Recensione: Life Is Strange - Before The Storm

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"My attitude is what makes me special, David"
                                                    -Chloe Price

Trama: 
Prequel di Life Is Strange, la storia gira intorno all'amicizia -o all'amore, dipende dalla vostra scelta- tra Chloe Price, la ribelle della Blackwell Academy, e Rachel Amber.

Recensione: 
Life Is Strange: Before The Storm è un'avventura grafica sviluppata da Deck Nine Games e pubblicata da Square Enix. Al contrario di Life Is Strange, la seconda stagione è composta da soli tre episodi più uno Bonus -da pagare a parte-. Io, sinceramente, non l'ho comprato. Del perché ve ne parlerò tra poco.
Prima di proseguire con la recensione, vi dirò in breve cosa ne penso di Life Is Strange.
A me è piaciuto, malgrado i suoi difetti. La trama è interessante, il gameplay ti stimola abbastanza da poter parlare di "videogioco" e le scelte da compiere ti lasciano dubbi amletici che manco la vita vera, sul serio.

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Ecco, questa è stata la mia faccia quando venne annunciato il prequel.
Le probabilità di combinare un macello erano alte e il pubblico si divise a metà: chi accolse la notizia con entusiasmo e chi scelse la via di San Tommaso, "Vedere per credere". Io facevo parte del secondo gruppo, quelli che avevano già capito tutto.
Essendo una fan di Life Is Strange, la curiosità era troppa per non procurarsi Life Is Strange: Before The Storm; così, alla prima occasione -Natale 2018, a essere precisi- mi ci sono messa e l'ho completato.
Quando prima l'ho definito un'avventura grafica, intendevo che è letteralmente un film interattivo. Sì, ok, la struttura è molto simile a Life Is Strange, ma lì almeno c'erano i poteri di Max a movimentare il tutto. Qua, invece, non c'è nulla. Nulla!
Da un punto di vista videoludico lo boccio tantissimo. Se la vostra intenzione è quella di superare delle sfide, allora lasciatelo stare. Non vale la pena spendere nemmeno i 17€ della versione digitale. Comprate altro.
Perché dico questo?
Perché fila, letteralmente, tutto liscio!
Qualsiasi cosa voi facciate, il gioco vi aiuta... e molto.
Per un po' credevo che "il super potere di Chloe, l'insolenza" (cit.) fosse importante, al punto da condizionare i momenti in cui bisogna utilizzarlo per forza. Povera illusa!
Lasciate che vi mostri il perché, senza spoiler.

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Come potete vedere dall'immagine, Chloe deve rubare del vino mentre Rachel finge di essere svenuta. Le dinamiche della faccenda ve le risparmio.
Comunque, ovviamente verremo sgamate nemmeno un secondo dopo. Al che partirà la "battaglia d'insolenza" di Chloe, in cui la ragazza spara un sacco di cazzate al fine di ottenere ciò che vuole. Aneddoto: questa parte l'ho giocata per ben due volte -mannaggia al cosmo, il gioco è andato in crash e ho dovuto ricominciare dall'inizio-, la prima fallendo miseramente; memore della sconfitta, quando ho avuto l'occasione di rigiocare quella stessa parte ne ho approfittato per fare tutto bene. Indovinate un po'? Malgrado la "vittoria", il finale è lo stesso. In sostanza, che voi vinciate o meno la battaglia d'insolenza, non cambia nulla. Non c'è game over e nemmeno un reale Bad Ending. Di questo ne riparleremo tra un po'.

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La grafica non è migliorata, anzi, resta degna del secondo The Sims, uscito quando io frequentavo le elementari. Non che sia importante, chiariamoci, ma se col primo ho perdonato questa mancanza, col secondo non sarò così clemente. Il budget di LIS era basso e può starci che non fosse bellissimo da vedere. Il successo, però, porta soldi, che potevano essere impiegati almeno nella grafica visto che il gameplay è scarso, quasi inesistente.
Insomma, appare evidente che il gioco sia nato per fare del fanservice. 
Ma fa davvero tutto così schifo?

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Ovviamente, no.
Se c'è qualcosa che i creatori di LIS sanno fare bene, è quella di toccare delle corde del cuore.
No, Life Is Strange: Before The Storm non è una buona avventura grafica come Life Is Strange, però i due titoli hanno in comune una cosa: commuovono.
Concordo con chi parla di una trama un po' esagerata, però a me è piaciuta comunque moltissimo.
Prima di tutto, trovo che il lutto di Chloe e i suoi disagi a casa siano stati trattati con consapevolezza. Sembra quasi di avere a che fare per davvero con un'adolescente in piena crisi esistenziale. Chloe alle volte indossa una maschera, quella della ribelle che desidera a tutti i costi sembrare alternativa, ma in fondo è una ragazzina che ha bisogno della madre e di una guida. Chloe è sola e questo fa male a quindici anni. Molto male, al punto che c'è chi arriva al suicidio per queste cose. E Chloe sembra essere lì vicino, nella sua voce e nelle sue parole cogliamo una sofferenza disumana.
Anche Rachel, nonostante la sua apparente perfezione, nasconde qualcosa di oscuro. Un mistero che dovremo scoprire.
Il rapporto tra Rachel e Chloe è nato e si è sviluppato fin troppo rapidamente, ma appare del tutto genuino, al punto che non si può non tifare per loro. Anche una cinica come me deve ammettere che insieme sono bellissime.

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Non esiste un reale Bad Ending perché la decisione finale non influisce granché. Cambia qualcosa, sì, ma nulla di troppo importante. Per intenderci: se scegli una cosa, ci sono delle condizioni belle e brutte; se scegli l'altra, ci sono delle condizioni belle e brutte. In altre parole, sono entrambi finali abbastanza neutri. Anche perché le due ragazze resteranno comunque insieme, fino alla tragica fine di Rachel di cui ormai siamo tutti a conoscenza.

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 Il resto delle nostre scelte cambierà lo stato dei personaggi che ci circondano, ma anche quello sarà di poco conto. Perché, alla fine, nessuno potrà salvarla. Il suo destino è quello. Per l'appunto: "Life is strange". 











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