Trama:
Ma
ce l’hanno fatta sol per un po’. Quell'amore all'inizio così forte, così
diverso, così unico, comincia a incrinarsi.
Sarà
colpa del tempo che passa? Dell’amore? Dei figli? Sarà che si cambia, e non ci
si riconosce più?
Una
sera poi ci si incontra per una cena in un bar, e attraverso un fluire di
rabbia, pensieri, ricordi, e quello che rimane dell’amore, si scorrono tutte le
pagine del libro.
Riusciranno
Gaetano e Delia a capire che in fondo Nessuno
si salva da solo?
La mia opinione:
Ho
letto questo libro perché amo il modo di scrivere della Mazzantini. Il titolo
suonava in modo poetico, così ho deciso di leggerlo.
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Come
sempre nei libri della Mazzantini, ho apprezzato il linguaggio. L’abilità di
rendere un romanzo coinvolgente e scorrevole pur se la storia risulta piuttosto
statica.
Un
linguaggio che è poetico, delicato, ma nel contempo anche tremendamente
realistico, crudo, duro, triste.
Le
parole scorrono assieme alla sensazione della rassegnazione per una storia
ormai bruciata, e la nostalgia per i ricordi di tutto ciò che la loro storia
era stata, tutto l’amore costruito e poi sgretolatosi come un castello di
sabbia.
Infine
mi voglio soffermare nuovamente sul linguaggio. Ciò che apprezzo dell’autrice è
la novità delle parole, mai scontate, sempre nuove, e sempre così profondamente
adatte. Metafore e similitudini sorprendenti e con la grande abilità di rendere
viva, palpabile quasi, la situazione che descrivono.
Mi
ha lasciata un po’ incerta il finale. Veloce, repentino e pieno di significati
che vengono solo lasciati intendere.
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