Non è la fine del mondo di Alessia Gazzola

Ciao a tutti!
eccomi con la recensione dell'ultimo romanzo di Alessia Gazzola, scrittrice diventata famosa grazie alla fortunata saga di gialli con protagonista il medico legale Alice Allevi. 
L'ultimo romanzo della Gazzola, però, si distacca dalla saga ed infatti siamo di fronte alla storia di Emma De Tessent, ossia la "tenace stagista".





Emma, giovane trentenne romana, lavora come stagista da tempo immemore per una nota casa di produzione cinematografica; all'avvicinarsi della scadenza del contratto è sicura che l'assumeranno a tempo indeterminato. Ma, causa la crisi che ha colpito il settore, Emma viene lasciata a casa. La tenace stagista ama il suo lavoro e non demorde; inizia quindi una serie di colloqui, ultimo dei quali con la Waldau, acerrima nemica della casa di produzione dove lavorava precedentemente Emma. Il colloquio è un disastro. La tenace stagista, amareggiata, esce dalla Waldau, e mentre cammina, rimuginando su se stessa e la sua sfortuna, si imbatte in un piccolo negozio di abiti artigianali per bambini che cerca un'apprendista. La ragazza entra e si propone, nonostante non sappia nemmeno tenere un ago in mano. La proprietaria del negozio, la signora Vittoria, decide di darle una chance ed Emma inizia entusiasta questa nuova avventura. 
Sarà la svolta definitiva per la tenace stagista? Oppure il mondo del cinema verrà ancora a bussare alla sua porta? 



Piccola premessa: non ho mai letto nulla di Alessia Gazzola, ma spinta dalla curiosità per il romanzo ed invogliata dalla buona recensione di una mia cara amica, ho deciso di leggerlo. 
Ammetto che non mi ha delusa per nulla, anzi mi ha invogliato a leggere altre opere dell'autrice. 
Fattore determinante non è stato solo il modo di scrivere della Gazzola, semplice, leggero (non frivolo) e accattivante, ma soprattutto il personaggio di Emma con la quale mi sono identificata. Anch'io come lei ho una laurea umanistica, sono sempre più vicina alla soglia dei 30 anni e non ho un lavoro fisso, anzi tra poco più di un mese non avrò proprio più un lavoro. La storia di Emma però ha avuto la capacità di farmi aprire gli occhi: nonostante l'impegno che mettiamo nel nostro lavoro, non sempre veniamo ripagati a dovere, anzi; ma non dobbiamo mai arrenderci, dobbiamo sempre avere il coraggio di reinventarci, di ricominciare, anche di accettare un lavoro che non ha nulla a che fare con quello che abbiamo studiato, l'importante è che ci appaghi e che ci renda felici. E poi, se veramente il nostro destino è fare altro nella vita, troverà il modo per arrivare a noi. Basta crederci. 

-Paciuflosa-


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