Recensione: Lucifer - Stagione 1 e 2


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Lucifer: I think you like me.
Chloe: What part of the look on my face gives you that impression?

Trama: 
Stanco del suo ruolo di custode degli inferi, Lucifer decide mollare tutto e prendersi una vacanza assieme al demone Mazikeen. Si trasferiscono a L.A., dove vivono per cinque anni una vita fatta di lussuria e ricchezza. Tutto cambierà quando Lucifer conoscerà l'intelligentissima e affascinante detective Chloe Decker.

Recensione: 
Lucifer è una serie Urban Fantasy e Police Procedural ideata da Tom Kapinos, ma basata sul fumetto di Mike Carey e sul personaggio di Neil Gaiman -no, tranquilli, avete capito bene: è quel Neil Gaiman-.
Sebbene la trama di Lucifer  possa sembrare davvero interessante, la verità è che ci troviamo davanti a una serie che è divertente perché trash. Non la si può guardare con l'intenzione di farsi una cultura sulla figura di Lucifero o del mondo angelico: ci sono buchi -crateri- di trama, cose non impossibili ma improbabili, continui deus ex machina e una sceneggiatura a tratti imbarazzante, nel senso che i personaggi dicono robe incredibili -inteso qui con un'accezione negativa-. Tuttavia è un ottimo modo per intrattenersi quando non si ha voglia di vedere cose più impegnative. A me piace per quello che è, d'altronde non si pone come una serie pretenziosa e la mancanza di qualità si accetta facilmente. L'unico difetto davvero imputabile a Lucifer è il rapporto tra i due protagonisti. Ok, abbiamo contestualizzato: lui è il diavolo, non conosce perfettamente l'etica umana, non sa quali siano i limiti in una relazione... ma a volte si esagera, dando messaggi davvero pessimi al pubblico. Per esempio, tra le tante cose mi viene in mente, il suo continuo entrare in casa di Chloe senza il suo permesso; oppure il fatto che la sessualizzi fin dal primo momento. Non è il peggiore dei maschilisti e a volte il loro rapporto funziona e fa sorridere, però mi chiedo cosa possa recepire una persona dinanzi a tali insegnamenti.
Sul piano della recitazione non ho lamentele, sono tutti abbastanza bravi. Non da Oscar, ma dignitosamente portano il lavoro a casa. Da studentessa di doppiaggio e recitazione, ho notato qualche errore nella pronuncia -"Sul sério" al posto di "Sul sèrio"-. Malgrado ciò, l'adattamento italiano è fatto benone.




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