Passa ai contenuti principali

Recensione "La misura della felicità" by Gabrielle Zevin


La misura della felicità di Gabrielle Zevin è uno di quei libri che se pure contengono un universo intero si leggono in una sola giornata, perché è impossibile staccare il naso dalle sue pagine. È un compagno di viaggio perfetto durante un temporale, quando la pioggia scroscia sulla strada e ticchetta sui vetri, e tu, comodo e al sicuro sulla tua poltrona preferita, ti accoccoli al calore del plaid sorseggiando tè caldo, e accogli con dolcezza un nuovo amico di parole e carta. È uno di quei romanzi che fanno pensare al Natale, quando l'aria è più fredda e le giornate più corte, ma è tutto più caldo e luminoso, e il cuore è pieno di gratitudine e amore. Ed è proprio questo calore che ne pervade le trecentotredici pagine; l'amore per le persone, la vita, i libri.
Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry, unico libraio in una piccola isola, è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti di Alice Island e stufo della piccola libreria che ha aperto e gestito con l'amata e ormai defunta Nic. Questo finché non avviene l'imprevisto. Una sera, rientrando in libreria, A.J. trova una bambina nel reparto dedicato all'infanzia, con un biglietto scritto dalla madre della piccola. Questa è Maya, dice, Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Così seppur riluttante, e spiazzando tutti i suoi conoscenti, A.J. decide di adottarla, e lascia che un po' alla volta quella bimba sconvolga la sua esistenza. Perché Maya è così viva, animata da un'insaziabile curiosità e da un'attrazione istintiva per i libri, e riuscirà a portare nuovo calore nel cuore di A.J.
La misura della felicità è uno di quei romanzi che tutti dovremmo leggere una volta nella vita. Non solo per ricordarci che immergersi in un libro è il modo migliore per aprire il nostro cuore e capire e raccontare qualcosa di noi. Con la sua storia, mai stucchevole e melensa, ma reale, piena di dolore e speranza, A.J. ci ricorda quanta bellezza, colore e dolcezza ci siano nel mondo, e si possono cogliere e ricevere se anche nei momenti più bui e dolorosi si dimostra il coraggio di aprire il proprio cuore.
Ho già parlato di come il romanzo sia pieno di calore, tanto da scaldare il cuore e l'animo del lettore, eppure la scrittura dell'autrice riesce a restare distaccata, senza mai risultare troppo fredda o lontana, né, al contrario, invadente. Semplicemente mostra, non descrive, senza forzare il lettore nelle emozioni o negli eccessivi pensieri dei tanti personaggi, convinta che, comunque, capirà.; permettendogli, così, di entrare a modo suo nella storia, e forse quasi più in profondità dell'autrice stessa. D'altronde, laureata in Lettere a Harvard, sceneggiatrice cinematografica riconosciuta e giunta con questa alla sua ottava pubblicazione, Gabrielle Zevin sa come scrivere un libro, e ha tanto da insegnare. Le sue precedenti esperienze editoriali, comunque, le sono risultate utili in molti altri modi, così che nel parlare del mondo letterario e dell'editoria, l'autrice sa cosa sta trattando, e leggerla si dimostra davvero un piacere.
Ho iniziato la recensione spiegando perché La misura della felicità è un romanzo che tutti meritano di leggere. Ho acquistato il mio volume quasi un'anno fa, nel corso di una sessione di shopping librario intensivo per consumare una carta regalo ormai in scadenza. L'ho lasciato, immacolato e perfetto, sullo scaffale per mesi, a prendere polvere in attesa del momento giusto per leggerlo. Vorrei non averlo fatto, nonostante anche con i libri, come per ogni cosa, la tempistica è fondamentale. Ma purtroppo il mio tempismo ha sempre fatto abbastanza schifo, e così anche se La misura della felicità è uno di quei libri che ognuno ha bisogno di avere nel cuore, e prima lo si lascia entrare più a lungo lo si terrà vicino come un prezioso compagno di viaggio, l'ho fatto aspettare così tanto, nonostante non lo meritasse. Non credo questo possa rimediare al mio errore, eppure ci tengo a dirlo: non aspettate ad aprire il cuore, non perdete tempo impedendo alle cose importanti di entrarci. Forse il momento giusto non esiste. Forse è già arrivato. Ma non sprecatene altri. Iniziate dalle cose semplici. Iniziate entrando in una libreria.
Buona lettura!



Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato,  per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna. E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima, perché Lei la sa vedere, perché Lei sa farla cantare. In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano, ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli, e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre. In piedi, sempre in piedi, miei Signori, quando entra nella stanza e suona l'amore e quando vi nasconde il dolore e la solitudine e il bisogno terribile di essere amata. Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla quando Lei crolla sotto il peso del mondo Non ha bisogno della vost...

Recensione "dramosa": Moon Lovers - Scarlet Heart Ryeo

Buongiorno Specchietti. Oggi vi parlo di uno di quei K-drama che dovere assolutamente vedere. Si tratta di Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo , basato sul romanzo cinese Bubujingxi di Tong Hua e che vede come interpreti la mia amatissima Lee Jie-Un, conosciuta anche come IU, e Lee Joon-Gi che, ve lo dico, è entrato di diritto tra i miei oppa del cuore. Trama: Triste e amareggiata dopo aver scoperto che il fidanzato la tradisce con una sua amica, durante un'eclissi di sole Go Ha-jin annega in un laghetto dopo aver salvato un bambino che vi era caduto dentro, e si ritrova nell'anno 941, durante il regno di Taejo, fondatore della dinastia Goryeo . Ha-jin si risveglia nel corpo di Hae Soo, cugina della moglie del principe Wang Wook, ottavo figlio del sovrano, e, resasi conto di non aver modo di tornare al suo tempo, decide di continuare a vivere a Goryeo. La ragazza viene aiutata ad adattarsi alla nuova realtà da Wang Wook, del quale si innamora, facendo anche la conoscenza degli altr...

Prendi il mio cuore e portalo lontano- Saffo

Siamo quasi arrivati al 14 febbraio: San Valentino. ho pensato che sarebbe stato bello regalare a questa giornata una poesia dalle dolci note della poetessa greca Saffo. versi delicati e lievi che invitano ad estraniarsi da tutto e celebrare l'amore attraverso un distacco, un'altra realtà, un invito ad essere portati via dalla persona che amiamo, S affo descrive nel dettaglio la fenomenologia amorosa, la voce che manca, l'agitazione del cuore nel petto, l'energia dell'amore esplodere sotto la pelle. il tutto ci regala una serie di versi che con dolcezza e naturalezza riescono a farci percepire le dinamiche di un cuore innamorato. Prendi il mio cuore e portalo lontano,  dove nessuno ci conosce,   dove il tempo non esiste,   dove possiamo incontrarci,   senza età e ricordi, senza passato.   Con una luce che nasce all'orizzonte   e un domani sereno e silenzioso.   Prendi il mio sguardo e portalo lontano, ...