Recensione: Energy di Elena Orlandini

L'avventura si colora di rosa e fantascienza in questo strepitoso romanzo di esordio di Elena Orlandini. Un paranormal romance avvincente, fresco, dove i sentimenti si svelano e crescono tra le spighe di grano di un crop circle e i fulmini del Tennessee. Una ricca e misteriosa famiglia vive sulle colline di Norville, isolata dal resto del mondo. Nulla sembra coinvolgere i Volta nella vita della cittadina, finché Thomas, il figlio primogenito, si imbatte per caso in Jess, la ragazza venuta dalla città, la ragazza che da quel giorno cambierà la sua vita... tingendola di colori mai visti prima. 







Il libro si apre con un addio, che ci lascia intendere che, l'amore di Jess, non avrà una buona fine, probabilmente.
La protagonista di questo romanzo non ha una vita semplice. Dopo il divorzio dei genitori si è trasferita dal nonno, in una piccola cittadina, dove ormai da qualche anno dimora, seppur ancora del tutto non si senta a casa.
Il metodo di narrazione, però, poco si sofferma su tale vicende, anche se spesso rimandi alla madre; ancora una volta i genitori, come nella maggior parte dei fantasy, sono relegati in un angolo, o a qualche migliaio di chilometri.
Sappiamo quindi che Jessica soffre per la condizione famigliare in cui si trova, ma nel frattempo ha anche più di una distrazione. La fine della scuola è, infatti, prossima, e l'estate con le sue turbolenze amorose è in arrivo.
Incontriamo Thomas oltre settanta pagine, dall'inizio, e con un mezzo incidente che poco lo fa restare, in presenza di Jess, ma che rimarrà, da quel momento, sempre trai pensieri di questa.
Thomas, inizialmente, pare un ragazzo freddo, a sociale, distaccato e con un alone di mistero ineguagliabile. Inoltre, è bellissimo.
Il classico forestiero mal visto, in una qualsiasi piccola città e anche questa non fa differenza. Persino Sally, la migliore amica di Jess, non prova simpatia nei confronti del ragazzo.
Per incontrare una persona del genere, che non presenzia mai in nessun luogo sociale abitualmente, e che pare non avere amicizie a scuola, occorre quindi un altro incidente.
Questa volta, però, le condizioni di Jessica sono più serie e finalmente inizia a smuoversi qualcosa...sì, perché seppur lei all'inizio non si ricordi cosa sia accaduto, non tarda troppo, a ricollegare la figura di Thomas sul luogo dell'incidente.
Da lì in poi lo rincontreremo, un pò più spesso, mentre la protagonista cercherà di fare chiarezza nei suoi pensieri.
L'autrice pare aggiustare, comunque, il tiro per quanta riguarda il protagonista maschile. Si rivelerà tenero, ben oltre le aspettative, non troppo abile nel mentire e un vero principe, in quanto modi di fare... tanto da risultare anche molto, molto, falso.
Insomma, un simile ragazzo è difficile che esista.
Lo stesso avviene per Jessica, neppure il suo carattere pare molto "reale", in quanto, in questo caso, non è del tutto delineato.
La narrazione sembra spesso una corsa contro il tempo, che poco dipinge scenari e personaggi, ma che più tende a voler unicamente raccontare la storia, senza che al lettore sia dato il tempo d'immergervi totalmente. Il che è un vero peccato.
Un altro fatto, che un poco mi ha lasciato perplessa, è come Jess non riesca a collegare i cerchi nel grano, che si sono da poco verificati vicino a casa sua, agli alieni e a questi le strane figure umane folgorate dai fulmini, che più volte vede.
Insomma venir colpiti da una scarica elettrica, senza lasciare traccia dell'accaduto non è, esattamente, all'ordine del giorno.
La storia d'amore che si sviluppa tra i due ragazzi, mi ha preso alla sprovvista.
Considerando come siamo abituati oggi, tra libri, film, serie tv e anche nella realtà, direi che persino due bambini delle elementari riuscirebbero ad avere una relazione molto più ricca di "contatti". 
Qui parliamo di due adolescenti, due liceali, insomma seppur poi venga fuori che significato abbia, per Thomas, un bacio, fossi stata Jess, sarei andata in completa paranoia, come ogni altra ragazza probabilmente, nel vedere che il ragazzo che mi piace non tenta o arresta ogni tentativo di bacio.
Solo perché Thomas vi attribuisce un certo messaggio, la cosa si salva, diventando persino romantica e dolce, ma proprio in estremis.
Per quanto riguarda il "fattore alieno", l'idea di per sè è originale e non avevo letto mai nulla di simile, ma avrei voluto sapere molto altro. Più ci penso più mi vengono domande da porre, in quanto la protagonista, seppur chieda diverse cose, alla fine è giustamente presa da altri eventi. 
Non vedo l'ora, però, di leggere il seguito. Vi sono così tanti personaggi che vorrei meglio conoscere, come il padre di Jess, la sorella di Thomas, o Sargas, il figlio del nemico di questi, cresciuto con loro. 
L'autrice nomina giusto una volta, quest'ultimo ragazzo, ma mi auguro davvero che sia presente nel secondo volume. Non so perché, ma mi ispira parecchio, come figura.
In realtà avrei dovuto accennare che, in questo volume, compare anche un triangolo amoroso. All'inizio non si capisce bene chi sarà il concorrente di Thomas, per il cuore di Jess, ma alla fine ecco spuntare Danny, il migliore amico di Jessica, che da sempre ha una cotta per lei.
Chissà che non si intrometta, nuovamente, tra lei e Thomas...
Vi auguro una buona lettura, tra i campi di grano del Tennessee, pieni di mistero e amore.
Lost Inside My Universe

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