The cats will know - Cesare Pavese
The cats will know - Cesare Pavese
Buongiorno specchietti!
eccomi di ritorno dopo un po' di tempo con una bellissima poesia di Cesare Pavese! Buona lettura! :D
“Carissima, non sono più in animo di scrivere poesie. Le poesie sono venute con te e se ne vanno con te. Questa l’ho scritta qualche pomeriggio fa, durante le lunghe ore all’Hotel in cui aspettavo, esitando, di chiamarti. Perdonane la tristezza, ma con te ero anche triste. Vedi, ho cominciato con una poesia in inglese e finisco con un’altra. C’è in esse tutta l’ampiezza di quel che ho sperimentato in questo mese: l’orrore e la meraviglia. Carissima, non avercela a male se sto sempre parlando di sentimenti che tu non puoi condividere. Almeno puoi capirli. Voglio che tu sappia che ti ringrazio di tutto cuore. I pochi giorni di meraviglia che ho strappato dalla tua vita erano quasi troppo per me – bene, sono passati, ora comincia l’orrore, il nudo orrore e io sono pronto a questo. La porta della prigione è tornata a chiudersi di schianto […] Non è stato meraviglioso viso di primavera, io di te amavo tutto, non solo la tua bellezza, il che è abbastanza facile, ma anche la tua bruttezza, i tuoi momenti brutti, la tua tache noire, il tuo viso chiuso. E pure ti compiango. Non dimenticarlo.”.
Buongiorno specchietti!
eccomi di ritorno dopo un po' di tempo con una bellissima poesia di Cesare Pavese! Buona lettura! :D
“Carissima, non sono più in animo di scrivere poesie. Le poesie sono venute con te e se ne vanno con te. Questa l’ho scritta qualche pomeriggio fa, durante le lunghe ore all’Hotel in cui aspettavo, esitando, di chiamarti. Perdonane la tristezza, ma con te ero anche triste. Vedi, ho cominciato con una poesia in inglese e finisco con un’altra. C’è in esse tutta l’ampiezza di quel che ho sperimentato in questo mese: l’orrore e la meraviglia. Carissima, non avercela a male se sto sempre parlando di sentimenti che tu non puoi condividere. Almeno puoi capirli. Voglio che tu sappia che ti ringrazio di tutto cuore. I pochi giorni di meraviglia che ho strappato dalla tua vita erano quasi troppo per me – bene, sono passati, ora comincia l’orrore, il nudo orrore e io sono pronto a questo. La porta della prigione è tornata a chiudersi di schianto […] Non è stato meraviglioso viso di primavera, io di te amavo tutto, non solo la tua bellezza, il che è abbastanza facile, ma anche la tua bruttezza, i tuoi momenti brutti, la tua tache noire, il tuo viso chiuso. E pure ti compiango. Non dimenticarlo.”.
Le poesie sono
venute con te e se ne vanno con te
La porta della
prigione è tornata a chiudersi di schianto
Ho deciso di
aggiungere una parte di questa lettera scritta da Pavese stesso il 17 aprile
1950, dunque pochi mesi prima della morte che in qualche modo credo si possa
leggere anche in queste parole.
Una poesia di
addio, forse non soltanto alla donna, l’attrice Constance Dowling. Una poesia che procede come un velo di lenta e
delicata malinconia che si espande con uno sguardo tenue, dolce e in parte
distaccato, rassegnato. Solo i gatti, che possono vedere anche di notte, vedono tutto. Come qualcuno che sa che ora non ci sarà più nulla per
potersi salvare.
Il
disagio esistenziale alla fine della sua vita sarà accresciuto anche da questa
profonda delusione amorosa. Poco tempo prima di mettere fine alla sua vita
scriverà infatti proprio per questa donna la famosa e bellissima poesia Verrà
la morte e avrà i tuoi occhi.
The cats will know
Ancora cadrà la
pioggia
sui tuoi dolci
selciati,
una pioggia
leggera
come un alito o un
passo.
Ancora la brezza e
l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo
passo,
quando tu
rientrerai.
Tra fiori e
davanzali
i gatti lo
sapranno.
Ci saranno altri
giorni,
ci saranno altre
voci.
Sorriderai da
sola.
I gatti lo
sapranno.
Udrai parole
antiche,
parole stanche e
vane
come i costumi
smessi
delle feste di
ieri.
Farai gesti anche
tu.
Risponderai parole
-
viso di primavera,
farai gesti anche tu.
I gatti lo
sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia
leggera,
l'alba color
giacinto,
che dilaniano il
cuore
di chi più non ti
spera,
sono il triste
sorriso
che sorridi da
sola.
Ci saranno altri
giorni,
altre voci e
risvegli.
Soffriremo
nell'alba,
viso di primavera.
-Iris-
Commenti
Posta un commento