Recensione: L’amico nascosto
Trama
Quando Ahmed arriva a Bruxelles non sa dove andare; ha quattordici anni ed è solo. Suo padre, con cui è partito dalla Siria per fuggire la guerra, è disperso nel mar Mediterraneo. Ahmed si nasconde perché non vuole finire in un istituto per minori non accompagnati, e vagando riesce a entrare in una cantina che diventa il suo rifugio. Nella casa sopra di lui vive Max, un ragazzo americano che trascorre un anno a Bruxelles con la sua famiglia. Non è bravo a scuola, non ha nessuna voglia di imparare il francese e il Belgio non gli piace. Ahmed e Max sono quasi coetanei, ma le loro esperienze non potrebbero essere più diverse. Eppure il loro incontro è l’inizio di una grande avventura, di quelle che solo due veri amici possono affrontare.
Recensione
Io e questo libro ci siamo guardati per qualche settimana, il mio cuore ha aspettato di provare qualcosa prima di prenderlo tra le mani. Quei due ragazzi in copertina, uno alla finestra e uno in cantina, avevano qualcosa da dirmi, una storia da raccontare e io volevo essere pronta per ascoltarli.
Max e Ahmed mi hanno raccontato la loro storia con una semplicità e una forza che mi sono ritrovata a piangere nonostante il finale felice; perché il mondo conosce questo tipo di vita, la vita che i due protagonisti hanno vissuto, perché nel mondo sta accadendo esattamente la stessa cosa... da qualche parte.
Più volte durante la narrazione mi sono chiesta: Io cosa avrei fatto? Sarei stata abbastanza coraggiosa? Allora ho pensato ai tanti Ahmed che ci sono in giro, soprattutto oggi e mi sono data una risposta che non mi aspettavo: Io non avrei agito così... perché non sono coraggiosa, perché è pericoloso da un certo punto di vista.
E mi sono sentita egoista.
Andiamo con ordine però:
Ci troviamo a Bruxelles, un ragazzo cerca un nascondiglio e l'altro cerca "il suo posto" ed entrambi trovano ciò di cui hanno bisogno.
Katherine Marsh è riuscita a creare una storia che è molto più di quello che sembra, una storia che fa riflettere, sperare, piangere e arrabbiarsi nel giro di 430 pagine; lo fa con uno stile semplice e plausibile allo stesso tempo, inserendo termini tecnici spiegandoli in maniera ingegnosa ogni volta. L'autrice scava nei sentimenti, muove le menti e cerca di metterci davanti alla situazione che stiamo vivendo ogni giorno di più: "il problema dei rifugiati".
Governi che non si mettono d'accordo, persone che hanno paura e altre che si chiedono il perché di tanta sofferenza... L'amico nascosto è proprio questo: Un grande punto di domanda e tutte le risposte del mondo.
Tutti i personaggi hanno un ruolo fondamentale, a volte inaspettato perfino; il fulcro comune però di tutti è "L'amicizia". Cosa faresti per un amico? Riusciresti a mentire? A scappare da casa tua? Ad andare contro tutte le cose che i tuoi genitori ti hanno insegnato per raggiungere "uno scopo" più grande?
Se la risposta è "Sì", allora questo è il libro che fa per voi.
-CuorediInchiostro
Quando Ahmed arriva a Bruxelles non sa dove andare; ha quattordici anni ed è solo. Suo padre, con cui è partito dalla Siria per fuggire la guerra, è disperso nel mar Mediterraneo. Ahmed si nasconde perché non vuole finire in un istituto per minori non accompagnati, e vagando riesce a entrare in una cantina che diventa il suo rifugio. Nella casa sopra di lui vive Max, un ragazzo americano che trascorre un anno a Bruxelles con la sua famiglia. Non è bravo a scuola, non ha nessuna voglia di imparare il francese e il Belgio non gli piace. Ahmed e Max sono quasi coetanei, ma le loro esperienze non potrebbero essere più diverse. Eppure il loro incontro è l’inizio di una grande avventura, di quelle che solo due veri amici possono affrontare.
Recensione
" « Baba, la sento di nuovo.»
« Che cosa, anima mia?» [...]
« La speranza.» "
Io e questo libro ci siamo guardati per qualche settimana, il mio cuore ha aspettato di provare qualcosa prima di prenderlo tra le mani. Quei due ragazzi in copertina, uno alla finestra e uno in cantina, avevano qualcosa da dirmi, una storia da raccontare e io volevo essere pronta per ascoltarli.
Max e Ahmed mi hanno raccontato la loro storia con una semplicità e una forza che mi sono ritrovata a piangere nonostante il finale felice; perché il mondo conosce questo tipo di vita, la vita che i due protagonisti hanno vissuto, perché nel mondo sta accadendo esattamente la stessa cosa... da qualche parte.
Più volte durante la narrazione mi sono chiesta: Io cosa avrei fatto? Sarei stata abbastanza coraggiosa? Allora ho pensato ai tanti Ahmed che ci sono in giro, soprattutto oggi e mi sono data una risposta che non mi aspettavo: Io non avrei agito così... perché non sono coraggiosa, perché è pericoloso da un certo punto di vista.
E mi sono sentita egoista.
Andiamo con ordine però:
Ci troviamo a Bruxelles, un ragazzo cerca un nascondiglio e l'altro cerca "il suo posto" ed entrambi trovano ciò di cui hanno bisogno.
Katherine Marsh è riuscita a creare una storia che è molto più di quello che sembra, una storia che fa riflettere, sperare, piangere e arrabbiarsi nel giro di 430 pagine; lo fa con uno stile semplice e plausibile allo stesso tempo, inserendo termini tecnici spiegandoli in maniera ingegnosa ogni volta. L'autrice scava nei sentimenti, muove le menti e cerca di metterci davanti alla situazione che stiamo vivendo ogni giorno di più: "il problema dei rifugiati".
Governi che non si mettono d'accordo, persone che hanno paura e altre che si chiedono il perché di tanta sofferenza... L'amico nascosto è proprio questo: Un grande punto di domanda e tutte le risposte del mondo.
Tutti i personaggi hanno un ruolo fondamentale, a volte inaspettato perfino; il fulcro comune però di tutti è "L'amicizia". Cosa faresti per un amico? Riusciresti a mentire? A scappare da casa tua? Ad andare contro tutte le cose che i tuoi genitori ti hanno insegnato per raggiungere "uno scopo" più grande?
Se la risposta è "Sì", allora questo è il libro che fa per voi.
-CuorediInchiostro
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