Recensione "Ancora tra noi" by Christopher Pike
Ancora tra noi (The Last Story) è il terzo e ultimo romanzo della trilogia young adult-gialla-thriller Remember Me (qui le recensioni del primo e del secondo volume).
Nella libreria di un centro commerciale una giovanissima scrittrice firma le copie del suo ultimo best-seller, attorniata da una folla di fan entusiasti. Il pubblico la conosce come Shari Cooper, lo stesso nome di una ragazza assassinata alcuni anni prima, ma tutti sanno che si tratta solo di uno pseudonimo, e che il suo vero nome è Jean Rodriguez.
Ma Jean nasconde dei segreti, segreti noti solo alle persone a lei realmente vicine, a chi ama di più al mondo. Segreti che qualcuno, nell'ombra, sta cercando di scoprire. E non tutti ne usciranno... vivi.
Una delle particolarità che distingue Ancora tra noi dai suoi prequel è che è l'unico per cui l'età di lettura indicata dall'editore è stata alzata a 12 anni. Per il resto l'impostazione e la struttura di base riprendono molto La morte può attendere (secondo libro della trilogia). Anche se i due, ovviamente, restano libri ben distinti.
Ancora tra noi prende atto alcuni anni dopo la fine del prequel. Ritroviamo tutti i personaggi principali di entrambi i romanzi precedenti, e li riscopriamo cresciuti, evoluti: le loro vite sono andate avanti e anche loro sono cambiati, pur restando fedeli a loro stessi.
Da fan e lettrice ho apprezzato davvero molto questo aspetto: aver avuto la possibilità di vedere dove sono arrivati e come sono diventati dei personaggi che ho amato sinceramente e fedelmente. È stato bello ritrovare l'antica scintilla in loro, ma notare anche i cambiamenti. È bello anche che, nonostante Pike vi sia profondamente affezionato, non nasconda i loro errori né le scelte sbagliate, rendendole il punto di partenza per ogni percorso di crescita. Rendendo i suoi personaggi così umani e vicini al lettore.
Ancora una volta l'intera vicenda è narrata in prima persona dalla nostra protagonista. In questo modo noi lettori entriamo direttamente nel mondo di una scrittrice che è una fucina d'idee. Nella sua mente, storie diverse esplodono accalcandosi l'una all'altra. Mi piace come Pike ha descritto e reso questo aspetto.
Come La morte può attendere, Ancora tra noi è un libro molto spirituale, decisamente più di quanto Ricordati di me avrebbe anche solo pensato di essere. È soprattutto per l'aspetto spirituale, oltre che per la trama e la struttura, se gli ultimi due libri della trilogia si pongono su un piano totalmente diverso dal primo volume.
Come accennavo la settimana scorsa, Ricordati di me è una storia a 360°, completa e (quasi del tutto) indipendente, che sembra non aver bisogno d'altro. La morte può attendere e Ancora tra noi, invece, sono un tentativo (ben riuscito) di andare oltre, e per farlo osano e devono traslarsi su un altro livello; restando, allo stesso tempo, ancorati a ciò che è venuto prima, per poter appartenere coerentemente alla stessa trilogia. Christopher Pike si è dimostrato fin da subito capace di intrecciare generi diversi, eppure gestire tutto questo e trasformarlo non solo in fondamenta solide, ma anche in un punto di forza, è una vera e propria (invidiabile) abilità.
Con Ancora tra noi si chiude una saga e, per me, una vera e propria era. Un viaggio iniziato quand'ero bambina, e che segnerà ancora molto del mio percorso. Remember Me sarà sempre un valido e presente compagno d'avventure, eppure non ho potuto fermare le lacrime nel chiuderne le ultime pagine.
Recensire l'intera trilogia è stato certamente un enorme piacere, ma ancora di più: un debito ripagato con il cuore, e il tentativo di presentarvi un amico, nella speranza che possa donarvi tanto quanto ha regalato a me.
Buona lettura!
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