Recensione Bitten di Kelley Armstrong



Non sono morta *sente gli applausi dal pubblico e si inchina con finta modestia* so che la recensitrice (?) che non sa essere seria vi è mancata, ma per tutto questo tempo ero incasinata con le gare che avevo ogni dannato weekend.

Okay, ho scherzato abbastanza per questa recensione, passiamo alle cose serie: Bitten.
Bitten è il primo libro della saga "donne dell'altro mondo" della scrittrice canadese Kelley Armstrong che, personalmente, amo da impazzire. Quella donna non ha paura di azzardare e la cosa mi piace tantissimo. Avviso in precedenza che di questa splendida saga sono stati tradotti solo due su tredici libri, Bitten e Stolen (che ho letto minimo sei volte). In fondo troverete la lista di tutti i libri, insieme ad uno spazio che mi sono ritagliata per parlare delle copertine di questo libro dato che di sicuro avrete notato quanto io sia fissata con le copertine. Si, è una malattia trasmissibile; uomo avvisato mezzo salvato, no?

Trama: Elena Michaeles vive a Toronto e sembrerebbe una normale donna di successo nel mondo del giornalismo ma, è anche l'unica donna al mondo ad essere un licantropo. Dopo che il suo ragazzo Clay l'ha trasformata per amore, Elena ha vissuto per anni a Stoneheaven nella villa-quartier generale del suo clan con Clay e Jeremy: l'Alpha del branco. Desiderosa di una vita comune lascia il branco, Clay compreso, e si trasferisce a Toronto dove intraprende la carriera di giornalismo e si fidanza con Philip, ignaro del segreto di Elena e del suo vero passato. Tutto procede al meglio, fino a che Jeremy le lascia un messaggio nella segreteria telefonica dicendole di richiamarlo perché che si trattava di una cosa urgente. Non riuscendo a contattare Jeremy, Elena è preoccupata quindi si reca a Stoneheaven dove si riavvicina a Clay e si radunano tutti i licantropi del suo clan poiché un altro clan li vuole sterminare. Elena capisce di dover rimanere ad aiutare la sua vera famiglia e (SPOILER) di amare ancora Clay nonostante si fosse convinta di odiarlo per averla trasformata.

Quanto odio le trame che fanno spoiler, anche se spoilerano cose che quasi tutti considerano ovvie, questa non fa eccezione. Però la perdono solo perché ho letto il libro solo grazie alla trama, dato che la copertina non mi attirava per nulla dato che sembrava quella di un banale libro sui licantropi.
Chiariamoci, questo libro non ha una trama del tutto fantasiose anzi, è piuttosto scontata, ma ci sono quei dettagli che fanno la differenza. Prima tra tutte è il tempo verbale con cui è scritto: niente presente o passato remoto, è scritto in passato prossimo.
Ho impiegato un intero capitolo ad abituarmi a quel tempo, ma già dal secondo la lettura è risultata più che scorrevole. La Armstrong ha uno stile di scrittura fluido, dettagliato e affascinante, capace di tenere incollate alle pagine anche se ogni tanto le descrizioni sono davvero troppe. I personaggi aiutano parecchio, essendo caratterizzati molto bene e ho trovato difficile odiare anche solo uno di loro. Persino gli antagonisti mi stavano simpatici, dato che in loro ho trovato quel tanto di umanità da non renderli del tutto irreali.
La trama, come ho detto prima, non è esattamente originale, ma il mondo dei lupi è ben costruito, anche se alcune cose come il fatto che Elena è l'unica femmina di licantropo e Clay che ogni tanto insegna mi lasciano perplessa. In vari flashback si nota che Elena non aveva esattamente un carattere forte, come dicono avrebbe dovuto essere per sopravvivere alla trasformazione, e Clay da sempre l'aria di non riuscire a stare in mezzo ad una classe di studenti senza cercare, almeno una volta, di ammazzare qualcuno di loro. Ovviamente sono solo mie osservazioni, qualcuno potrebbe non avere le mie stesse perplessità.
Ho apprezzato davvero tanto i dettagli inerenti la trasformazione dal momento che negli ultimi libri sui licantropi avviene sempre in tre parole, o nella tipica "spiccò un salto e si trasformò a mezz'aria". Non vi sembra normale non provare nemmeno un po di dolore mentre le vostre ossa cambiano completamente posizione e vi trasformate in un lupo?
Il mio personaggio preferito, comunque, è il capobranco, Jeremy. No, in realtà condivide il podio con Clay dato che non ho alcuna colpa se non riesco a non amare i personaggi strani. perché si, Clay è molto strano. Ma è adorabile. E pure Jeremy è strano, ma lo trovo un Alpha davvero stupendo, diverso da quelli di cui leggo di solito.



Copertine: La cosa che più amo dell'America sono le mille copertine create per un solo libro. Non tutte sono stupende, ma la prima, la quarta e l'ultima sono davvero stupende. Purtroppo per loro mi sa che l'Italia, per una volta,ha battuto le mille copertine della versione originale. Non è esattamente stupenda, ma rende e il font usato - anche se troppo gotico per il genere del romanzo - la rende ancora più bella.

Saga Le donne dell'altro mondo:
Bitten 
Stolen 
Dime Store Magic 
Industrial Magic 
Haunted 
Broken 
No Humans Involved 
Personal Demon 
Living with the Dead 
Frostbitten 
Waking the Witch  
Spellbound 
Thirteen 

Su questa saga hanno pure basato una serie TV chiamata Bitten.
A questo libro assegno quasi senza pensarci quattro specchi e mezzo, anche se vorrei davvero tanto le traduzioni degli altri capitoli della saga. 

- Altenirhel


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