Riflessi di Wattpad: Il Tempo Perduto – LCdC I
Trama:
Alais Wood è una ragazza che vive in un piccolo paese delle colonie spagnole. È il 1661 e la caccia alle streghe non risparmia nemmeno la vita della sua giovane amica Cristine, la cui esecuzione avviene sotto gli occhi di tutti. Alais, che è una lettrice vorace, si comporta come una delle eroine dei suoi libri e cerca di salvare la ragazza, ma ben presto si rende conto che sarà impossibile intervenire senza essere accusata a sua volta. Uno sconosciuto, un giovane uomo, le verrà in aiuto per farla uscire da quella brutta situazione.
Alais non immagina nemmeno quanto la sua vita cambierà da quel giorno.
Recensione:
Il Tempo Perduto è una storia fantasy pubblicata su Wattpad dall’utente GiuliaDellaCostanza. Se ho ben capito, è il primo “volume” –passatemi il termine- della trilogia de Le cronache della Congrega. Sopra ho deciso di spoilerarvi solo una parte del prologo perché, a mio avviso, la trama andrebbe scoperta pian piano.
Una cosa che ho notato è che a Giulia non si può negare il merito di avere una grande fantasia –invidiabile, tra l’altro, se si pensa ai vari copioni di Twilight o Cinquanta Sfumature-. Tuttavia è anche vero che questo non basta a rendere efficace una storia. Ogni scrittore deve avere quattro qualità per poter fare bene il proprio lavoro:
1) Ampia conoscenza della grammatica;
2) Straordinaria capacità narrativa;
3) Coerenza;
4) Fantasia.
Una storia interessante non giustifica un congiuntivo mancato o buchi di trama –storici e non-. Bisogna lavorare sodo per arrivare dove arrivano i grandi e se hai la pretesa di pubblicare su internet, dove i lettori bazzicano per cercare qualcosa fuori dal coro, non puoi giustificare certi errori –anche gravi, eh!- con un: “Lo sto ancora rivedendo, però nel frattempo leggetevelo e se trovate degli errori segnalatemelo, così mi risparmio la fatica di scovarli da sola”. Cari utenti di Wattpad, non funziona così. La vostra storia deve essere il più presentabile possibile. Noi umani siamo esseri imperfetti, quindi un errore o due può anche capitare… ma io, lettrice, non posso incontrare congiuntivi sbagliati e far finta di nulla. Non voglio essere cattiva, ma uno scrittore vero deve saper scrivere nella propria lingua.
Adesso mi soffermerei un attimo sulla descrizione della protagonista:
Alais era una ragazza completamente diversa da quelle che erano le sue coetanee, e per questo motivo era una di quelle che venivano definite come strane dall'intero paese.Per prima cosa, preferiva la compagnia di un libro piuttosto che di un uomo. Caratteristica molto strana per un'umile figlia di agricoltori, pensava la gente. Perdere tempo a leggere e a scrivere, a studiare la filosofia e la scienza, piuttosto che affrettarsi a trovare il ragazzo di buona famiglia da sposare per iniziare una tranquilla vita domestica. I libri l'avevano avvelenata, pensavano altri. Tutte quelle fantasticherie sull'uomo da amare a prima vista con cui scappare via verso avventure fantastiche.Ecco perché alle donne non bisogna insegnare a leggere, pensavano gli uomini. Poi in testa si mettono strane idee. Alais inoltre preferiva di gran lunga una passeggiata solitaria tra i boschi piuttosto che riunirsi insieme alle altre ragazze nella sala da tè del paese per farsi insegnare le buone maniere e a come essere mogli ideali.Poverino l'uomo che se la sposerà, pensavano le donne. Non sarà capace neanche di usare l'ago per aggiustargli dei calzoni. Per finire, non le interessavano né il giudizio altrui né i pettegolezzi del giorno, cosa molto strana per un paese che si nutriva di giudizi e fatti degli altri.
Sorvolando sulla grammatica e sull’improbabilità storica di trovare una contadina che sappia anche solo leggere… cosa vuoi dirci? Mi spiego meglio: dai un messaggio ambiguo, un ibrido tra convinzioni femministe e sessiste –Alpha Woman, insomma-. Io non so quale possa essere la tua posizione in merito, Giulia, ma le ragazze sono ragazze. Alais non è diversa dalle altre e ti assicuro che sono sempre esistite le donne che amano la letteratura. Leggere non fa di te una persona migliore.
Giulia ha talento, ma ha ancora tantissimo da imparare. Se si impegnasse di più nella documentazione e nella cura del testo sono certa che potrebbe donarci delle piccole perle e, chi lo sa, collaborare con case editrici di tutto rispetto.
Non assegnerò specchi alla storia di Giulia perché quello che voglio da lei, ora, è un miglioramento. Non posso giudicare una bozza.
Ciao!
RispondiEliminaAllora, premetto che non è assolutamente un commento acido da “chi non accetta le critiche” ma, anzi, ti ringrazio per il tempo che hai speso a stilare la recensione. Ci tengo però a rispondere ad alcuni punti!
Per primo, il testo non è assolutamente una bozza. Eh sì, come penso si capisca da tutta la narrazione e dal finale aperto, è soltanto il primo di una trilogia.
Ho letto, revisionato, riletto e rirevisionato mille volte, ancora prima di scoprire wattpad e, il messaggio iniziale, non è stato messo per “lavarmene le mani”. Ci metto mani da quattro anni e, se ci sono refusi che mi sono sfuggiti o frasi che non suonano bene e il lettore è così gentile da segnalarmeli, ben venga. Non sono obbligati a farlo e io non penso di aver dato loro una schifezza sotto quel punto di vista, ecco. Ma può darsi che sbaglio e lo ricomincerò la decima volta ^^
Il secondo punto a cui tengo a rispondere è la descrizione di Alais. Sinceramente, non è mai stata miia intenzione “elevarla” a persona migliore perché legge (eh sì, decisamente strano, ma è stato ribadito nel testo proprio perché sono consapevole che lo sia. D’altra parte, però, non trovo neanche così “impensabile” l’idea che questa ragazza, proprio per suo interesse, possa aver chiesto a qualcuno di educarla a leggere. Un esempio, sarà stupido, ma mi viene in mente Belle di La Bella e La Bestia). A ogni modo, nel testo non compare mai l’aggettivo “migliore”. Dice soltanto che è diversa (ma qui, penso che sia il lettore a metterci l’accezione positiva o negativa), oltretutto riferendosi al matrimonio, non alla lettura. E penso che sia un dato di fatto: se 99 ragazze sono sposate a 14 anni, ma tu sei una delle poche che a 18 non mostri interesse a farlo, sei diversa. E anche qui, positivamente o negativamente lo mette il lettore. Mi dispiace che sia passato il messaggio che si consideri migliore, nella mia testa non l’ha mai fatto.
Per quanto riguarda i buchi di trama non storici, se avessi voglia di dirmi a cosa ti riferisci sarebbe sicuramente un aiuto in più per capire perché non funziona.
E niente, scusami per lo sproloquio ^^
Grazie!
Ciao, Giulia!
RispondiEliminaSono Little Fox, la ragazza che ha recensito la tua storia. Grazie per aver letto la recensione e per aver commentato!
Allora, andiamo con ordine:
0) Questo punto consideralo come una premessa. Hai detto fin dal principio che vuoi tentare la sorte con Amazon o con qualche case editrice, perciò ti posso assicurare che quel che ti ho segnalato nella recensione sono critiche che, se apprese e interiorizzate, potrebbero seriamente aiutarti nel tuo scopo. Lavoro come scrittrice da anni, ho pubblicato con due case editrici e -purtroppo?- so come certe cose funzionano. Come in ogni campo, devi dare prova che più andrai avanti e più splenderai, migliorandoti sempre e accettando con umiltà gli insegnamenti che puoi cogliere dai saggi, dai libri che leggi o dai testi che ascolti -sì, perché solo pronunciando le parole si può realmente capire se determinati abbinamenti sono cacofonici o meno-;
1) L'ho definita "bozza" perché devi ancora lavorare sul testo e, per come ti ho conosciuta tramite le "pagine" della tua storia, puoi fare decisamente di meglio. Vedi, la bozza è per definizione la versione imperfetta di un'opera e la Giulia che ho visto io non ha espresso tutte le sue capacità. Questo per farti capire che io credo davvero in te come autrice, altrimenti avrei detto fin da subito che questo è il tuo livello massimo, oltre al quale non puoi muoverti. Magari ti sarà sembrata una cattiveria, ma in realtà con "bozza" volevo sottolineare il fatto che per me c'è del margine di miglioramento -che di solito non vedo nemmeno in molte opere pubblicate da case editrici importanti -;
2) Per come l'ho recepita io, la premessa che hai scritto dava già l'impressione che tu non fossi sicura del tuo dattiloscritto. A Catania diciamo: "Hai messo troppi paletti davanti", intenso come "Stai troppo sulla difensiva". Nella mia recensione non ho parlato di semplici refusi, Giulia. Quelli li avrei ignorati, capitano a chiunque. Io ti ho segnalato la presenza di congiuntivi mancati, che tu, da scrittrice, avresti dovuto notare almeno in una delle tue tante revisioni. Solo nel prologo ne ho beccato un bel paio, oltre ad altri come quelli legati alla punteggiatura o alle d eufoniche. Ribadisco che io non sto dicendo che è impossibile sbagliare, ma se tu vuoi lavorare in questo campo è bene che tu sappia che molte case editrici scartano anche per molto meno. Alcune nemmeno leggono il libro se nella lettera di presentazione ti presenti male -perdona il gioco di parole-. Questa, tra le critiche che ti ho fatto, è forse la più importante perché è nel tuo interesse apprendere che la grammatica è l'elemento base di questo lavoro. Essendo su Wattpad, che dovrebbe essere una sorta di palestra per gli scrittori, il lettore può dirti: "Ciao, GiuliaDellaCostanza. Sai, a pagina 42 ho trovato un congiuntivo sbagliato/una parola scritta male -'trovado', per esempio-/qualsiasialtracosa. Correggi?". Ci può stare, insomma; ma il lettore non può, pagina per pagina, segnalarti tutte le cose che nel testo non vanno. Il tuo dovere è correggerti e rendere il testo il più vicino possibile al livello di cui ti parlavo prima. Ti consiglio caldamente di revisionarlo di nuovo;
3) Qua voglio un attimo stravolgere le cose. Partiamo dall'inesattezza storica, poi mi concentro sul resto. Belle de "La bella e la bestia" è un caso che non ti riguarda per una serie di motivi, che ti elencherò dato che me l'hai tirata in ballo e, guarda un po' che caso, io a casa ho un saggio -letto e adorato- che analizza la fiaba, dalla versione più "antica" a quella più recente:
RispondiElimina-Belle non è una contadina. In tutte le versioni esistenti, da quella di Villenueve a quella della Disney, Belle non è mai povera, perciò non puoi paragonarmi una contadina a una ragazza del ceto medio-alto. Figurati che ci sono versioni in cui Belle è addirittura figlia di un re e di una fatina! La situazione che tu hai descritto è nettamente diversa;
-Belle ha un padre acculturato, di conseguenza se il tuo unico erede è femmina ed è il 700 non puoi che indottrinarla meglio che puoi;
-Per Belle è già difficile accedere alla cultura essendo una donna, figuriamoci una contadina del 600! I genitori possono pure essere di larghe vedute, come dici tu, ma ai tempi le avrebbero riso in faccia pure loro, che l'hanno concepita e amata;
-Anche ignorando quello che ti ho scritto prima, ricordati sempre una cosa fondamentale: "La bella e la bestia" è una fiaba tipicamente europea. Tu non hai scritto una fiaba, ma un testo che voleva essere il meno acronico possibile.
Adesso passiamo alla caratterizzazione di Alais, dimenticandoci per ora quel che ti ho detto poco fa. Se la tua intenzione non era quella, allora c'è qualcosa che non va. Posso analizzarti parola per parola e dimostrarti che il messaggio che arriva è quello, ma ti dirò solo che penso che il problema vero sia che "il troppo storpia", cioè ti sei soffermata troppo sulla cosa. Se ne parli eccessivamente lo fai sembrare più importante di quello che è. Per farti capire meglio, ho pure contato le righe in cui descrivi questa passione per la letteratura: 10. Tutto questo potevi sintetizzarlo in molto meno e senza sottintendere che chi non legge è una pecorella nel gregge. "Leggere o non leggere, questo è il dilemma" -battuta stupida, ma dovevo-. Inoltre, ci tengo a sottolineare che io non ho mai detto che nel testo hai scritto la parola "migliore", ho pure citato la parte in questione. Sarebbe stato stupido da parte mia fare una cosa simile e ti assicuro che non è nelle mie corde inventare le cose. La mia era una critica al messaggio ambiguo che dà la parte citata. Sulla questione matrimonio, in realtà, avrei altro da aggiungere, ma mi limito a dirti che tutto ciò te l'ho fatto notare solamente perché hai dilungato troppo la faccenda della lettura;
4) Dato che ci siamo soffermate molto sul prologo, ho deciso di aiutarti mostrandoti un altro buco di trama qui presente, questo a mio avviso decisamente più grave della contadina che legge. Tu hai descritto l'esecuzione dell'amica, Cristine. Un momento commovente di certo, però sei caduta nella reazione della protagonista. Alais si arrabbia, ed è giusto perché quello che stanno per fare a Cristine è orribile, però posso assicurarti che dopo quello che ha detto Alais non c'è amico che possa salvarti in quella situazione. L'avrebbero uccisa senza alcuna pietà, avrebbero detto su di lui che era vittima di un suo incantesimo e addio anche alla figlia del contadino. Da un punto di vista storico è assolutamente incredibile quello che è successo, non puoi nemmeno chiamarlo "colpo di fortuna" perché non è possibile e basta. Fossi stata in te, questa scena di rabbia e di grande senso della giustizia l'avrei gestita più interiormente, magari con qualche scambio di sguardi tra Alais e Cristine. Se invece l'hai usata per dare una scusa a lei e a lui di conoscersi, avresti potuto dare una botta di coraggio ad Alais facendole accennare l'azione, che non si sarebbe conclusa proprio perché il giovane sconosciuto l'avrebbe fermata. Alais, insomma, non deve proprio pronunciarsi a riguardo se non a livello emotivo.
RispondiEliminaPotremmo continuare a parlarne ancora e ancora, ma come ti ho detto prima c'è tanto lavoro da fare. Spero che questi quattro punti siano per te spunti di riflessione per un serio miglioramento artistico.
-Little Fox
P.S.: Ho diviso il commento perché ho superato i caratteri.