Recensione: US


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"Once upon a time, there was a girl... and the girl had a shadow"
                                                                                           -Red

Trama: 

Santa Cruz, 1986.
In una notte d'estate come tante altre, Adelaide si trova in un luna park con i genitori. La bambina si allontana ed entra nella casa degli specchi, dove incontrerà il suo doppelgänger.
I genitori di Adelaide ritroveranno la piccola, ma qualcosa non va: non parla, è fredda, sembra non essere a suo agio. Che è successo dentro la casa degli specchi?
Una trentina d'anni dopo, Adelaide è un'ex ballerina che ha messo su famiglia. Assieme al marito decide di trascorrere le vacanze a Santa Cruz, nella vecchia casa dei genitori.
I ricordi riaffiorano e Adelaide non si sente più al sicuro. Ne è certa: Lei sta venendo a prenderla.

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Recensione:

Us
-in italiano Noi- è il secondo lungometraggio horror di Jordan Peele, già conosciuto per Get Out. Il film, costato 20 milioni di dollari -budget non elevatissimo per il genere-, ha guadagnato ben 238 milioni al box office. Rispetto al pubblico americano, gli italiani hanno reagito con freddezza alla bellezza di Us. La cosa risulta evidente dall'estrema difficoltà nel trovare un cinema che lo proietti dopo sole tre settimane dall'uscita. Temo che in molti non abbiano capito quali fossero i messaggi veicolati, né abbiano colto la spettacolarità visiva e uditiva del film. Il che è prevedibile, considerando che in Italia l'horror è un genere declassato. Pensateci: quante volte vi è capitato di sedervi sulle poltrone e rendervi conto, fin da subito, di essere circondati da ragazzini -che non potrebbero entrare da soli, ma accompagnati almeno da un adulto- e da giovani che sono lì giusto per buttarla in caciara? E quante volte vi succede la stessa cosa andando a vedere un film appartenente a un altro genere? Ecco.
Con ciò non mi sto elevando sopra nessuno. Non sono l'unica ad aver notato Us, ci sono tantissimi youtuber che si sono occupati dell'analisi approfondita del film -in primis victorlaszlo88, di cui vi lascio la recensione-. Dico solo che in sala e parlandone con gli amici meno informati sul mondo del cinema ho notato questo dato.

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In realtà, penso che esista un altro motivo per cui questo film non è stato compreso.
Analizziamo il titolo: Us, cioè Noi. Che significa?
In molti risponderanno che è legato alla figura del doppelgänger, ma io sono convinta che non sia esattamente così. Il film è pieno zeppo di critica sociale, perciò potrebbe essere legato all'abbreviazione US, cioè United States, il che renderebbe fuorviante la traduzione italiana del titolo.
Dunque, siamo davanti a un horror che fa critica sociale e politica, proprio come Get Out. Per comprendere questa critica bisogna essere necessariamente americani? No, ma si necessita di un po' di cultura generale. Il film è colmo di allegorie che non è possibile cogliere altrimenti.
Se dobbiamo essere del tutto onesti, il film non fa paura. Crea sì un'atmosfera, però è evidente che Jordan Peele non miri a spaventarti. L'intenzione è quella di farti ragionare su ciò che stiamo vivendo, sulla condizione miserabile in cui vivono gli emarginati della società, cioè gli immigrati, coloro che cercano una casa ma vengono respinti e odiati da tutti. Us terrorizza in un modo diverso dagli altri horror. Ti terrorizza con la verità: noi siamo i mostri, non loro. 

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Che ve lo dico a fare?
Visibilmente è stupendo. La scena del ballo, di cui non trovo immagini da nessuna parte, è tra le cose più belle che io abbia mai visto al cinema. Vale la pena guardare l'intero film solo per assistere a quella meraviglia. Diventerà di certo una scena cult, di quelle che si studiano nelle accademie di regia e sceneggiatura.
Le musiche di Michael Abels sono assurde, di grandissimo supporto all'immagine. Devo dire che, per quanto mi riguarda, è tra gli enormi pregi di Us. Non sentivo roba di questa qualità dai tempi di Animali Notturni -le cui musiche furono composte da Abel Korzeniowski-.
Gli attori mi sono piaciuti tutti, però Lupita Nyong'o mette spesso in ombra gli altri, soprattutto nei panni di Red. Lasciate stare: quella donna sta su un altro livello.

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Purtroppo non posso non notare l'elefante in salotto, perciò togliamoci il pensiero e diciamolo: mi duole ammetterlo, ma questo film presenta dei difetti nella sceneggiatura.
Intendiamoci, va tutto bene fino a più della metà del film, poi succede il fattaccio. Il fottuto spiegone finale.
Eh no, Peele. Che mi combini?
Senza fare spoiler, vi dico solo che si passa da un film horror puramente metaforico a una sorta di fantascienza spiegata male male male.
Approfondisco.
Vedete le immagini che ho inserito?
Red indossa sandali, tuta rossa e porta con sé un paio di forbici. Se tu me lo poni come un film metaforico, io spettatrice non mi pongo delle domande sul perché sia vestita così in senso logico. Darò una mia interpretazione -esempio, le forbici sono lì per spezzare il legame tra umani e ombre-.Se, alla fine dei giochi, mi metti lo spiegone che dà senso a certe scelte, tra l'altro omettendo un sacco di cose, tu quel vestiario me lo devi contestualizzare: dove se lo sono procurato?
E fosse solo una questione di outfit non starei qui a lamentarmene, ho preso in esempio la cosa meno importante giusto per farvi capire senza anticiparvi nulla.

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Adesso che ci siamo tolti questo dente, vi voglio rassicurare. Vale assolutamente la pena vedere Us, sebbene abbia i suoi difetti. Non vi deluderà.
Se posso darvi un consiglio, cercate di non vederlo in gruppo. Andate soli o con qualcuno che possa aiutarvi a cogliere i significati più nascosti.



Vi saluto con questo scatto post-visione assolutamente trash. 😅


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