PER NON DIMENTICARE
IN LIBRERIA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA
Pagine: 204
Formato: cartaceo
Prezzo: 17,90 €
Uscita: 23 gennaio 2018
È da gente come voi che questo schifo di mondo deve
ripartire. Gente che di fronte alle difficoltà, anche quelle più tremende, non
si arrende e sa rialzarsi. Persone che hanno capito che i valori per i quali
vale la pena di esistere non sono il denaro o il potere. Io l’avevo già capito
che tipi siete tu e Rino. Appena vi ho incontrato. In macchina da Berlino in
mezzo alla guerra. Una pazzia che solo la forza dell’amicizia e la voglia di
ricominciare potevano rendere realizzabile.
Trama
In occasione del Giorno della Memoria, Mondadori Electa
pubblica Fuga da Berlino, romanzo d’esordio di Paolo Chiappero, architetto
libero professionista attivo in campo internazionale.
Nelle pagine del libro Paolo Chiappero racconta la
rocambolesca fuga da Berlino di suo padre, Giacomo, Internato Militare Italiano
in Germania dopo l’8 settembre 1943 e il suo rifiuto di collaborare con la
Repubblica di Salò e i nazisti.
Ai prigionieri di guerra spettano tutti i diritti della
Convenzione di Ginevra, per cui: visite della Croce Rossa, pacchi di viveri,
corrispondenza, niente lavori forzati. A noi internati nessun diritto: solo
lavorare, lavorare, lavorare. In sostanza siamo diventati veri e propri
schiavi.
Nel romanzo si narra il viaggio avventuroso che Giacomo
affronta con il suo amico e compagno di prigionia, Rino, meccanico in grado di
riparare e rimettere in moto un'automobile fortunosamente trovata tra le
macerie e che permetterà ai due di fuggire da una Berlino ormai allo stremo.
A bordo dell'auto, Giacomo e Rino attraversano una Germania
e un’Europa martoriate dalla guerra e prossime alla liberazione da parte degli
Alleati. Nel loro viaggio i due incontrano tedeschi, russi e americani che li
aiutano nella loro fuga verso l’Italia, ognuno come può: uomini e donne, civili
e militari, che, pur se sopraffatti dalle vicende della guerra con tutte le sue
assurdità e i suoi orrori, non perdono la loro umanità e il loro amore per il
prossimo.
Perché quell’omone russo ha rischiato la pelle per salvare
due poveracci come noi? Cosa ci ha guadagnato?». [...]
«Credo che lo abbia fatto principalmente per se stesso. Per
iniziare a ripulirsi la coscienza da tutti gli orrori che ha visto e fatto in
questa sporca guerra».
Il viaggio di Giacomo e Rino non è però solo una fuga verso
casa, verso gli affetti e la famiglia, ma anche una vera e propria missione: i
due vogliono e devono rientrare in Italia vivi per ricordare.
La gente deve sapere, affinché tutto questo non possa più
capitare. Lo dobbiamo ai nostri compagni e a tutti quelli che ci sono finiti
dentro.
La scrittura di questo racconto [...] non è solo il mio
tributo postumo agli eroi della mia vita – scrive Paolo Chiappero –.
Immedesimarmi in loro, cercando di rivivere quella esperienza terribile ed
eccitante allo stesso tempo, mi ha reso consapevole di un’altra verità a me,
come ai più, sconosciuta: la
grandezza del fiero rifiuto di gran parte dei soldati italiani, dopo
l’armistizio dell’8 settembre 1943, di aderire alla Repubblica di Salò e di integrarsi
nell’esercito nazista.
Scritto per non dimenticare.
L'autore
Paolo Chiappero è nato il 26 marzo 1966 a Pinerolo dove vive con la moglie e due figli. Architetto libero professionista
dal 1992.
Vincitore di alcuni premi e concorsi di architettura. Ha
fatto parte del gruppo di progettazione del nuovo stadio Filadelfia Torino
Calcio, inaugurato nel 2017. È al suo primo romanzo.
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Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna. E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima, perché Lei la sa vedere, perché Lei sa farla cantare. In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano, ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli, e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre. In piedi, sempre in piedi, miei Signori, quando entra nella stanza e suona l'amore e quando vi nasconde il dolore e la solitudine e il bisogno terribile di essere amata. Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla quando Lei crolla sotto il peso del mondo Non ha bisogno della vost...
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