare dei sentimenti per qualcuno che non crediamo "nelle nostre corde"; la colpa è il dare per scontato chi amiamo e non capire quando agire o fermarci.
Tra lacrime, sospetti e sospettati arriviamo alla fine di un romanzo sconvolgente, chiedendoci quante "Anna" ci siano là fuori, quanti "Giuseppe"... assassini o eroi, la linea è così sottile e forse la "Colpa" sta proprio lì.
-CuorediInchiostro
Il corpo avvolto tra le lenzuola, le mutandine sfilate e il sorriso di Anna che non tornerà più. Il maresciallo Giuseppe Occhipinti deve indagare sulla morte di quella ragazza che aveva imparato ad amare come un padre e come un fratello. Ricostruire la vita di una persona che pensava di conoscere e che scoprirà essere sempre più lontana dall'idea che aveva di lei. Notti brave, droga, amori fugaci. Una storia raccontata a più voci e che viaggia su binari paralleli fino a ricongiungersi in un finale dove niente è davvero quello che sembra, in un crescendo di adrenalina senza alcun filtro, sullo sfondo di una Torino mai così viva e pulsante prima d'ora.
Recensione
Ormai lo sapete che sono anche una lettrice di libri #madeinitaly, quindi vi propongo la prima di una serie di recensioni di questo stampo, che terrò in occasione della fiera di Torino della settimana prossima (sì, forse ce la faccio a farle tutte <----- no, non credete assolutamente a quello che ho detto prima).
Il primo romanzo che porterò al vostro cospetto (ultimamente leggo troppi thriller, aiuto), è "Il senso della colpa" di Daniel di Benedetto edito Dark Zone Edizioni.
Questa non è la prima opera che leggo di questo autore italiano, che ogni volta riesce a sorprendere e catturare il lettore. Daniel di Benedetto non è focalizzato su un solo genere letterario, ma li utilizza a suo vantaggio per regalare ogni volta qualcosa di unico; passando dal noir che colpisce, alla narrativa che commuove, riesce ad arrivare questa volta a un romanzo che è quasi un mix di generi e in cui lo scrittore è riuscito a esprimere e a dare tutto se stesso.
La penna di Daniel di Benedetto è ipnotica e leggera;non si limita a mettere su carta fatti e nozioni, ma trasporta in ogni luogo e fa conoscere Davvero ogni personaggio che si presenta. Personaggi che "sono" e "non-sono" in una miscela quasi Shakespeariana in cui ognuno è alla ricerca di se stesso.
Pedine del gioco, così potremmo definire ognuno di loro. Anna, una ragazza cresciuta troppo in fretta; Giuseppe con il suo lavoro e il strano amore e Torino che è sì l'ambientazione, ma sembra così viva da essere la vera protagonista con i suoi riflettori che illuminano personaggi e situazioni fino a mostrarci la loro vera natura.
Ma cos'è questa "colpa" che traspare nel titolo e nella cover stessa e di cui tanto ci impregnamo durante tutto il romanzo? È il senso si inadeguatezza che colpisce quando si ha una certa età e si ha paura di sbagliare; o la paura di provare dei sentimenti per qualcuno che non crediamo "nelle nostre corde"; la colpa è il dare per scontato chi amiamo e non capire quando agire o fermarci.
Tra lacrime, sospetti e sospettati arriviamo alla fine di un romanzo sconvolgente, chiedendoci quante "Anna" ci siano là fuori, quanti "Giuseppe"... assassini o eroi, la linea è così sottile e forse la "Colpa" sta proprio lì.
-CuorediInchiostro
Ciao, anhe io ho letto questo libro e mi è piaciuto molto. Ti lascio il link della mia recensione
RispondiEliminaTi aspetto,un bacio
Ale
ps: mi sono iscritta al tuo blog, spero di vederti tra i miei follower