Recensione: The Prodigium Trilogy di Rachel Hawkins

La recensione di oggi sarà sul primo e il secondo capitolo della saga scritta da Rachel Hawkins.
Avevo visto di sfuggita il primo volume, qualche tempo fa in libreria, ma la copertina non mi aveva attirato e per qualche strano motivo non avevo, quindi, neppure letto la trama.
Solo con l'uscita del secondo volume mi sono approcciata a questi romanzi. Anche se non apprezzo tutt'ora le copertine (che sonno comunque molto più belle, secondo me, di quelle inglesi)... ho apprezzato moltissimo la storia.

Iniziamo con Incantesimo:


Sophie Mercer è una ragazza di sedici anni molto particolare. Da tre anni, infatti, ha scoperto di essere una strega: un potere che ha ereditato dal padre e dalla nonna, ma che non sa ancora gestire. Dopo che il suo primo incantesimo durante il ballo scolastico ha causato dei danni e portato grande scompiglio, la madre ha deciso di spedirla alla Hecate Hall, una scuola per ragazzi "speciali", i Prodigium, dove eccentrici insegnanti faranno in modo che gli adolescenti imparino a usare i poteri con discrezione e soprattutto lontano dagli occhi dei normali, che potrebbero far loro del male. I suoi compagni sono dei tipi strani: mutaforma, streghe, fate, licantropi e vampiri. Per Sophie è difficile ambientarsi: le altre streghe come lei sono superficiali e viziate, se non crudeli e ambiziose, poi si prende una cotta per un giovane stregone irraggiungibile, mentre un fantasma la perseguita e la sua nuova compagna di stanza è la ragazza più odiata e temuta di tutta la scuola. Come se non bastasse, una misteriosa creatura sta attaccando gli studenti, lasciando due piccoli fori sul collo delle sue vittime, e la prima a essere sospettata è ovviamente la sua amica Jenna. Ma per Sophie le minacce non sono finite: scoprirà ben presto che un'organizzazione segreta e potentissima, L'Occhio di Dio, presente ovunque, vuole eliminare dalla faccia della terra tutti i Prodigium, mentre il Consiglio la sorveglia. Forse perché lei è la prima della lista?


Iniziamo col dire ancora una volta che la trama presenta delle piccole incorrettezze... tanto per cominciare il solo fatto che ci venga rivelato che la protagonista abbia ereditato i suoi poteri dalla nonna è uno spoiler e si poteva benissimo ometterlo. In secondo luogo non è la madre a decidere di spedire Sophie alla Hecate Hall. Terzo dettaglio l'idea che viene data delle altre streghe non è corretta. Le streghe che sono presenti nella scuola si dividono infatti in Oscure e non, e solo le prime rispondono a grandi linee alla descrizione.
Sophie comunque non è assolutamente come loro ed è impossibile non amare il suo personaggio.
Non tanto per le scelte che si trova a dover prendere, ma proprio per la sua personalità, in particolare l'uso che fa del sarcasmo.
Mi sono ritrovata da sola ridere per le sue battute, che caratterizzano il primo e il secondo volume.
copertina inglese
Sophie arriva alla Hecate dopo aver da sempre vissuto a contatto con gli umani, quindi è facile immedesimarsi con i suoi sentimenti, in continuo conflitto, che la fanno sempre sentire un pesce fuor d'acqua. Soprattutto quando tutti sanno più di lei su ogni cosa e a volte anche riguardo a se stessa.
Vi è una buona porzione di mistero ad avvolgere il ramo paterno di Sophie e ci sono anche diverse incongruenze riguardo a ciò, perché tutti sanno chi sia o meglio cosa sia suo padre, eppure nessuno è capace o riesce a fare un minimo di collegamento, sapendo che lei ha ereditato da lui i suoi poteri...e mettiamola così, sono davvero speciali, tanto da essere conosciuti in tutto "il mondo magico", assieme alla loro storia. (sembra un rigiro di parole, ma non volevo spoilerare mezzo libro)
Poi abbiamo Jenna, la "terribile" compagna di stanza, un vampiro, che non sa chi sia il padre di Sophie neppure quando lei gli e lo nomina. Altro fatto impossibile, perchè lo sa poi benissimo, eppure non lo fa apposta, da dire "non te l'ho detto per il tuo bene", no, è proprio che neppure lei arriva a fare due più due. Comunque diventeranno migliore amiche, anche se a detta di tutti i vampiri sono considerati veri e propri mostri. Il vero mostro non è certo lei, ma se mai la protagonista...
Tutto questo è possibile notarlo col senno di poi ovviamente, ma se non si ci lascia travolgere dagli eventi, è facile accorgersene.
Abbiamo poi Archer, il mago irraggiungibile in quanto già fidanzato, ma con cui Soph si ritroverà a passare, per un motivo o per un altro, sempre più tempo.
Facciamo ovviamente la conoscenza delle malvagie streghe, e in particolare le vicende si soffermeranno su Elodie, la fidanzata di Archer.
Mi hanno colpito moltissimo tutti i personaggi. Tutti sembrano celare un motivo dietro le loro azioni, e i fantasmi aggiungono decisamente molto pepe alla situazione.
La mescolanza di razze diverse che si alla Hecate Hall poteva, però, essere maggiormente sfruttata, delle fate o dei lupi mannari sappiamo ad esempio molto poco.
Abbiamo quindi un'avventura scolastica, piena di mistero e magia, dove la scuola cambia a seconda del livello di gradimento che si prova a frequentarla. Vi è inoltre una buona dose di amore adolescenziale.
Una delle più grandi pecche comunque è il finale. Dopo un'avvincente susseguirsi di colpi di scena, il romanzo si conclude in maniera piuttosto piatta.


Maleficio



Sophie Mercer è una ragazza Prodigium. Ma quando con le sue straordinarie capacità ne ha combinata una di troppo, è stata spedita all'Hecate Hall, una scuola speciale dove vengono raddrizzati e puniti ragazzi che hanno esagerato con i loro strani poteri (streghe, mutaforma, maghi, licantropi, fate). Ma questo accadeva prima che Sophie scoprisse gli oscuri segreti che la sua famiglia aveva tenuto nascosti per anni. E soprattutto prima che si innamorasse di Archer Cross, un membro infiltrato dell'Occhio di Dio, organizzazione fondata proprio allo scopo di distruggere i Prodigium. E ora Sophie sa di essere un demone e che in un prossimo futuro potrebbe essere costretta a far del male anche a coloro che ama. Ecco perché, quando il Consiglio dei Prodigium la spedisce in Inghilterra, decide di sottoporsi li alla Rimozione, una procedura difficile e pericolosa che cancella definitivamente ogni potere magico. A Thorne Abbey, l'imponente e immensa residenza sede del Consiglio dei Prodigium, incontrerà suo padre, il capo del Consiglio, che le rivelerà una storia sconvolgente; ma più sconvolgente ancora sarà la scoperta che qualcuno sta allevando in segreto molti altri demoni per sfruttarne la potenza distruttiva. Sophie si accorge presto di essere nel mirino dell'Occhio, che invia a controllarla proprio Archer Cross. Pensava di averlo ormai dimenticato, ma si accorgerà ben presto di provare ancora qualcosa per lui...



Inanzi tutto, di nuovo, la trama è lunghissima e ci spoilera metà libro. Datemi pure della fissata, ma è inconcepibile il fatto che ci venga rivelato così tanto, per poi neppure menzionare uno dei personaggi che diventerà sempre più importante. Sto parlando di Cal, il custode della scuola, nel precedente libro, che partirà con Jenna e Soph alla volta dell'Inghilterra.
Copertina inglese.
Cal darà luogo a un triangolo amoroso, che comunque rimarrà mal sviluppato, in quanto la protagonista per tutto il tempo rimarrà arpionata al grande amore che prova per Cross, senza dare neppure una mezza speranza a Cal... che, invece, è un gran bel personaggio, anche se viene trattato come uno zerbino.
Il primo libro si era concluso con una morte dietro l'altra, in particolare l'omicidio di Alice, ovviamente, ha portato Sophie alla conclusione di doversi sottoporre alla Rimozione. Apriamo un'altra parentesi, il padre porta la protagonista in Inghilterra proprio per convincerla, che lei ha bisogno dei suoi poteri e che quindi non deve sottoporsi a una pratica del genere...altra stoccata per la trama,quindi.
Incontreremo nuovi personaggi, ovvero Nick e Daisy, non ben sviluppati, come quelli che incontriamo, però nel primo volume, siano essi secondari o meno.
Rincontreremo altri personaggi come Elodie, nei panni di fantasma.
Torna Archer, anche se in questo secondo volume, come alla fine del primo, ogni volta che si parla di lui, ero sempre sul "chi vive" e anche se le vicende finali hanno cercato di farmelo vedere sotto una luce diversa, io avrei provato a dar maggior voce a Cal, che è sempre, o almeno ci ha provato, restato vicino a Sophie.
Le azioni di Cross sono un sotterfugio dietro l'altro, e sino alla fine non si riesce a capire se stia o meno ingannando la protagonista.
Ci sarà anche più spazio al nuovo rapporto paterno che si sta venendo a crearsi. Il capo del Consiglio, James, è uno dei personaggi che maggiormente mi hanno colpito.
Per quanto riguarda la struttura della storia, vedrà questa essere ambientata in una bellissima villa, che ho immaginato molto simile a Mentmore Towers ( Villa Wayne per capirci, in Batman Begins) e perdere molto fascino e mistero, durante la prima parte di narrazione. La storia andrà a riprendersi solo durante gli ultimi dieci capitoli, grazie a diversi momenti d'azione.
La scrittura della Hawkins, o meglio il suo stile, non delude comunque, in quanto rende tutta la vicenda molto scorrevole.
copertina inglese 3 volume
copertina spagnola, e probabilmente
italiana, del terzo volume
Arrivata al finale, di nuovo, tutte le mie aspettative per il terzo volume, ancora inedito, sono nuovamente crollate. La Hawkins a quanto sembra non sa cosa sia un finale che riesca a mantenere viva l'attenzione.
Ci sono, certo, molti quesiti, a cui trovare risposta, ma ci sono cose già fin troppe chiare, come riguarda Cal e il suo ruolo.








Consiglio la lettura di questa saga, a chi cerca un fantasy leggero, ricco di umorismo, ma un poco carente su fronte sentimentale, soprattutto per quanto riguarda il secondo volume.
Ovviamente, non mancherò, quando uscirà, di recensire il terzo volume! (su cui purtroppo ho già scoperto fin troppe cose...)





 Lost Inside My Universe




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