Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere - Operette morali - Leopardi
Fra le ultime pagine delle Operette, fra un pessimismo ormai senza uscita, dove persino l’amore perde ogni valenza, si trova un breve dialogo, dai toni sommessi e malinconici ambientato in una non ben definita città dell’epoca, nel dolce periodo Natalizio. È un dialogo anch'esso all'insegna del pessimismo, ma che si svolge con toni spontanei, casuali, un confronto tra chi ha accettato la cruda realtà di una vita infelice, e chi invece ancora vive di illusioni, illusioni che devono restar vive, come esprime quell'ultima nota di speranza alla fine del dialogo. Un venditore di almanacchi, una sorta di calendario contenenti anche informazioni aggiuntive di vario genere, si trova in piazza appunto per svolgere la sua attività, quando incontro un signore di passaggio che si ferma per comprare un almanacco. Il dialogo tra i due avviene con toni tranquilli, il passeggere semplicemente pone al venditore una serie di domande che gli mostrano una verità nascosta ma che già era