Un riflesso sulle copertine: "The Queen of the Tearling"


Poco meno di un anno fa la nostra LIMU recensiva The Queen of the Tearling, definendolo (a ragione) come "il romanzo fantasy più bello dell'estate". Dopo neanche dodici mesi, torniamo oggi a parlare di questo libro per osannare un altro suo aspetto: la meravigliosa grafica.

Illustrazione di Roberto Recchioni
Sono molti i fattori che mi hanno fatto innamorare di questo libro, dalla trama alla meravigliosa penna di Erika Johansen; ma prima ancora che iniziassi a leggerlo ciò che mi ha fatto notare e scegliere il romanzo in libreria, e morire dalla voglia di sfogliarlo all'infinito, sono stati, appunto, i suoi aspetti grafici. Anzi tutto la copertina, decisamente originale e dalle linee molto eleganti, riesce a catturare subito lo sguardo anche attraverso i giochi di colore. Il giallo, infatti, non viene usato spesso nelle copertine in modo così evidente ed enfatizzato. Eppure questo colore, e il contrasto con il nero, suggeriscono subito quale sarà il clima della narrazione del romanzo. Alla copertina assegno, perciò, un bel 10+ (e ho già detto che la adoro?). 
Un'altra meraviglia sono le pagine del libro. Grazie al loro consistente spessore e al colore di fondo, infatti, sono rese in modo da dare l'impressione al lettore di toccare e sfogliare della pergamena o un tomo antico. A completare l'effetto vi è anche un nastrino dorato da usare come segnalibro. Inutile dire che il tutto viene reso benissimo, tanto che tenere in mano il volume diventa un'emozione che lascia con il fiato sospeso. E come non parlare delle illustrazioni? Appena aperto il romanzo, si trova subito la mappa del Tearling realizzata da Marco Marianucci. In genere sono sempre un po' scettica sulla presenza di una mappa all'interno di libri fantasy, poiché spesso risultano più come un inutile escamotage per fare scena, che come un valido supporto alla lettura. Non è questo il caso, anzi, più volte ho sentito la necessità di controllare la cartina.

Illustrazione di Roberto Recchioni
Parlando di illustrazioni, però, un apprezzamento particolare vi riservato a Roberto Recchioni per lo splendido lavoro svolto. Nel corso della lettura, infatti, si incontrano delle meravigliose illustrazioni di diverse dimensioni: da quelle a pagina intera ai piccoli disegni che affiancano i titoli dei capitoli. Anche sulla presenza delle illustrazioni all'interno di un romanzo tendo a essere abbastanza scettica, perché temo possano influenzare un po' troppo l'immaginazione e la caratterizzazione di personaggi e situazioni. Ma anche qui, in questo caso, devo smentirmi: la mano di Roberto Recchioni è meravigliosa e i suoi lavori non possono fare altro che rendere ancora più piacevole la lettura e far nuovamente innamorare dell'opera.


The invasion of the Tearling

Copertina originale (a sinistra)
e copertina fanmade (a destra)
Nel 2015 HarperCollins pubblica il secondo volume della trilogia scritta da Erika Johansen. Il libro è uscito in Italia nel maggio 2016, ancora una volta edito dalla Multipleyer Edizioni. Alcune amare sorprese aspettano il lettore in questo atteso seguito. La prima, evidentissima già a prima vista, riguarda la copertina. Se quella di The Queen of the Tearling, realizzata da Ervin Serrano e Rolf Weschke ci aveva fatto sognare nella sua originalità ed eleganza, la stessa HarperCollins ha deciso di cambiare lo stile per la cover del secondo volume (pur tentando di inserire dei richiami visivi al romanzo precedente). Ma questo è solo l'inizio. Per quanto l'editore italiano abbia cercato di mantenere una costanza grafica (grazie alla presenza di illustrazioni, il taglio del libro e il colore di fondo delle pagine), le differenze restano alquanto evidenti. Il lettore attento noterà subito, ad esempio, la diversa consistenza della carta; ma non c'è bisogno di essere così pignoli per accorgersi che qualcosa non va come ci si era aspettato.
Kelsea disegnata da
Marco Marianucci
Se, infatti, The Queen of the Tearling era arricchito dalle illustrazioni di Roberto Recchioni, per The invasion of the Tearling il compito è passato a Marco Marianucci; il che, di per se stesso, non sembra essere una scelta totalmente negativa. Il problema nasce perché i due illustratori sviluppano uno stile profondamente diverso, tanto che i personaggi rappresentati nei vari disegni risultano a volte totalmente differenti da un romanzo all'altro. Di più, se le illustrazioni vengono utilizzate anche per accompagnare l'immaginazione del lettore, proprio perché la loro realizzazione è differente muteranno lo stesso "clima" del libro, dandogli sfumature diverse. Così se la preferenza dell'uno o dell'altro illustratore resta soggettiva, è comunque da condannare l'infelice gesto di cambiare stile del disegno da un romanzo all'altro della stessa saga.

Nonostante questo piccolo inconveniente, la trilogia del Tearling resta, a mio avviso, una delle migliori saghe fantasy attualmente in circolazione; un piccolo capolavoro, curato anche nel più piccolo aspetto, da leggere, sfogliare, vivere e gustare fin nei minimi dettagli, e a cui appassionarsi, innamorandosene perdutamente. Come la nostra LIMU, anche io suggerisco caldamente di correre nella libreria più vicina e tuffarsi al più presto nel mondo del Tearling, un luogo e una storia capaci di cambiare il lettore, che giunto alle ultime pagine non sarà più lo stesso. Che siate appassionati del genere o consumatori occasionali, lasciatevi influenzare dal nostro consiglio spassionato: non perdetevi questo gioiello!
Buona lettura!

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