Recensione “Viking Chronicles, l'Ascesa” di Andretta Baldan
«E amore» disse all'improvviso,
sollevando lo sguardo ancora brillante
di lacrime verso di me. «Tra le
cose che
gli Dei vedono dentro di me,
l'amore che
provo per te, è quella più
grande di tutte»
disse in un sussurro.
Oggi vi scrivo
per parlarvi di un libro che ho atteso con molta impazienza,
si intitola L'Ascesa
ed è il secondo volume della duologia scritta ed editata
da Andretta
Baldanza, Viking Chronicles.
Ho letteralmente
amato il primo libro, mi sono affezionata tantissimo alle vicende di Hindalvisk, alla forza e alla
tenacia di Alyssa e alla lealtà, la fedeltà e, diciamocelo, la bellezza di
Eric.
Insomma,
altissime aspettative e moltissima curiosità di scoprire gli sviluppi e la
risoluzione degli intrecci che l'autrice ha tessuto con molta maestria nel
primo libro, ma procediamo per gradi.
Abbiamo lasciato
Eric e Alyssa consapevoli dei sentimenti che provano l'uno per l'altra e
altrettanto consapevoli che il perfido Gunther (personaggio che ho odiato di
più in assoluto, credo) stia tramando alle loro spalle vendetta.
Bastano due
capoversi per essere nuovamente e totalmente riassorbiti dalla la passione tra
i due protagonisti e allo stesso tempo dall'ansia, la tensione crescente e la
consapevolezza che da un momento a l'altro possa accadere qualcosa di
terribile.
Pagina dopo
pagina, di pari passo alla curiosità, almeno per me, è cresciuto il groviglio
di odio per Gunther e per “gli intrighi di corte.
Questi due
aspetti che ho trovato, la passione, l'amicizia e la lealtà da un lato, la
rabbia, la cospirazione e l'odio dall'altro, sono perfettamente bilanciati in
un nodo indissolubile che li rende complementari ed entrambi essenziali ai fini
della bellezza e della completezza del romanzo.
Ritroviamo,
dunque, lo stile dettagliato, fluido e unicamente romantico di Andretta anche
in questo secondo capitolo che sicuramente non vi deluderà come non ha deluso
me.
Devo dire
infatti che sono rimasta piacevolmente colpita dall'originalità della trama piena
di colpi di scena, dalle minuziose descrizioni che rendono partecipe il lettore
di una realà quanto mai più lontana dalla nostra, da un punto di vista
culturale e dalla tridimenzionalità dei personaggi, non solo protagonisti ma
anche i secondari.
Un plauso anche
alla cura del testo e al glossario posto al termine del libro che ci aiuta a
comprendere i termini che sono stati lasciati lingua originale.
Non mi resta, dunque,
che consigliarvi di leggere assolutamente questa duologia, augurare un grande
in bocca al lupo all'autrice per questo successo e gli altri che verranno.
Buona lettura!
Mil
Palabras
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