Recensione "Queer Eye"


Queer Eye: More Than a Makeover è una serie originale di Netflix, creata come reboot di Queer Eye for the Straight Guy, una reality television series lanciata sul canale americano Bravo ben quindici anni fa.
Sulla carta il programma (sia nella versione originale che nel reboot) è molto facile: un individuo che deve affrontare un particolare momento della propria esistenza viene segnalato al programma (da amici, parenti, ecc.) per un restyling che non riguarda solo il look, l'arredamento e le abitudini poco sane, ma che diventa l'inizio di un vero e proprio percorso di crescita. A occuparsi del makeover sono i Fab Five: cinque uomini apertamente gay, ognuno esperto di un ambito specifico (moda, cucina - nella serie originale: stile -, cura del corpo, interior design e cultura).

Come chiaro già dal nome, Queer Eye for the Straight Guy si rivolgeva soprattutto a uomini etero, anche se ne venne poi realizzato uno spin-off in versione femminile. La serie ebbe molto successo e ricevette alcuni premi; ma fu anche oggetto di critiche perché accusata di portare avanti stereotipi non sempre lusinghieri, e fu cancellata nel 2007.
Nel gennaio 2017 Netflix ne ha annunciato il reboot, di cui ha rilasciato i primi 8 episodi lo scorso febbraio. Attualmente sulla piattaforma di streaming sono presenti due stagioni del remake, per un totale di 16 puntate. Queer Eye: More Than a Makeover è stata già rinnovata per una season three, che verrà rilasciata nel 2019.

Se mi leggete già da un po', sapete che non scherzo quando dico di amare così tanto qualcosa da consigliarlo a qualunque sventurato essere vivente si trovi a un raggio di almeno 30 km da me. Perciò non vi stupirete se rivelo che da mesi sto stalkerando conoscenti e amici per convincerli a guardare questa serie.
Ho iniziato Queer Eye: More Than a Makeover lo scorso giugno, quando con le mie meravigliose coinquiline cercavamo qualcosa di leggero che allietasse le nostre cene estive, facendoci dimenticare il caldo invivibile. Dopo neanche i primi dieci minuti del pilot urlavamo già entusiaste come un branco di fangirl sbizzarrite.

Sono due gli elementi irresistibili che fanno innamorare alla follia di Queer Eye: i Fab Five e il programma. 
Parliamoci chiaro: i Fab Five (facce diverse rispetto al gruppo della serie originale) sono meravigliosi. Adorabili, super simpatici, stra-energici, pieni di grinta, bravissimi in quello che fanno e pieni di talento... riescono a farsi adorare e stimare in tantissimi modi diversi; ma a essere apprezzate non sono solo le loro persone.

Seppure siano individui anche molto differenti tra loro, tutti e cinque sanno perfettamente cosa stanno facendo. Non è solo spettacolo e intrattenimento: stanno conoscendo, approcciando e aiutando una persona (con il suo mondo interiore ed esteriore) a diventare una versione migliore di se stessa, accompagnandola nella crescita e senza mai imporle niente né portarla a rinnegare se stessa. Al contrario la aiutano a (ri)innamorarsi dell'individuo che è.
È bellissimo quanta dolcezza, rispetto, cura, attenzione e affetto mettano nel rapportarsi con persone sempre diverse. È meraviglioso vederli mettere il cuore e credere fermamente in quello che fanno: del bene puro e disinteressato verso il prossimo. Ma come accennavo, c'è anche un altro elemento che rende meraviglioso e valido questo show.

Se Queer Eye for the Straight Guy è stato accusato (più o meno ingiustamente) di fomentare degli stereotipi, il suo reboot si è fissato fin da subito un obiettivo non facile, ma davvero molto nobile. In ogni puntata, infatti, viene presentato e trattato almeno un tema caldo della nostra attualità e quotidianità (come il razzismo, il complicato rapporto tra Chiesa e omosessualità, la famiglia, la depressione...). Non è solo super interessante potersi affacciare e toccare con mano degli argomenti che spesso ci sono meno familiari di quanto crediamo: è bellissimo vedere la delicatezza con cui vengono realizzati gli approfondimenti.
Queer Eye scava nel profondo, e riesce a farlo con un dialogo che non vuole mai imporre nulla, ma al contrario si impegna a creare un punto di contatto e unione, ricordando che siamo tutti esseri umani, che tutti meritiamo di essere rispettati, apprezzati e amati. Non credo ci sia bisogno di dire quanto tutto questo sia meraviglioso.

Queer Eye è un programma che ho iniziato un po' per gioco e che è più che in grado di intrattenere piacevolmente; ma è anche uno show che riesce ad arricchire, informare e a far riflettere, a trasmettere messaggi positivi per rendere il mondo migliore. E se non avreste mai pensato che cinque uomini gay potessero cambiare la società in cui viviamo, allora questo programma è fatto proprio per voi.
Buona visione!





Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)