Libri Riflessi presenta: Riccardo Schiroli : Non vuol dire dimenticare
Sinossi:
Perché penso che sia da
pubblicare? Sono convinto di essere riuscito a ottenere un linguaggio che
rappresenta moltissimo le persone come me: che vengono da una educazione
cattolica un po’ invasiva, che sono cresciute abbastanza privilegiate, che non
hanno mai fatto troppa fatica a scuola. Anche perché il protagonista si è
lasciato alle spalle i privilegi e si trova a farsi largo da solo e un po’
disorientato.
Credo anche che il romanzo rappresenti bene l’impatto che gli Stati Uniti potevano avere su un europeo del 1989. Descrivendo un mondo nel quale ancora non c’è internet e il protagonista può stupirsi delle centinaia di canali via cavo che vede grazie al televisore del Motel, penso sia anche interessante notare come non sia poi vero che i ventenni degli anni ’80 erano così diversi da quelli del terzo millenio.
Credo anche che il romanzo rappresenti bene l’impatto che gli Stati Uniti potevano avere su un europeo del 1989. Descrivendo un mondo nel quale ancora non c’è internet e il protagonista può stupirsi delle centinaia di canali via cavo che vede grazie al televisore del Motel, penso sia anche interessante notare come non sia poi vero che i ventenni degli anni ’80 erano così diversi da quelli del terzo millenio.
Estratto:
Mi sono imbarcato a Zagabria per gli
Stati Uniti.
Il mio viaggio è iniziato il sette di agosto,
una giornata plumbea come si pensa che una giornata di agosto non sarà mai.
Diverso è stato il giorno precedente,
luminoso e bellissimo.
Il giorno prima di partire sono sceso
in piazza e mi sono voltato a guardare quel che resta della popolazione di
bionde ossigenate della mia città. Il sei di agosto sono quasi tutte in
vacanza, però qualcuna ancora c’è ed è sempre un bel vedere.
Il giorno prima di partire ho
incontrato la Loredana. Alta, slanciata e bionda, la Loredana è la
dimostrazione che una definizione imprecisa e generica è quasi sempre un
peccato mortale; lo è, perché una ragazza alta, slanciata e bionda deve essere
per forza una specie di miracolo, cosa che lei non è per niente. E’ simpatica
però e ha appena compiuto diciotto anni, che sono un po’ meno dei miei ma
nemmeno troppo pochi. Considerate le attuali condizioni della mia vita
sentimentale, potrei farci un pensierino alla Loredana.
Mi ha fermato dove la piazza si apre in
una strada pedonale. Io che guidavo uno splendido Bravo, lei con i libri di
scuola il sei di agosto: roba da matti
La Loredana gioca a softball, uno sport
che in sostanza non esiste. La Gazzetta dello Sport pubblica i risultati il
martedì e quasi tutte le partite si giocano al sabato.
Il softball è uno sport che non esiste,
ma è il motivo per cui io, il sette di agosto a
Zagabria, mi sono imbarcato per gli Stati Uniti. Questo sport che in
Italia praticamente non esiste, in America è famoso e ben praticato,
soprattutto dalle donne.
Io l’anno scorso ho conosciuto una
giocatrice di softball che in Italia è venuta a passare quattro mesi, prendere
un po’ di soldi e a conoscere me. Un minuto dopo che l’avevo conosciuta già mi parlava
di andarla a trovare negli Stati Uniti e in fondo un viaggio negli Stati Uniti
valeva la pena di farlo, indipendentemente da lei.
Il sei di agosto
io ho comprato due guide degli Stati Uniti alla libreria Feltrinelli, perché io
in America non ci sono andato solo per rivedere una ragazza. Possiamo anche
citare testimoni, tutti sanno che il viaggio in America è stato da sempre un
mio sogno. Poi gli Stati Uniti sono il centro del mondo, andare là e passare
molto tempo in compagnia dei nativi mi permette di esercitare il mio Inglese e
questo è importante per il mio futuro. Cosa sarà per me il futuro è una domanda
che non mi sono posto, per ora.
In piedi all’imboccatura della strada
pedonale la Loredana però non mi ha chiesto un ricordo, una cartolina,
un’impressione. Mi ha detto: - Salutami la Valerie, se la vedi -
Biografia:
Riccardo Schiroli è nato a Parma nel 1963. Giornalista
professionista e poliglotta (parla correttamente Inglese e Tedesco, comunica in
Francese e Spagnolo), è entrato nel mondo della comunicazione come conseguenza
dei suoi studi di Economia. Una volta Amministratore Unico della Comunicazioni
Parmensi s.r.l., sulla fine degli anni ’80 si è dimesso dall’incarico e ha
deciso di seguire la sua vocazione, cercando
di percorrere la strada del giornalismo. Prima di ottenere l’accesso all’esame
di Stato per l’esercizio della professione, ha fatto in tempo a diventare
responsabile dell’informazione di Radio Onda Emilia (novembre 1990) e poi (agosto
1996) responsabile del Telegiornale di Teleducato a Parma. Una volta
professionista (2000) ha assunto la direzione di Teleducato Piacenza.
Nel 2001 ha scoperto internet e portato avanti i progetti dei siti Baseball.it (fino a fine anno) e Sportal.it (fino all’autunno del 2003). Dal 2002 ha iniziato una collaborazione con l’Ufficio Stampa della Federazione Baseball, della quale è Responsabile della Comunicazione dal gennaio del 2004.
Ha collaborato con i quotidiani La Gazzetta di Parma, La Tribuna di Parma e L’Unità in Italia. Con il periodico Baseball America e il sito MLB.com negli Stati Uniti. In rete trovate il suo blog www.riccardoschiroli.com.
“Non vuol dire dimenticare” è il suo primo romanzo. Nonostante il tono della narrazione in prima persona, non è necessariamente un lavoro autobiografico.
Nel 2001 ha scoperto internet e portato avanti i progetti dei siti Baseball.it (fino a fine anno) e Sportal.it (fino all’autunno del 2003). Dal 2002 ha iniziato una collaborazione con l’Ufficio Stampa della Federazione Baseball, della quale è Responsabile della Comunicazione dal gennaio del 2004.
Ha collaborato con i quotidiani La Gazzetta di Parma, La Tribuna di Parma e L’Unità in Italia. Con il periodico Baseball America e il sito MLB.com negli Stati Uniti. In rete trovate il suo blog www.riccardoschiroli.com.
“Non vuol dire dimenticare” è il suo primo romanzo. Nonostante il tono della narrazione in prima persona, non è necessariamente un lavoro autobiografico.
Cosa ne pensate?
- CuorediInchiostro
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