Review Tour: "Due cuori in affitto" by Felicia Kingsley


Buongiorno Specchietti!
Oggi, insieme ad altri blog, partecipiamo al Review Tour del romanzo Due cuori in affitto organizzato dalla Newton Compton.
Pronti a scoprire questa nuova e irresistibile commedia romantica?

Trama
Summer ha ventisette anni ed è californiana. Blake ne ha quasi trentatré ed è un vero newyorkese. Lei aspira a diventare una sceneggiatrice di successo, ma per ora è solo una degli assistenti del direttore di produzione di una nota serie tv. Lui è uno scrittore da svariati milioni di copie e i suoi bestseller sono sempre nella classifica dei libri più venduti. Summer è fidanzata con un uomo molto più grande di lei, mentre Blake è single per vocazione. Lei è una persona ordinata, precisa e mattiniera; fa yoga e beve té verde. Lui fa colazione con un Bloody Mary e due sigarette, vive nel caos e non si sveglia mai prima delle due del pomeriggio.
Summer e Blake non hanno proprio niente in comune, a parte una casa negli Hamptons che è stata accidentalmente affittata a entrambi. Qualcuno se ne deve andare, ma tutti e due hanno ottime ragioni per restare. E le ragioni potrebbero aumentare con il passare dei giorni...

Recensione
Chiedendo in giro, molti sono pronti ad affermare che Felicia Kingsley  è l'autrice di punta della Newton Compton, nonché del romance italiano. Due cuori in affitto è il suo quarto romanzo, dopo i vendutissimi Matrimonio di convenienza, Stronze si nasce e Una cenerentola a Manhattan.

Con le sue 352 pagine e lo stile inconfondibilmente ironico della Kingsley, Due cuori in affitto vola sotto agli occhi che è un piacere, in un baleno. La storia, raccontata alternativamente da Blake e Summer in prima persona, è all'apparenza semplice: lui e lei, totalmente diversi, che all'inizio si odiano, poi provano una forte attrazione, e alla fine... non ve lo dico. In realtà, però, il romanzo risulta pieno e bello articolato.

Innanzitutto i personaggi, che tra principali e secondari sono più di quanti sembrino. Ognuno ha un suo fondamentale ruolo, maggiore o minore, nessuno viene messo lì a caso. E funzionano tutti. Ma in più ognuno ha quel leggero ma fondamentale soffio vitale che non li rende solo spessi e sfaccettati, ma anche tridimensionali e vivi, staccandoli dalla pagina.
Piccola nota a parte: Blake. Arrogante, pieno di sé e grazie al cielo non il classico bad boy machista che oscilla dall'emotivamente pompato all'abuso patologico. Sì, Blake è egocentrico a livelli allucinanti, e lo ripeto: arrogante; ha anche la faccia come il sedere e l'innata capacità di rigirare tutto e tutti a suo piacimento. Ma ha anche, costantemente, rispetto per il prossimo (questo sconosciuto).
Probabilmente Blake non è l'uomo che la vostra mamma vi vorrebbe far sposare, ma è stato un indicibile sollievo non trovare il solito duro che dimostra di essere un vero uomo umiliando tutto e tutti. Grazie. Davvero, grazie!

Altro elemento che funziona più che alla grande è la scrittura. Lo so, lo so, dicevo che all'apparenza (e solo all'apparenza) Due cuori in affitto può sembrare semplice. In realtà è pieno di spunti e sotto-trame interessanti che lo riempiono delle svolte più variegate. Pieno, sì: si sente che le sue trecento e passa pagine non sono diluite né allungate, ma succose e con una certa consistenza.

E poi c'è l'ambientazione. Due cuori in affitto non immerge solo negli Hamptons, ma fin da subito fa sentire l'anima americana dei luoghi e della cultura che gli fanno da sfondo. Trovare autori e autrici italiani in grado di costruire bene il sistema americano (o straniero in generale), e non il solito abbozzo di stereotipi, è davvero più difficile di quanto sembri. Ma la Kingsley ci riesce eccome!

Infine lo stile, a cui accennavo prima. La penna della Kingsley è davvero inconfondibile. Scorrevole, arguta, ironica, capace di emozionare e rendere perfettamente coerenti anche le svolte più assurde. I suoi libri prendono punti anche solo per essere scritti con il suo azzeccatissimo stile.

Due cuori in affitto è un romanzo incredibilmente divertente che immerge nella sua simpatia e struttura fin dalle prime pagine, e che ho letto con vero piacere.
Ho in mente almeno una dozzina di possibili aggettivi per poterlo descrivere, ma non voglio farlo per non rovinarvi niente. Vi basti questo: per me è (assolutamente) un sì.
Buona lettura!





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