"Sugar Soldier" - Il finale



Cinque mesi fa recensivo Sugar Soldier (qui l'articolo) esprimendo tutto il mio entusiasmo per il suddetto manga. Mi ritrovo oggi a tornare a parlarne per concentrarmi sugli ultimi due volumi, che all'epoca non erano ancora stati pubblicati in Italia. L'11 febbraio 2016 la Planet Manga ha rilasciato, in edicola e nelle fumetterie di tutto il paese, il volume numero 10.
Ciò che per primo risalta allo sguardo è ovviamente la copertina, che anche grazie alla presenza della pistola-spara-dolci riprende lo stile delle precedenti, ma che presenta anche un'evoluzione, nel disegno, nei colori e nei piccoli dettagli. È come se l'intero manga, e non solo la sua trama e/o i suoi protagonisti, siano maturati nel corso della pubblicazione. È una costante che, come specificato anche nell'altra recensione, riguarda l'intera opera, che parla di e si rivela una maturazione continua. Anche la mangaka, Mayu Sakai, si dimostra cresciuta in più aspetti: nel modo di parlare ai fan (grazie alle divertentissime colonnine laterali), nelle capacità espressive della grafica e costituzione delle illustrazioni, nei temi trattati... è sempre bello vedere un'autrice crescere insieme alla propria storia.

ATTENZIONE: DA QUI IN POI SONO PRESENTI SPOILER!

Che la mangaka fosse intenzionata a e capace di trattare argomenti più adulti e complicati della semplice cottarella adolescenziale è stato dimostrato più volte nel corso del manga. Ciò non viene smentito nel nono e nel decimo volume ma, anzi, confermato, con l'introduzione e l'approfondimento di un personaggio femminile alquanto complesso: la madre biologica di Iriya. La sua storia tanto complicata quanto tragica viene ben spiegata e mostrata negli aspetti che rendono possibile la risposta a quesiti rimasti aperti e la comprensione di alcuni aspetti più "oscuri". Non so se dirmi completamente soddisfatta della risoluzione adottata dall'autrice, ma di certo posso dire di averla trovata inaspettata, e di aver molto apprezzato il mondo in cui essa viene trattata. Nel complesso mi definisco entusiasta del finale della storia, che si è rivelato ben diverso da come l'avevo immaginato e all'altezza delle mie altissime aspettative; ma che è riuscito a tirare tutti i fili con cui era stata intessuta la trama, donandole una conclusione completa (anche se alcune piccole prentesi sono state lasciate leggermente aperte in modo volontariamente provocatorio). Soddisfatta, sì, ma anche piacevolmente sopresa (che non guasta mai). Ancora una volta, è stato bello vedere come tutti i personaggi sono cresciuti e migliorati, grazie ai loro continui sforzi, nel corso dei quarantasette capitoli, e l'affetto che Mayu Sakai ha riservato ad ognuno di loro fino all'ultima pagina. È con profonda tenerezza, e quel senso di vuoto che è inevitabile ogni volta che si giunge al termine di un'opera amata e la si saluta come una cara amica, che ho chiuso l'ultimo volume, e concludo anche questa recensione.
Nel frontespizio del decimo numero, la stessa mangaka lascia scritto:

Più che una fine, quest'ultimo volume
lo considero il vero inizio della storia d'amore tra
Makoto e Iriya, un amore che durerà per sempre!

Credo sia giusto ricordare con le stesse parole questo manga, che mi è inesorabilmente rimasto nel cuore.
Buona lettura!



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