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Recensione: Uncontrollably Fond

Uncontrollably Fond è una storia che fin da subito pone dei segreti, a fondo della storia.
I protagonisti sono due ragazzi.
Sin Joon Young è popolare, ma non va molto bene a scuola, seppur prenda sempre le difese dei più deboli. È stato, infatti, istruito con semplici valori dalla madre, che lo vorrebbe veder intraprendere una carriera nell'ambito legale, nello specifico un procuratore.
No Eul è una ragazza semplice invece, sempre pronta a dare quel poco che ha, al prossimo, provocando così spesso la preoccupazione del padre, unico genitore in vita, che però stravede per lei.
Joon Young e No Eul frequentano la stessa scuola, e per uno scherzo del primo finisco per fingere una relazione agli occhi degli altri, che li avvicinerà molto più di quello che pensano.
Ora fosse finita qui! Invece la storia non è neppure ai suoi albori.
Il padre di No Eul viene investito e morirà di lì a poco lasciando soli i figli. Ad occuparsi del caso e ad insabbiarlo, ci penserà il padre di Sin JoonYoung. 
Choi Yeon Joon è procuratore stimato, quanto totalmente assente dalla vita del ragazzo che è stato cresciuto solo dalla madre, e che proprio per questo vorrebbe vedere il figlio vestire gli ugual panni del genitore.
Perché se ancora non vi è chiaro segreti, vendetta e potere vanno di pari passo in questo drama, mentre la figura più spesso interpretata è quella dello stalker.
A scoprire le colpe di Choi Yeon Joon sarà l'altro figlio, Choi Ji Tae, che si interesserà di No Eul a tal punto da arrivare a mentire per avvicinarla e ad infine innamorarsene.
Tutto cambia per No Eul però, e con lei anche il suo cuore deve adattarsi agli eventi, tanto che dopo una serie di flash back veniamo scaraventati un presente dove per la protagonista ora contano solo i soldi, mentre nei cinque anni che sono passati, Sin Joon Young è divenuto una famosa pop star, che ora farebbe di tutto pur di dimenticare No Eul...a cui in realtà il suo cuore è incontrollabilmente affezionato.


Veniamo introdotti in un mondo di ideali ed etiche, alle quali, inizialmente, i due protagonisti credono fermamente.
Entrambi però a causa di alcuni eventi scatenanti (molti di più di quelli specificati prima, ma non volevo spoilerare troppo) sono portati a cambiare, radicalmente.
Il personaggio di No Eul riesce benissimo in questo. Da liceale col cuore d'oro diventa un'approfittatrice, che non crede ad altro che al dio denaro. Per tanto non risulterà spesso simpatica ai nostri occhi, il suo veder abbandonare ogni lotta, dinanzi a qualche banconota. 
Ma dobbiamo anche cercare di comprenderla. La sua situazione non è, infatti, delle migliori. Con un fratello minore a cui badare, senza una casa e piena di debiti, deve pur in qualche modo andare avanti. Certo la professione che svolge, ovvero quella di documentarista, non ne giova... ma è proprio così che rincontrerà Sin Joon Young.
Lui, ora famoso, appare pressappoco sempre lo stesso, a livello caratteriale. Orgoglioso, sfrontato e arrogante, sembra come se niente sia più in grado di toccarlo... ma ovviamente non è così.
L'attore che lo interpreta, Kim Woo Bin, si rivela quasi da subito impeccabile, ma da del suo meglio negli ultimi due episodi, durante i quali credo di non aver mai pianto tanto.
Suzy, invece, No Eul, principalmente all'inizio, non mi convinceva. Urlava troppo, quasi non vi fosse altro modo per esprimere come si sentisse. Col passare degli episodi, però, ho imparato ad apprezzarla maggiormente e a cercare di capire le varie sfumature del suo personaggio.
Im Joo Hwan, ovvero Ji Tae, mi ha colpito sin da subito. Seppur il suo personaggio non sia portato a "perdere le staffe", non significa che non provi risentimento o sentimenti bellicosi verso gli altri. La sua glaciale compostezza, così simile a quella del padre, si fonde con una straordinaria dolcezza. Questo però non significa che sia il cavaliere dall'armatura scintillante, anche lui deve crescere e ritrovare i giusti valori, proprio come tutti.
La casa in cui poi cresce, penso si possa definire solo come un nido di serpi. A partire dal padre, che subito iniziamo a disprezzare, in realtà non sarà poi la figura che andremmo maggiormente ad odiare, all'interno di quelle quattro mura.
La trama è davvero fitta di eventi, seppur alcuni momenti siano un poco noiosi, non si può non dire che questo drama non sia drammatico. Tale caratteristica è presente sin da subito, e quasi sempre ci si ritrova a provare sensazioni per lo più agrodolci, dove è la tristezza, infine, a prevalere.

Un capitolo a parte è dedicata alla colonna sonora. I New Empire sono semplicemente fantastici e ci accompagnano dall'inizio alla fine con le loro canzoni. A little Braver, incarna l'amore trai due protagonisti, mentre Across the Ocean rispecchia i loro tentativi di riavvicinarsi, superando ogni ostacolo.

Lost Inside My Universe


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