Recensione "Hyperversum Next" by Cecilia Randall



Il libro che tenete tra le mani non è Hyperversum 4.
Quando lo scrissi, nel 2005, non sapevo ancora che Hyperversum sarebbe stato pubblicato e meno che mai immaginavo che sarebbe diventato il primo volume di una trilogia. Quindi nella mia testa Hyperversum era un libro autoconclusivo e Hyperversum Next era il suo "Vent'anni dopo".
A distanza di dieci anni, credo che il momento sia arrivato.
E poi volevo ringraziarvi.
(Cecilia Randall)

Nel gennaio 2009 le librerie italiane misero in commercio Hyperversum - Il Cavaliere del Tempo, ultimo capitolo dell'omonima trilogia. Se avete letto la mia precedente recensione ricorderete l'entusiasmo provocatomi da questa saga. Per sette lunghissimi anni ho aspettato, ho sperato in un seguito che mostrasse il futuro di Ian, Daniel e tutti gli altri personaggi, senza credere realmente di poterlo un giorno stringere fra le mani. Non riesco neanche a scrivere l'emozione nell'apprendere che ci sarebbe stato un nuovo libro targato Hyperversum. E poi, nel leggere le parole sopracitate dell'autrice, ecco arrivare il panico. Lo ammetto, è colpa mia, d'altronde Cecilia Randall ha ripetuto fin dall'inizio che questo non sarebbe mai stato un Hyperversum 4, però, nel mio cuore da fan, proprio non sono riuscita a smettere di sperarci fino alla fine. È con il timore di una cocente delusione, perciò, che mi sono messa a sfogliare le pagine iniziali.
Il primo pensiero che mi viene da scrivere su Hyperversum Next (di cui qui trovate la trama) è che non è come me lo aspettavo. Lo stile di scrittura, ad esempio, che già era in evoluzione nel corso della precedente trilogia, è ulteriormente migliorato, attestando nuovamente la continua crescita dell'autrice. Ma c'è un elemento che salta subito all'occhio del lettore e che denota un grande cambiamento: la storia. Se nei suoi primi romanzi la Randall si è divertita a giocare con i fatti storici, tra la battaglia di Bouvines, la ribellione dei baroni inglesi e la Crociata Albigese, stupendo ed entusiasmando i lettori con la propria abilità; ora l'autrice, come sottolinea lei stessa, abbandona il reale per dilettarsi con la fantastoria, inventando un complotto mai avvenuto. È un cambiamento importante, che denota una svolta ancora maggiore. Un'altra spia d'allarme riguarda l'età dei personaggi principali: adolescenti più che giovani. E anche qui troviamo un commento della scrittrice, che dichiara "Da molto tempo desideravo tentare una storia con protagonisti adolescenti".
Credo sia importante soffermarsi su questi dettagli per capire le intenzioni dell'autrice. Hyperversum Next è stato scritto nel 2005 all'interno di un progetto differente, che è sfumato nel momento in cui Hyperversum è diventato una trilogia. Viene pubblicato ora, a più di dieci anni dalla sua stesura, dopo essere stato rivisto dalla Randall. perché non si può ignorare che il progetto è cambiato, e che la storia originale, da libro singolo e autoconclusivo, sia diventato una saga. Ma sette anni sono passati da quell'ultima riga che conclude Il Cavaliere del Tempo, e anche questo non può essere ignorato. Hyperversum, così come lo conoscevamo, è finito nel gennaio del 2009, e di ciò bisogna prendere atto. Non significa però che debba essere dimenticato, o che sia definitivamente morto: semplicemente, è diventato altro, qualcosa di nuovo, perché come ogni cosa, con lo scorrere del tempo, è cambiato.
Nel leggere  questo libro ho avvertito lo stesso meccanismo posto dietro al settimo episodio di Star Wars, o al terzo film di Men in Black, prodotto ben dieci anni dopo di Men in Black II (uscito, a sua volta, cinque anni dopo della pellicola che sancì l'inizio della serie cinematografica). Il processo è lo stesso. Un continuo, certo, un seguito, ma che non può non essere anche qualcosa di altro, di diverso, e di nuovo. Hyperversum Next è ovviamente (anche) un libro per i fan in cui viene mostrato parte del futuro dei personaggi amati; ma è soprattutto una vicenda diversa, una storia d'amore più che un gioco con i fatti storici, un palcoscenico differente che, ovviamente, mantiene alcuni elementi del passato, di ciò che è stato prima (che non può e non deve essere dimenticato), ma su cui si muovono protagonisti nuovi.
Se rimpiango un po' ciò che era e che non sarà più? Certamente, in fondo ho amato la trilogia; ma questo non significa che ripudio il nuovo capitolo. Cecilia Randall è riuscita a realizzare molto bene il suo intento, e in fondo i primi tre volumi targati Hyperversum resteranno sempre in fedele attesa di essere nuovamente sfogliati. Ma l'autrice ha ragione: i tempi sono cambiati, ed è giunto il momento di iniziare avventure nuove.
Vi ritrovo un'inattesa ma commossa speranza, qualcosa che sa di futuro ed eredità, quasi un cambio generazionale.
Buona lettura!



Commenti

  1. Ciao sono una book blogger, ti ho appena scoperta!
    Ti invito da me per un giochino e cartacei premio!
    http://ilcuoreinunlibro.blogspot.it/2016/03/vecchio-amico-3-libri-senza-tempo_4.html

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