CASSANDRA – CHRISTA WOLF



“Il dolore ci ricorderà di noi. Grazie ad esso, dopo, se ci rincontreremo, e qualora un Dopo esista, potremo riconoscerci”




Trama:
Cassandra, la figlia veggente di Ecuba e Priamo, attende la morte per mano dei Greci vincitori alle soglie della fortezza di Micene. Davanti ai suoi occhi scorrono intrecciate la sua storia e quella della città di Troia. L'amore per Enea e la rottura con la famiglia che, accecata dall'andamento della guerra, non riesce a vedere con gli occhi di Cassandra. La vita nelle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro e la distruzione e la rovina della sua città. Un romanzo che dà una visione diversa da quella omerica classica recuperando lo sguardo e la voce della sacerdotessa troiana per darci il resoconto della liberazione femminile e del bisogno di pace.




La mia opinione:
Cassandra è la veggente cieca, condannata da Apollo a sapere senza essere creduta, e questa è forse la peggiore delle condanne quando si ha davanti agli occhi l’imminente distruzione della propria città, della propria gente, della propria famiglia.
La storia della guerra di Troia, di Achille, di Ettore, questa storia qua la conosciamo tutti. Quello che invece non si conosce sono le storie minori, di coloro che non sono eroi. Questo libro parla proprio di questo, ricostruisce la storia dei personaggi minori, i discorsi delle donne che cercano di cambiare le sorti della città, i retroscena di Troia, dell’amore di Paride per Elena, delle donne rimaste sole, di Briseide di Enone. Il tutto attraverso le parole ricche di pathos e di dolore di una Cassandra ormai disillusa che guarda al passato mentre va verso la fine.
Due elementi mi hanno colpita più di altri, il primo, l’amore tra Cassandra e Enea, un amore inevitabilmente tragico, se si conosce un po’ la storia di questi due personaggi se ne intuisce facilmente l’esito, ma anche un amore tra pari, tra due che si riconoscono e sanno di doversi perdere. Altro elemento notevole è il rapporto tra Cassandra e Anchise, padre di Enea, la figura di un saggio anziano che sa sempre cosa dire, l’unico forse che comprende le ragioni di Cassandra anche se l’unica cosa che può fare è ascoltarla, e lasciarla sfogare.
Sono consapevole di aver detto molto sulla trama, ma mi sono permessa di farlo perché questo non è un libro da leggere per vedere cosa succede, la storia la conosciamo, ed è proprio questa consapevolezza a rendere il tutto più tragico. È un libro che va letto per le riflessioni, per la tragicità con cui è descritta e vissuta la vicenda, e in qualche modo questo, lo rende un libro sempre attuale.




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