Recenzione "Non sapevo di amarti ancora" by Penelope Ward
Alcuni errori sono la cosa più giusta da fare
Dall’autrice del bestseller Odioamore
Lì per lì ho pensato che fosse un’ottima idea. Chiamare all’improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dai tempi dell’infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l’intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Farmi vedere da lui, però, era fuori discussione. Era da prima di compiere quindici anni che non uscivo con un ragazzo e non avevo intenzione di fare un’eccezione proprio per Landon Roderick. Ma il destino aveva altri piani, per noi. Un incidente con lo skateboard, Landon finisce in ospedale ed eccomi su un volo per Los Angeles: l’errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia capitata?
Un’autrice bestseller del «New York Times», di «USA Today» e del «Wall Street Journal»
È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza?
Dall’autrice del bestseller Odioamore
Lì per lì ho pensato che fosse un’ottima idea. Chiamare all’improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dai tempi dell’infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l’intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Farmi vedere da lui, però, era fuori discussione. Era da prima di compiere quindici anni che non uscivo con un ragazzo e non avevo intenzione di fare un’eccezione proprio per Landon Roderick. Ma il destino aveva altri piani, per noi. Un incidente con lo skateboard, Landon finisce in ospedale ed eccomi su un volo per Los Angeles: l’errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia capitata?
Un’autrice bestseller del «New York Times», di «USA Today» e del «Wall Street Journal»
È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza?
Care
lettrici e cari lettori,
questa
settimana vi palerò dell’ultimo romanzo di Penelope Ward, edito da
Newton Compton, Non
pensavo di amarti ancora.
Ho
conosciuto quest’autrice grazie a un club del libro, organizzato
qualche tempo fa su Facebook. Rimasi totalmente innamorata di
Odioamore
così,
non appena ho potuto, ho preso anche questo romanzo.
La
storia di Landon e Rana mi ha
subito appassionato.
Lo stile coinvolgente di Penelope difficilmente lascia indifferenti
sebbene, però, alcuni
aspetti del romanzo non mi abbiano totalmente conquistato.
Ma
andiamo per gradi.
Landon
e Rana erano amici di infanzia, passavano interi pomeriggi a giocare
nel cortile di casa. Rana era diversa dalle altre ragazzine: non si
curava molto, badava poco all’estetica.
Gli
anni passati con Landon sono anni felici, fin quando, un triste
giorno, per un motivo che scoprirete se leggerete il libro, la
famiglia di Rana è costretta a traslocare e i due si perdono di
vista.
Si
ritrovano dopo anni, a
seguito di
una telefonata fatta per gioco. Instaurano, così un rapporto a
distanza,
incuriositi
l’uno dall’altra, cercando di riempire il vuoto lasciato dai
molti anni di silenzio.
Ho
apprezzato molto la suspance
erotica
in cui si viene avvolti nei primi capitoli, lo stuzzicarsi con le
voci attraverso il ricordo di quello che è stato e la curiosità di
scoprire come l’altro sia diventato nel corso degli anni, cosa
abbia fatto, come sia il suo aspetto.
Landon
è l’uomo che tutte noi vorremmo, credo. Bello, con tanta voglia di
lavorare, disponibile, sensibile, un valido supporto in un rapporto
di coppia anche se con un passato buio alle spalle.
La
vita, invece, ha portato dei grandi cambiamenti nell’aspetto e nel
carattere di Rana che è diventata diffidente, chiusa in sé stessa e
schiva. Conserva ancora tutti i bigliettini che Landon le scriveva e
ogni tanto, ne apre uno dallo zaino dove sono conservati e lo
rilegge.
Una
storia molto romantica, di quelle che ti fanno sospirare e che cela
anche degli argomenti complessi e delicati da affrontare
come
l’adozione, il concetto di identità il senso di appartenenza.
Troppo
eccessive, invece, sempre a mio modesto parere, sono state le scene
di sesso presenti nel romanzo: dirty
talk,
dettagli espliciti, insomma, per i miei gusti è troppo, qualche
scena l’avrei snellita un pochino.
Nonostante
le mie ricerche, poi, non sono riuscita a capire cosa sia uno
«chignon
da uomo»
un
posticcio da uomo? Un elastico?
Non
mi sento di dare più di tre specchi per questo romanzo, in attesa di
leggere il prossimo libro di Penelope.
Vi
auguro una buona lettura e, come al solito, alla prossima settimana!
Mil
Palabras
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