Recensione "The Dark Hunt - I Predatori Oscuri" by Julia Sienna
I Predatori Oscuri è il primo capitolo della saga fantasy The Dark Hunt, ideata e scritta dall'autrice italiana Julia Sienna, e pubblicata dalla Gainsworth Publishing. Il romanzo è ambientato in un mondo futuro, tornato, però, agli albori della civiltà dopo l'autodistruzione della razza umana. Da secoli inoltre la Magia vive nascosta agli occhi di chi non sa coglierla, ma continua in segreto a governare e mutare le sorti delle Nuove Terre. Protagonista della storia è Oron, un giovane diciassettenne che ha sempre vissuto nella sua piccola cittadina come uno qualunque dei suoi coetanei. Ancora non lo sa, ma la sua vita e quella del cugino Irie, da sempre compagno di avventure, sta per cambiare totalmente: un passato segreto sta per essere svelato, un passato che ora si ripresenta e con cui spetterà a Oron fare i conti. La Caccia è appena iniziata.
Come i lettori assidui del blog ormai sapranno, per natura tendo a essere parecchio esigente riguardo ai libri; ancora, tanto più un volume si dimostra promettente e capace (almeno in potenza) di raggiungere alte mete, maggiormente sarò dura nei suoi confronti. Perciò scusatemi se sembrerò eccessivamente puntigliosa: ancora una volta, lo faccio per amore.
I Predatori Oscuri è un bel tomo di 608 pagine, ed essendo, come già accennato, il primo volume di una saga, è inevitabile chiedersi a quanto arriverà il conteggio finale dell'intera trilogia. È un fattore che ho tenuto ben presente nel corso della lettura. Parliamoci chiaro, non è facile scrivere seicento (e passa) pagine in un solo romanzo, non seicento pagine valide almeno. Non si tratta solo di fantasia e creatività, ma di costanza logica, narrativa, stilistica, di incastrare e saper tirare poi tantissimi fili differenti; e fare tutto questo per ogni singola frase. Non scordiamoci poi, come già sottolineato fin troppe volte, che I Predatori Oscuri sono solo il primo volume; e che quindi queste fantomatiche seicento pagine sono solo l'inizio. Credo conveniamo tutti, perciò, che un piccolo applauso iniziale all'autrice sia d'obbligo per riconoscerle il merito di esserci riuscita. Eppure (e avevo avvisato che sarei stata puntigliosa) che questo sia il primo romanzo di una scrittrice emergente si percepisce facilmente nelle sue imperfezioni.
Iniziamo dai dettagli: le ambientazioni. Nel corso della sua avventura, Oron e i suoi amici attraversano luoghi e ambienti diversi, tutti descritti con una certa attenzione. È quasi un peccato, perciò, che la storia si svolga nel simil medioevo ormai sentito e risentito in così tante opere fantasy. Non che il tempo stoni o sia mal gestito, ma a mio avviso l'autrice aveva tutte le carte in regola per osare un po' di più e tentare un'ambientazione più originale. Per questo mi ha molto entusiasmato, inizialmente, l'idea di un mondo futuro che ricomincia da capo dopo una distruzione. Peccato che la cosa, a mio avviso, non è stata sfruttata quasi per niente. Per intenderci, avrei apprezzato molto qualche riferimento sporadico, un po' come nel Ciclo di Shannara, in cui oggetti del nostro presente vengono mostrati, sebbene totalmente decontestualizzati, almeno per creare atmosfera. Simili imperfezioni le ho riscontrate nella logica della narrazione, dove certe cose sembrano accadere non perché più sensate ma poiché così deve andare la storia. Infine l'originalità. Come detto in precedenza, scrivere un'opera di queste dimensioni richiede anche uno sforzo di fantasia non indifferente, e Julia Sienna ne dimostra molta non solo negli avvenimenti, ma anche nelle descrizioni, nei personaggi, nelle creature magiche e altro. Eppure (anche qui, purtroppo, non posso risparmiarmi) ancora una volta l'autrice sembra voler volare basso, e invece di rischiare in originalità, punta al richiamo di scrittori precedenti. E così in alcuni punti tornano prepotentemente autori come Tolkien, Paolini e altri dello stesso calibro. Sinceramente, dispiace: la Sienna potrebbe puntare molto più in alto, invece scivola in queste mancanze e in luoghi comuni che non sfuggono al lettore; ed è un peccato.
The Dark Hunt è una saga che continuerò a seguire, leggendo al più presto il secondo volume, Cacciatori di Ombre, per curiosità riguardo la trilogia, certamente, ma anche per poter tenere ancora d'occhio l'autrice, che a mio avviso è molto promettente. Allo stesso modo, I Predatori Oscuri, sebbene i suoi difetti da limare, resta un libro interessante che gli amanti del genere non possono perdere, e a cui vale assolutamente la pena di dare almeno una chance, poiché ha molto da dare ed è bene soffermarvisi su. Lo consiglio, perciò, abbastanza volentieri a tutti i lettori fantasy sempre in cerca di nuovi e intriganti prodotti.
Buona lettura!
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