Review Party: "Dream hunters - Il ponte illusorio" by Myriam Benothman

Trama
Cosa si prova nell'incontrare Cappuccetto Rosso e Binacaneve, e innamorarsi di un vero principe azzurro?
Tra le vie di Parigi, Sophie si imbatte in un antico libro di favole ed è vittima di un'allucinazione. Hanno così inizio i suoi sogni vividi e surreali, ambientati in una dimensione parallela popolata da personaggi incantati.
Proprio in questi viaggi notturni, la ragazza scopre di riuscire a manipolare le fiabe. Peccato che le se azioni di specchino anche nel mondo reale, cambiandolo. E come se le cose non fossero già abbastanza complicate, al ballo per le nozze di Cenerentola conosce Alexander, principe seducente e inafferrabile. Il confronto fra i due evolve tra avventure fatate, finché il sentimento che li unisce non si rivela in tutta la sua forza.
Ma una presenza oscura trama nell'ombra, insinuandosi della mente di Sophie per usurparne il potere ed estendere il proprio dominio sugli esseri umani...


La copertina di Dream hunters - Il ponte illusorio (del cui retro, lo ammetto, sono follemente innamorata) mi ha perseguitato per mesi. Sugli store online, alle fiere del libro, davvero trovavo questo romanzo ovunque, e se da una parte ne ero attratta e incuriosita, dall'altra continuavo a rimandare, come se sentissi che non era il momento giusto. E perciò ho aspettato, facendone un pallino nella mia mente, finché non l'ho avuto tra le mani.
Il ponte illusorio è il primo volume di una trilogia (il secondo è atteso entro la fine del 2017, mentre il terzo nel 2018). Saperlo già dall'inizio è fondamentale per non arrivare alla fine come dei pesci lessi (come la sottoscritta). Ma neanche questo vi salverà dal bisogno impellente di leggerne il seguito.
Dream hunters non è solo un libro che riprende le favole della nostra infanzia (ed è evidente l'impronta lasciata dalle rivisitazioni Disney), ma si dimostra in tutti i sensi una vera e propria nuova favola. Sotto forma di un romanzo che intreccia saldamente fantasy e romance.
Così l'autrice ci regala una trama nuova con spunti e basi classiche, e non dimentica di ripetere gli insegnamenti di cui erano imbevute le storie della nostra infanzia. Che non c'è potere più grande del credere ai propri sogni. Che l'amore, quello vero, vince sempre.
Ma attenzione, Dream hunters è sì una favola, ma una di quelle (anche) per adulti, uno di quei libri che ci ricorda che non si è mai troppo cresciuti per alcune storie, per delle ambientazioni magiche, per questi sogni. Soprattutto Myriam Benothman ci fa riflettere su quanto le fiabe hanno influenzato e possono ancora influenzare la nostra vita, il quotidiano, noi stessi e tutto ciò che ci circonda.
Sebbene personalmente avrei cambiato alcune cose del romanzo (ad esempio avrei reso Sophie leggermente meno giovane), ho davvero poche cose da dire sullo stile. Perché Il ponte illusorio è un libro scritto bene.
A causa dei parecchi impegni personali, ho potuto leggere il romanzo solo a spizzichi e bocconi, interrompendo continuamente la lettura, e riprendendola solo per poco, prima della successiva interruzione. Per tutte le 269 pagine ho fatto esattamente come Sophie: ho continuato a saltare tra fantasia e realtà, restando in equilibrio tra i due. Facendomi rapire ed essendo ugualmente presente in entrambi. Perché Myriam Benothman immerge il lettore nella sua storia, usando la penna come se fosse una bacchetta magica, o un passaggio verso un nuovo mondo. E così mentre si legge Il ponte illusorio si è totalmente e completamente immersi nella storia, che con tutti i suoi elementi prende vita intorno a noi.
Credo fermamente che esiste il libro giusto al momento giusto, ma sinceramente non so ancora se ho scelto il tempo esatto per cedere alla tentazione di Dream hunters. Ma così è stato e perfino questa recensione sarebbe stata diversa se l'avessi letto in un altro istante. Ma va bene così, ormai lo sappiamo: ogni storia può essere riscritta. E ognuna ha diritto al suo happy ending.
Buona lettura!


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