Buon Ferragosto!
Non è necessario tenerle
tra le mani le cose, per averle. Con i sogni, i ricordi, la fantasia, si può
avere tutto il mondo. Si può vivere ogni vita. Si può provare ogni emozione.
Ferragosto è una delle
feste che mi piacciono di più, perché cade quasi nel mezzo dell’estate, tra le
stelle, la luna, il riflesso sul mare, i falò sulla spiaggia, le chitarre. Tutte
immagini che mi evocano mille stupendi ricordi. Le serate più belle, quelle
spensierate in riva al mare, tra le voci felici dei ragazzi lontani dalle
scuole. È tutto questo che penso quando sento la parola Ferragosto. Gli amici,
la spensieratezza, e il mare, tanto mare.
Qui, dove abito io, si usa
passare la notte tra il 14 e il 15 di agosto in riva al mare, con gli amici,
aspettando il sole che sorge da dietro le onde per augurarsi un buon ferragosto
al mattino.
E voi? Come lo passate il
vostro ferragosto?
Anche voi proverete a
rubare un angolino di mare come il bambino della poesia di G. Rodari?
Ferragosto – Gianni Rodari
Filastrocca vola e va
dal bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa i castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia alle cascate…
E chi quattrini non ne ha?
Solo, solo resta in città:
si sdrai al sole sul marciapiede,
se non c’è un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento Presidente
faccio un decreto a tutta la gente;
“Ordinanza numero uno:
in città non resta nessuno;
ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi,
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini.
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato”
dal bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa i castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia alle cascate…
E chi quattrini non ne ha?
Solo, solo resta in città:
si sdrai al sole sul marciapiede,
se non c’è un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento Presidente
faccio un decreto a tutta la gente;
“Ordinanza numero uno:
in città non resta nessuno;
ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi,
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini.
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato”
Un bambino al mare –
Gianni Rodari
Conosco un bambino così povero
che non ha mai veduto il mare:
a Ferragosto lo vado a
prendere,
in treno a Ostia lo voglio
portare.
– Ecco, guarda – gli dirò –
questo è il mare, pigliane un
po’! –
Col suo secchiello, fra tanta
gente,
potrà rubarne poco o niente:
ma con gli occhi che sbarrerà
il mare intero si prenderà.
Oggi, per augurarvi buon ferragosto ho scelto due poesie
più leggere, pensate per i bambini, e che a mio parere sono piene di speranza.
Sembrano quasi in successione. Come una storiella a lieto fine. Non tutti, chi
per un motivo, chi per un altro, siamo costretti a rinunciare a qualcosa che
vorremmo fare o avere in questa vita. E questa poesia è come se ci volesse dire
di farlo con la stessa speranza che ha il bambino povero rimasto in città che
poi nella seconda poesia prova a rubare un pezzettino di mare. Ma in realtà il
bambino il mare se lo ruba tutto con gli occhi, e se lo era rubato ancora prima
di vederlo. Con i sogni, con la speranza, con la fantasia.
Finché si riesce a sognare non si è mai vuoti, o soli. La
speranza è lì, nella vastità che hanno i nostri sogni.
Ed è con queste parole e queste due poesie, che io, e lo
staff del blog Libririflessi vi auguriamo Buon Ferragosto e Buone Vacanze!
-Iris-
Commenti
Posta un commento