Recensione : Uno splendido sbaglio

Premettendo che mi sono svegliata con la voglia di recensire un libro che non consiglierei nemmeno al peggiore dei miei nemici, oggi parliamo allegramente di uno dei libro dove non posso farmi a meno di chiedermi (o di chiedere direttamente al mondo intero) "chi può considerare questo spreco di carta e inchiostro un libro?". Be', le ragazzine di dodici anni possono farlo, glielo concedo, dopotutto hanno solo dodici anni e in quelle misere pagine c'è tutto quello che una dodicenne si aspetta da una storia d'amore attuale: il bello è misterioso di turno, la ragazza imbecille, guai… ah, e tradimenti che forse non sono tradimenti ma la ragazza si fida troppo poco e lo lascia senza tanti preamboli.
Va bene, lascio stare la trama super scontata e parlo del modo in cui è scritto, anche se, se potessi farlo, manderei una lettera minatorie a McGuire e alla sua/al suo editor, o anche solo alla casa editrice che ha deciso di pubblicare questo "libro" che altro non è che una versione trita e ritrita della classica storia d'amore. Se non fosse stato per come è scritto avrebbe anche potuto risultare piacevole da leggere, dopotutto non è detto che i libri dalle trame originali debbano essere per forza belli; anche solo la copertina di questa serie ci dovrebbe far capire quanto interessa questo libro alla casa editrice, ma purtroppo gli interessa anche troppo dato che l'hanno pubblicato. Comunque copertina e libro vanno a braccetto: brutta copertina e brutto libro. Quasi meglio di panna montata e caffè senza zucchero.
Sto tergiversando troppo ma il modo di scrivere della McGuire si può riassumere in tre punti:
- Scene importanti ridotte a due righe. Ma scherziamo? Tre righe per una delle scene più entusiasmanti del libro e quaranta pagine per una delle scene più inutili di sempre? Cara scrittrice, cambia le priorità descrittive perché quelle attuali non funzionano.
- Uso dei sinonimi semi inesistente.
- Personaggi piatti quanto fogli di carta di riso, per non parlare poi delle incoerenze in esse.
Mentre lo leggevo avrei tanto voluto ridere, ma purtroppo ero troppo nauseata per riuscirci.
Anche se da un titolo come "uno splendido sbaglio" non mi sarei potuta aspettare di meglio, già quello è incoerente.
Almeno ho impiegato poco per leggerlo, forse un'ora, dato che si legge facilmente e questo potrebbe essere uno dei pochi punti a suo favore. A questo punto avrei preferito un harmony, ma almeno non mi ha fatto sprecare tempo che avrei potuto sfruttare meglio, tipo andando a ripassare la mitologia egizia o quella norrena.
Comunque, riassumendo, consiglio questo libro agli amanti degli harmony, alle dodicenni e a chi non interessa leggere un libro originale.
Gli assegno solo uno specchio e mezzo.

-Alterinhel

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