Recensione "Jewel. Il risveglio delle ombre" by Enrica Berto
Jewel. Il risveglio delle ombre è il romanzo d'esordio di Enrica Berto. Sebbene è stato inserito nel genere fantasy e contenga molti elementi fantastici, il libro (che nelle intenzioni dell'autrice è il primo di un'ipotetica trilogia, anche se può essere tranquillamente letto come una storia autoconclusiva) vive benissimo come fiaba moderna.
Nella notte in cui nasce l'attesissimo erede al regno di Rowender, in un'altra ala dello stesso castello anche la serva del re dà alla luce una bambina: Jewel. I piccoli ancora non lo sanno, ma le loro vite sono destinate a intrecciarsi indissolubilmente. In una ridente mattina di sole di qualche anno dopo, infatti, tra i due bambini nasce una forte e proibita amicizia che li porterà a crescere insieme. Questo finché il principe, costretto dalla madre, la regina Suzel, parte per frequentare la scuola di Guerra e diventare così un uomo. La sola immagine di Jewel, infatti, evoca nella regina ricordi insostenibili, e pur di eliminarla la donna è pronta a tutto. Ma quando un gruppo di banditi corre in aiuto della ragazza, la vita di quest'ultima e di chi le sta accanto viene stravolta bruscamente. È l'inizio di un viaggio di cui è impossibile prevedere la fine.
Ho scritto prima che Jewel. Il risveglio delle ombre riprende molti elementi del fantasy e li rimescola, rendendoli totalmente coerenti con la sua storia, i personaggi e le ambientazioni. Se dovessi scegliere un'unica parola per definire il romanzo, sceglierei (quasi) senza dubbio semplicità. Quella semplicità che non è banalità, ma è ben fatta, genuina, diretta. Quel tipo che ricorda che non si ha necessariamente bisogno di fronzoli e grandi artifici per avere un prodotto valido. È una scelta che ho apprezzato molto: decidere di evitare la corsa alla grandezza per favorire un'attenta qualità.
La scrittura, perciò, è semplice e diretta, nonché molto buona. Gli avvenimenti, le situazioni, ogni cosa viene descritta così com'è, ed è facile per il lettore entrare nelle pagine che sfoglia, non solo catturato dalla storia, ma anche immaginando e vivendo tutto direttamente, senza la difficoltà del scavare via un'inutile patina di vezzo e artifici. Così, con grande e pura semplicità, Enrica Berto ci racconta una storia di amicizia, coraggio, crescita, radici e pura fantasia.
Jewel. Il risveglio delle ombre è un libro che mi è piaciuto davvero tantissimo. Forse perché non me lo aspettavo così come poi si è rivelato, forse perché era da un po' che non leggevo qualcosa che sceglie di essere semplice, perché l'importante è scrivere un'opera valida, e che rivaluti la bellezza della semplicità. Probabilmente anche perché parlando dei temi tratti dal romanzo è facile cadere nel banale o dire sempre le stesse cose, magari condite anche con la solita passata di perbenismo. Invece Enrica Berto riesce ad andare nel profondo e a parlarne in modo attuale, più vicina a quella che è l'attuale quotidianità e umanità. E non è cosa da poco, anzi.
Anche Jewel. Il risveglio delle ombre, perciò, è un libro che mi ha stupito, anche se sinceramente nell'iniziarlo non me lo aspettavo. E ovviamente ne consiglio vivamente la lettura, perché in fondo un po' tutti ce lo meritiamo.
Buona lettura!
Nella notte in cui nasce l'attesissimo erede al regno di Rowender, in un'altra ala dello stesso castello anche la serva del re dà alla luce una bambina: Jewel. I piccoli ancora non lo sanno, ma le loro vite sono destinate a intrecciarsi indissolubilmente. In una ridente mattina di sole di qualche anno dopo, infatti, tra i due bambini nasce una forte e proibita amicizia che li porterà a crescere insieme. Questo finché il principe, costretto dalla madre, la regina Suzel, parte per frequentare la scuola di Guerra e diventare così un uomo. La sola immagine di Jewel, infatti, evoca nella regina ricordi insostenibili, e pur di eliminarla la donna è pronta a tutto. Ma quando un gruppo di banditi corre in aiuto della ragazza, la vita di quest'ultima e di chi le sta accanto viene stravolta bruscamente. È l'inizio di un viaggio di cui è impossibile prevedere la fine.
Ho scritto prima che Jewel. Il risveglio delle ombre riprende molti elementi del fantasy e li rimescola, rendendoli totalmente coerenti con la sua storia, i personaggi e le ambientazioni. Se dovessi scegliere un'unica parola per definire il romanzo, sceglierei (quasi) senza dubbio semplicità. Quella semplicità che non è banalità, ma è ben fatta, genuina, diretta. Quel tipo che ricorda che non si ha necessariamente bisogno di fronzoli e grandi artifici per avere un prodotto valido. È una scelta che ho apprezzato molto: decidere di evitare la corsa alla grandezza per favorire un'attenta qualità.
La scrittura, perciò, è semplice e diretta, nonché molto buona. Gli avvenimenti, le situazioni, ogni cosa viene descritta così com'è, ed è facile per il lettore entrare nelle pagine che sfoglia, non solo catturato dalla storia, ma anche immaginando e vivendo tutto direttamente, senza la difficoltà del scavare via un'inutile patina di vezzo e artifici. Così, con grande e pura semplicità, Enrica Berto ci racconta una storia di amicizia, coraggio, crescita, radici e pura fantasia.
Jewel. Il risveglio delle ombre è un libro che mi è piaciuto davvero tantissimo. Forse perché non me lo aspettavo così come poi si è rivelato, forse perché era da un po' che non leggevo qualcosa che sceglie di essere semplice, perché l'importante è scrivere un'opera valida, e che rivaluti la bellezza della semplicità. Probabilmente anche perché parlando dei temi tratti dal romanzo è facile cadere nel banale o dire sempre le stesse cose, magari condite anche con la solita passata di perbenismo. Invece Enrica Berto riesce ad andare nel profondo e a parlarne in modo attuale, più vicina a quella che è l'attuale quotidianità e umanità. E non è cosa da poco, anzi.
Anche Jewel. Il risveglio delle ombre, perciò, è un libro che mi ha stupito, anche se sinceramente nell'iniziarlo non me lo aspettavo. E ovviamente ne consiglio vivamente la lettura, perché in fondo un po' tutti ce lo meritiamo.
Buona lettura!
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