The Changers - Eterea di Martina K. Alice
La vita sembra trascinarsi sempre più verso qualcosa di misterioso e inquietante per Lucrezia, dopo aver conosciuto Darrell. Il ragazzo del quale si è innamorata a prima vista, sembra rivelarsi all’improvviso qualcuno che non conosce affatto, spezzandole non solo il cuore, ma trascinandola anche via dalla sua vita.
Lucrezia si ritrova così intrappolata in una comunità di changers, persone che credeva provenire da una leggenda.
L’unico che sembra accoglierla senza volerla uccidere si rivela il capo di quel posto che però l’affida sotto la guardia del ragazzo che ha attentato alla sua vita, Dante.
Inizierà così una convivenza sul filo di un rasoio, durante la quale Lucrezia imparerà a capire Dante e il suo odio istintivo verso di lei.
Ma cosa ci fa davvero lì dentro? Perché Darrell l’ha portata lì? Perché non la lasciano andare?
Lucrezia si ritrova così intrappolata in una comunità di changers, persone che credeva provenire da una leggenda.
L’unico che sembra accoglierla senza volerla uccidere si rivela il capo di quel posto che però l’affida sotto la guardia del ragazzo che ha attentato alla sua vita, Dante.
Inizierà così una convivenza sul filo di un rasoio, durante la quale Lucrezia imparerà a capire Dante e il suo odio istintivo verso di lei.
Ma cosa ci fa davvero lì dentro? Perché Darrell l’ha portata lì? Perché non la lasciano andare?
In tutta onestà sono, però, rimasta delusa da questa storia.
Non
per qualche ripetizione o svista, che è davvero poca cosa, considerato
lo spessore del libro, ma a causa della struttura dell'opera.
In primo luogo lo stile narrativo.
Parole
come "triste" e "felice" ad esempio, possono avere un grande impatto se
impiegate con riguardo, ma sono anche un'arma a doppio taglio se troppo
utilizzate, in quanto rischiano di lasciare al lettore l'impressione di
un lessico scarno e semplice. Di conseguenza ne risente l'atmosfera, le
azioni e i personaggi.
Quest'ultimi sono un capitolo a parte.
La protagonista appare una normalissima ragazza, all'inizio, riuscendo
in pieno nell'intento descrittivo che l'autrice vuole portare avanti, ma
più procede la storia meno si riesce a delineare la sua personalità,
complice anche il fatto che sembri affetta dalla Sindrome di
Stoccolma.
Amo il fantasy ed è il genere che prediligo, ma qui
Lucrezia si ritrova nel giro, a volte di anche solo una giornata, a
fidarsi di persone che neppure due ore prima la volevano morta ( e hanno
provato ad ucciderla) credendo ad ogni loro parola. La tengono
prigioniera, la privano di ogni libertà e molto, moltissimo di più ...
ma lei decide di restare lì. Non è normale.
Non ci sono,
inoltre, prove che dimostrino l'esistenza di un nemico a questa specie -
i Changers -che si nasconde agli occhi degli umani, eppure lei ha
confida subito in quel che le viene detto, quando dal primo capitolo non
fanno che mentirle o ometterle informazioni.
Ora
convincendosi dell'esistenza dei changers si può ammettere anche quella
dei cacciatori di questi, ma è la fiducia a mancare, assieme quindi a un
legame che consenta a Lucrezia di poter davvero crederci . La cosa non
finisce qui però, dato che in un impeto di "coraggio" arriverà a metter a
tal punto a cuore i suoi carcerieri, da voler lei stessa andare a
ricercare tali cacciatori (Orion).
Questa dinamica mi è
risultata troppo forzata, rendendomi impossibile credere a
un così radicale cambio di opinione, in merito a persone che
lei per prima definisce mostri e che hanno fatto parte dei suoi peggiori
incubi, durante l'infanzia.
Il personaggio che si aggiudica il premio di " peggio assemblaggio riuscito" stile mostro del Dott. Frankenstein è Dante.
Dante è un changers, che per ragioni personali, ha un odio molto più sviluppato, rispetto al normale, verso gli umani.
Essere bipolare è un conto, incarnare due personaggi più il proprio è un altro.
In lui è possibile scorgere benissimo Ace, capo dell'istituto e a tratti Darell, ragazzo che ha imprigionato Lucrezia.
Da questo si può dedurre che le due figure maschili, prima citate, abbiano un minimo di struttura, rispetto a Lucrezia e Dante.
Mi
è dispiaciuto un sacco non riuscire a comprendere quest'ultimo,
ma ancora di più notare come Lucrezia riuscisse benissimo a sorvolare su
azioni, come due aggressioni da parte del ragazzo, nei suoi confronti.
Va
bene che la salvi anche diverse volte, ma per la protagonista lui non è
nessuno, in special modo all'inizio. Perché dovrebbe seguirne gli
ordini?
Per lei, inoltre, sarebbe ancora semplice tornare a
vivere con gli umani, basterebbe che le venisse cancellata la memoria
sui changers, dato che neppure dovrebbe conoscerli e neanche ci viene
spiegato perché da principio lei non abbia vissuto con loro. Immagino
non vi sarebbe storia, però.
SPOILER (evidenziate se volete leggere)
Altra figura che mi ha lasciato perplessa sono i Mentalisti.
Vi sono più tipologie di Changers, suddivisi a seconda della tipologia di magia che possiedono. I Mentalisti hanno la capacità di leggere nella mente e variarne i ricordi cancellandoli o creandone di nuovi.
Un Mentalista cancellerà Lucrezia, per spiegarne la sua sparizione ( o meglio non farlo...)dalla memoria della madre e amici. È qualcosa di alquanto impossibile se vi ci pensa.
Partendo da che questo avvenga, pensate solo a tutte le persone con cui venite in contatto. A partire dalla vostra cerchia più stretta, vi sono poi dottori, commessi, amici dei genitori, colleghi di questi, senza contare i social, quindi foto, post che tutti sanno quanto siano complicati ( se non impossibili) da cancellare, anche una volta chiuso un profilo.
Che fine hanno fatto poi tutti gli oggetti di Lucrezia e la sua stanza? Come se li spiega sua madre?
Tutto questo sempre tralasciando il lato psicologico, inoltre, dato che si tratta di un fantasy.
Non sarebbe stato meglio farle credere che sua figlia sia andata all'estero, per esempio, e continuare a mantenere un minimo di contatti con lei via Skype, al posto di questa pseudo damnatio memoriae?
Fine spoiler
All'interno
dell'istituto vi è, inoltre, pochissima tecnologia, ma Lucrezia non
pare minimamente avvertirne la mancanza, figuriamoci provare a chiamare
casa ( soprattutto nei primi tempi...).
Assai strano è la relazione che i changers hanno
con la cultura umana. Da un lato paiono quasi una società aborigena a
conoscenza della tecnologia e in grado di usarla ( anche se non paiono
neo digitali, o almeno non sembra, dato che raramente compare nelle loro
mani un cellulare figuriamoci vederli alle prese con un televisore)
Tolto Darell poi, sembrano anche estranei a musica e cultura popolare.
All'interno
dell'istituto, Lucrezia non ha nessun compito. Asserisce di
sentirsi changers, quando non ha un reale posto in quella comunità.
The
Changers ci presenta una società che vive a spese degli umani, ignari
di tutto. I Changers però provano odio e allo stesso tempo, paiono non avere nessun interesse verso il mondo esterno, cosa che mi risulta
stranissimo, dato che i giovani si sentono a disagio nel restare nella
propria regione, di questi tempi, figuriamoci tra quattro mura, e queste persone hanno in più a disposizione un sacco di mezzi di trasporto e nessun
problema di costi.
Stare rintanati per colpa di un gruppo
che li vuole morti, in netta minoranza, non ha molto senso. Non
dimentichiamoci, anche, che i Changers hanno dei poteri e posseggono una
migliore forma fisica, che gli consente di essere più forti e veloci di
un umano, perché stare quindi rinchiusi?
Mi è parso inevitabile un confronto con Insomnia, ma purtroppo non sussiste paragone. ( QUI la recensione)
Darò una chance al secondo volume, speranzosa di vedere un qualche miglioramento e avere dei chiarimenti in merito ai personaggi.
Lost Inside My Universe
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