Riflessi di Wattpad: Recensione "Gli ultimi Guardiani - Ryod" by MayaStevens1


Trama
Non credevo che il vuoto potesse essere così: una distesa infinita di bianco dal silenzio raccapricciante.
Diecimila anni fa, gli dei dell'Ordine vennero sconfitti e le loro anime scesero sulla Terra, dando vita ai Guardiani.
Oggi, tre ragazzi italiani scoprono di possedere terribili abilità che li sottraggono al loro piccolo mondo e li trascinano al Covo, una villa sotto al golfo di Napoli. Qui scoprono la loro natura di Guardiani e soprattutto il loro destino: risvegliare la Dea Suprema Irinis e dare inizio alla nuova Era.
Un dark urban fantasy ambientato in un'Italia di tutti i giorni, dove reale e irreale si mescolano e si scontrano.

Recensione
Gli ultimi Guardiani è il primo libro della TLG Saga e l'autrice (che ce l'ha segnalato per la rubrica Riflessi di Wattpad) sogna di pubblicarlo un giorno, rendendolo un romanzo cartaceo. È in quest'ottica, perciò, che ho letto, analizzato e valutato la storia.
Gli ultimi Guardiani è un manoscritto che a oggi verrebbe scelto e pubblicato da una casa editrice? Probabilmente no. È una brutta storia di Wattpad? Anche qua la mia risposta è no. Vi ho confusi a sufficienza? Perfetto, ora siete pronti a leggere questa recensione.

Nel mondo dell'editoria si sa che un buon lettore e un buon editor sono capaci di capire già dalle sole prime tre righe che tipo di manoscritto ha tra le mani e la sua qualità. Ma visto che ancora non sono l'editor del secolo, né mi ci sento, ho deciso di allargare il campo alle prime tre righe di ognuno dei 14 capitoli che per ora compongono la storia (ancora incompleta ma in aggiornamento costante). Le mie primissime sensazioni sono state due.
Fin da subito ho trovato non chiaro né immediato capire chi stava parlando; ed essendo l'intero racconto narrato in prima persona da tre personaggi diversi, la cosa disorienta un po'. Per il futuro consiglierei all'autrice di indicare immediatamente quale dei protagonisti ha in mano il microfono, magari scrivendone il nome come sottotitolo del capitolo.
La seconda nota dolente che mi è saltata all'occhio è l'alternanza del passato e del presente in una consecutio e una giostra non sempre chiare. Anche su questo bisogna lavorare un altro po'.

C'è una cosa che ho capito fin dal primo capitolo de Gli ultimi Guardiani, ed è un'impressione che è rimasta costante, articolandosi, per tutta la lettura. E che racchiude il mio giudizio finale su questa storia.

Leggendo Gli ultimi Guardiani è chiaro che ci sono le intenzioni da parte dell'autrice, così come l'intuizione della storia e del buon materiale su cui lavorare; ma si vede altrettanto chiaramente che MayaStevens1 è ancora inesperta, un frutto promettente, che un giorno potrebbe diventare succoso, ma che ha ancora bisogno di tempo e di esercizio per raggiungere la giusta maturazione. Non vuole essere una critica feroce, al contrario: un invito a non scoraggiarsi se ancora non si sono conquistati alcuni traguardi, a continuare a impegnarsi, studiare ed esercitarsi per crescere e migliorare.

Perché anche se le potenzialità ci sono, è causa dell'inesperienza se la narrazione è troppo veloce e corre leggera senza i dovuti approfondimenti, creando confusione e rischiando di far perdere il lettore, invece di dargli tempo e modo di immergersi e vivere la storia. È colpa dell'inesperienza se l'autrice non sa ancora bene cosa può e deve tagliare e su cosa invece soffermarsi e scavare a fondo, dando, di conseguenza, l'impressione che il racconto non sia ben chiaro e costruito nella sua mente, che non ne abbia padronanza completa e sicura.

Ed è sempre causato dall'inesperienza la meccanicità della sua penna, che resta ancora molto scolastica e rigida, invece che fluida e libera come la scrittura degli autori più esperti e navigati, che sanno muoversi e giocare con le parole e il linguaggio creando musica e armonia.
È inesperienza, e non c'è niente di male in questo, ma è quel che rende Gli ultimi Guardiani un libro non pubblicabile, ora, e MayaStevens1 non ancora pronta.

Eppure quante strade apre l'essere ancora inesperti e in fase di maturazione: quante svolte sono ancora possibili quando c'è un lungo cammino davanti a sé. Perciò coraggio, Maya, non ti scoraggiare. Al contrario, prendi questa enorme possibilità per migliorare e crescere. Leggi, scrivi, studia, fai esercizio e sfrutta al massimo ogni istante del percorso per arricchire e sviluppare la tua penna. Non avere fretta di bruciare le tappe, ma sfrutta ogni secondo di questa gavetta che, ahimè, spetta a tutti gli scrittori di ogni tempo, età, genere e qualità. Perché nessuno nasce perfetto né imparato, ma tutti dobbiamo crescere. E non smettiamo mai di farlo.
Buon cammino!



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