Recensione 2001 - Odissea nello Spazio - Arthur C. Clarke

< Dagli arbori del tempo, grosso modo cento miliardi di esseri umani hanno camminato sulla Terra. Orbene, è questo un numero interessante, in quanto, per una coincidenza bizzarra, esistono approssimativamente cento miliardi di stelle nel nostro universo locale, la Via Lattea. Così, per ogni uomo che abbia vissuto, in questo universo splende una stella. >

Trama: Quando un enigmatico monolite viene trovato sotto la superficie lunare, gli scienziati non immaginavano che quell'antico e straordinario manufatto abbia più di tre milioni di anni né che, una volta riportato alla luce, cominciasse a inviare un potente segnale indirizzato verso l'orbita di Saturno. Che cos'è veramente quel monolite? A chi è rivolto il segnale? Per dare una risposta a tutti questi quesiti, la nave spaziale Discovery parte alla volta di Giapeto, satellite del grande Saturno. 
I membri dell'equipaggio sono assistiti da HAL 9000, cervello e sistema nervoso dell'astronave, un computer potentissimo capace di riprodurre i meccanismi della mente. Una macchina perfetta, fin troppo umana, tanto da essere soggetta a nevrosi e istinti omicidi. Starà ai membri dell'equipaggio far sì che HAL 9000 non li coinvolga nella sua furia: in gioco c'è la possibilità di entrare in contatto con entità sconosciute, a cui il monolite appartiene e che potrebbero essere all'origine della civiltà stessa...

2001 - Odissea nello Spazio è un libro scritto dal famoso Arthur C. Clarke nel 1968. Non è particolarmente lungo, conta solo 217 pagine. Ma in queste poche ho riscontrato due o tre cose da mettere a punto.
Spesso l'autore, all'inizio della storia, passa un po' di palo in frasca, come si suol dire. Il primo capitolo è ambientato in un determinato luogo e in una determinata epoca, quelli seguenti i protagonisti (sempre diversi) sono collocati dall'altra parte del mondo. Non sono mai stata un fan di questa forma. 
Considerando la sua scrittura non tanto leggera, ho riscontrato qualche difficoltà a tenere il filo. Fortunatamente, con lo sfogliare le pagine, diventa più chiaro e più scorrevole. 
Come ho già detto, il suo modo di scrivere non è tra i più semplici. I capitoli sono gremiti di termini scientifici, riguardanti navi spaziali, meccanismi e computer, dei quali personalmente non ci ho mai inteso particolarmente. Non si tratta ovviamente di una critica, anzi, tanto di cappello
Per finire volevo complimentarmi con Fanucci Editore e A. Silverini per l'edizione pubblicata. A mio parere, la copertina ha la sua importanza nella scelta di un libro da leggere, in quanto esso ti deve rimanere dentro. E devo dire che hanno proprio fatto centro: quest'atmosfera antica, sui toni del marroni dà la giusta idea di quello che andremo a leggere.


-wonderful fragment°

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