Recensione: La Guerra di Catherine

Trama
Rachel, giovane studentessa ebrea, frequenta una scuola speciale, la Maison di Sèvres, e ama guardare il mondo attraverso la sua Rolleiflex. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale è però costretta a fuggire e a cambiare identità. Aiutata da una rete di partigiani, Catherine - questo il suo nuovo nome - dovrà nascondersi in luoghi sempre diversi e imparare a fidarsi di persone nuove, senza mai separarsi dalla sua macchina fotografica. Da questo lungo viaggio prenderà vita la sua testimonianza per immagini che invita a non dimenticare la bellezza nascosta nel quotidiano e che celebra gli eroi anonimi, che mettono a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Un viaggio che l'aiuterà a crescere e che la trasformerà in una donna libera.

Recensione

Quale giorno migliore, se non questo, per parlarvi di questo romanzo. Oggi, 27 gennaio 2018. Oggi, Giornata della Memoria.

Questo libro, graphic novel in realtà, è un modo per fare approcciare anche i più giovani a un  periodo storico così orribile. Un momento in cui l'uomo non ha combattuto per territori, per risorse, per il potere, ma solo per uccidere chi riteneva diverso.

La Guerra di Catherine è la storia di una ragazza che per salvare se stessa diventa un'altra persona. Rachel è una studentessa che ama fotografare e stare con i suoi amici; la sua identità, come quella di molti altri ebrei, viene cambiata per permettere loro una vita dignitosa; così Rachel diventa Catherine e come una nomade si sposta per non essere presa.
Rachel ha dei sogni, un passato, degli amici come tutte le persone; quando il suo mondo viene stravolto non si perde d'animo, ma affronta tutto con coraggio guardando la realtà attraverso l'obiettivo della sua macchina fotografica. Intorno a lei ruotano situazioni e personaggi in maniera semplice, ma ordinata, quasi come se tutto fosse un grande spettacolo di danza; si cercano le luci giuste, le frasi giuste e alla fine si viene travolti da questa storia che è molto più di quello che sembra. 
Ho amato tutti i personaggi, anche se il romanzo è così breve che per alcuni devi immaginare tu il seguito.

Lo stile semplice aiuta il lettore a immergersi nella situazione aiutato dalle illustrazioni che sembrano bucare la pagina e animarsi. La carta respira; ogni singola pennellata di colore profuma e ha il suono di parole che non dimenticherò mai.
Rachel continua a vivere nel mio cuore anche dopo la fine. Posso vederla su una nave, con l'uomo che ama, pronta a scattare una foto al futuro.


Anche se questa Graphic Novel è segnata come "per bambini", avete ormai imparato che i libri non hanno età. Non hanno religione. Non feriscono la vostra carne. I libri non hanno paura di voi, ma fanno paura a chi vuole impedirci di pensare, di ricordare.
Non abbiate paura. Leggete, fotografate, dipingete, portate avanti la vostra anima e quella di chi vi circonda. Solo così capirete che la diversità non esiste.
Siate Catherine. Combattete la vostra guerra e come lei vincetela.
Una guerra fatta di parole e colori, non di sangue e morti.

- CuorediInchiostro

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