Recensione: L'amica geniale - Libro

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Trama: 

Rino, il figlio di Raffaella Cerullo, Lina per gli altri e Lila solo per Elena, telefona alla migliore amica della madre. Purtroppo, Lila non si trova più. Pare come scomparsa, sia dal presente che dal passato. Elena sa che le è successo: semplicemente, Lila se n'è andata dopo aver cancellato ogni traccia del suo passaggio. La cosa la fa arrabbiare tanto, al punto che decide di immortalare la loro storia, la loro amicizia, nelle sue memorie. Un ultimo dispetto a Lila, che l'ha abbandonata.

Recensione:

L'amica geniale
è il primo volume della serie L'amica geniale, composta anche da Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta e Storia della bambina perduta, scritta da Elena Ferrante -pseudonimo che cela la reale identità della scrittrice o, secondo alcune voci, dello scrittore- e pubblicata da Edizioni E/O.
Questa è una storia d'amore. Non un amore romantico, ma platonico, qualcosa che non si può cancellare nemmeno volendo. Il rapporto tra Lila e Lenù è speciale e solo in pochi lo comprenderanno davvero. Scavando più a fondo, però, troviamo molto altro: l'interessante contesto storico, il dopoguerra, con le sue idee, il suo maschilismo, le novità tecnologiche e le privazioni; l'amore molesto -per citare l'autrice-; l'importanza dell'istruzione; la paura del nuovo; l'attaccamento alle proprie radici; la scoperta di se stessi; la violenza, verbale e fisica.

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Descrivere L'amica geniale come un romanzo di formazione è così riduttivo da poter essere sbagliato. Dentro c'è tanto, troppo materiale per racchiuderlo in un'etichetta fatua. Leggere il racconto di Lenù, tutto in prima persona, è galvanizzante. Il suo punto di vista non è affatto banale, attira e commuove come pochi altri. Arrivi alla fine del libro con un profondo senso di abbandono, perché non vorresti finirlo più. Non vorresti leggere altro.

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La chicca de L'amica geniale, a mio parere, è il personaggio di Lila. Non per la sua bellezza o per la sua intelligenza, cose che chiunque può avere. Lila è vasta come l'oceano, un'enigma toccante che ti penetra in profondità. Ci vuole una certa destrezza per ideare e scrivere di una bambina, di un ragazza come lei. Elena Ferrante ha creato una persona che per certi versi percepisco come vera, mai fittizia.  Un personaggio che, sicuramente, entrerà nella storia della Letteratura italiana -e, spero, nei libri scolastici-.

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Sabato prossimo parleremo della serie, che sto seguendo su Rai 1 tutti i martedì dalle 21:30.

 




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