Recensione - Resident Evil 7: Biohazard

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                                         "I don't know what she ever saw in you"

Trama:
Ethan Winters è sposato con l'amore della sua vita, Mia, una baby-sitter che si prende cura di una bambina che sta . Ad un certo punto, la donna scompare nel nulla. Tre anni dopo, quando ormai non si hanno più speranze, Ethan riceve un video di Mia: è viva, ma ha bisogno del suo aiuto per fuggire.

Recensione:

Resident Evil 7: Biohazard è un videogioco survival horror del 2017 sviluppato da Capcom. Malgrado il titolo, si tratta dell'undicesimo capitolo della saga Resident Evil ed è uno dei pochi a essere in prima persona.
Questo gioco è stato molto criticato a causa dello scarso impegno che hanno impiegato nel realizzarlo. Saranno critiche fondate? Scopriamolo insieme.
Per questa recensione, direi di proseguire seguendo un ordine ben preciso: dagli aspetti più superficiali a quelli inerenti la godibilità dell'atto ludico in sé.
Chiariamo subito che io non sono una fan della serie. In tutta la mia vita ho giocato a soli tre titoli della serie, per lo più in compagnia dei miei cugini. Dei precedenti titoli, ricordo solamente che mi inquietarono moltissimo. Quando una mia amica mi ha proposto di giocare insieme Resident Evil 7: Biohazard, ero contenta perché oggi, come ben sapete, apprezzo molto l'horror fatto bene. Avevo grandi aspettative nei confronti del gioco, nonostante le -pessime- voci di corridoio; ma del resto, io ho una mia testa e penso con questa. Mi sono detta: "Ok, proviamolo". Insomma, era giusto far presente che non sono un'esperta della saga.
La prima cosa che si nota avviando il gioco è l'opening, che a me piace da morire. Promette tanto ed è ben fatta. Ok, è una delle poche cose che sento di elogiare; però all'inizio mi ha proprio illusa, ci sono cascata e ho sperato in un bel gioco.
Sono bastati pochi minuti per notare i problemi estetici di questo gioco, come l'orrida chioma di Mia... che, vorrei pure far notare, è proprio la più brutta. Durante il gioco, non vedrete mai niente di peggio.


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L'atmosfera è tutto sommato carina. Non posso lamentarmene granché, pur ritenendo che questo non sia un lavoro di cui vantarsi. Tra un caffè e l'altro potevano fare di meglio.

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Tra le animazioni più fastidiose del gioco, quella che riguarda la cura sta sul podio.  Mi spiegate com'è possibile guarire bagnandosi il braccio con un medicinale?
"Ma vedi ke è 1 medicina specialeH!!!!!!111!!!!!!".
Eh, ok, però così è veramente inguardabile.

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I nemici... eh.
Ragazzi, che devo dirvi?
Partiamo dai mostri.

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 Fanno paura? No, perché quando vengono plagiati si palesano con un verso, come a voler bussare prima di entrare nei nostri incubi. Atmosfera rovinatissima.
Sono fatti bene? No, perché camminano con un'andatura talmente lenta che se ti prendono vuol dire una sola cosa, ovvero che fai schifo a giocare. Muoiono con due colpi di pistola alla testa, che è pochissimo. Con un fucile puoi oneshottarli, pensate!
Sono belli? Nì. Cioè, è il solito mostro. Non ha nulla di particolare, nemmeno le altre tipologie -che si somigliano molto tra loro, eccetto quel cosino che si muove a quattro zampe e una montagna che vomita acido-. Se devo commentarne l'estetica, direi che è "accademica". 

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Incredibilmente questi tre sono i cattivi più forti del gioco, in particolare quello che sta seduto al centro. Il problema è che lui sarà il primo boss da affrontare e che dopo di lui vi sembrerà tutto una barzelletta. Altra grande delusione, dato che speravo in un crescendo nella difficoltà.

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Questa piccola bestia di Satana è Eveline, la bambina a cui Mia faceva da baby-sitter -non vi spoilero nulla a riguardo-. La causa di tutte le disgrazie del povero Ethan.
Ebbene, parlano di lei come di una creatura malvagia e impossibile da battere se non grazie a un siero. Ti avvicini al finale con ansia, sapendo che lei sarà il grande ostacolo da superare. Sarà difficilissimo, lo sai. Si tratta del boss finale, non possono sbagliare pure questo... no? No, cari. Hanno sbagliato pure questo.
Uccidere questa bimba infame è stato più semplice del previsto. Non c'è un vero e proprio combattimento finale, è tutto molto breve e per nulla intenso.
Questi elementi basterebbero già a chiudere la recensione, però c'è dell'altro che rende bruttino questo gioco: la trama, il doppiaggio italiano e il gameplay.
Non ho intenzione di approfondire la trama, mi limiterò a dire che "coerente" e "credibile" non sono aggettivi che le attribuirei. Durante il gioco vi verrà chiesto di fare una scelta che è di una stupidità incredibile. Io ho fatto la più ovvia, come penso quasi tutti. E no, non è una scelta alla Life Is Strange -magari!-, però determinerà il finale.
Il doppiaggio è una schifezza. Non sto qui a spiegarvi quante volte si aprivano e chiudevano le e e le o senza una logica. La dizione di alcuni doppiatori era quasi inesistente.
Il gameplay è semplice, nulla di troppo complesso, spesso noioso e molto ripetitivo. Le armi a nostra disposizione non sempre saranno di grandissimo aiuto e, seppur muniti di mappe, scovare un oggetto nascosto sarà come cercare un ago in un pagliaio. Gli enigmi, soprattutto quelli presenti in Happy Birthday, non sono il male assoluto, anzi: aiutano il giocatore a proseguire. Perché sì, il difetto più evidente di RE7 è che è pieno zeppo di momenti in cui non accade nulla.

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Il mio parere su Resident Evil 7: Biohazard  non è lusinghiero. Di intrattenere, intrattiene; ma basta a giustificare tutti i suoi problemi? No.
Vi consiglio di acquistarlo? No. Concentratevi su altro, magari un horror fatto come dio comanda. Oppure, se volete proprio farvi del male, sappiate che non dura nemmeno tanto. L'ho completato in dodici ore, quindi davvero poco.





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