Recensione "King's Maker" by Haga & Kang Jiyoung
King's Maker è l'ennesimo manhwa BL, pubblicato su Lezhin, che vado a recensire. Scritto da Haga e disegnato da Kang Jiyoung. conta a oggi 38 capitoli ed è già stato confermato per una seconda stagione.
King's Maker è un piccolo capolavoro e una lettura che lascia un segno indelebile in chi ha la fortuna di incapparci. Non a caso la nostra Lost Inside My Universe l'ha inserito nella sua Top10 del 2017. In effetti c'è da stupirsi che si è aspettato così tanto per parlarne.
I Goldenleonard sono una dinastia potente, re dagli occhi e capelli dorati, di un regno corrotto quanto opulento. Wolfgang odia e rifiuta tutto ciò che appartiene al sovrano avido e meschino che lo governa. Ma Wolfgang è il quarto principe del regno, e per anni ha vissuto nascosto nella miseria all'ombra del trono.
Quando, però, il re suo padre inizia a trucidare innocenti pur di trovare ed eliminare quello scomodo erede, Wolfgang non ha altra scelta: tornare a palazzo, vendicarsi assassinando il re e tentare di prendere le redini di un regno messo in ginocchio dall'avarizia del proprio sovrano.
Più facile a dirsi che a farsi, scoprirà ben presto il giovane, che è incapace di muoversi da solo in quel mondo che non gli appartiene e che rifiuta con tutto sé stesso. Ma al suo fianco c'è Soohyuk, uno dei Bambini schiavi del re. Il primo che vede in Wolfgang colui che accenderà la fiamma della ribellione.
Ho usato una marea di parole per riassumere la trama. Non è facile racchiudere in poche righe la vastità di King's Maker. Perché questa è una storia ricca in tutti i sensi e in tutte le direzioni. Iniziamo dalla trama.
Nell'introduzione ho rivelato che il manhwa è di genere BL, nella sinossi però non è neanche minimamente accennata la love story slash (o qualsiasi altro intreccio romantico). Questo è il primo dei tantissimi elementi che rendono King's Maker ricchissimo. È la storia di due ragazzi profondamente diversi che si conoscono, crescono e cambiano insieme, si affidano e poi si amano. È la storia della corruzione di un regno e del riscatto delle ingiustizie. Perché questi ragazzi si conoscono, crescono e si amano in un mondo dorato solo all'apparenza, ma marcio fin nel midollo. Perché la vendetta e il bisogno di riscatto sono così radicati in loro da diventare il motore portante di ogni azione.
Gli autori sono bravissimi a creare un contesto che non è solo uno sfondo piatto, ma la musica che dà forma alla storia. King's Maker ha due anime: il romanticismo e la corruzione.
Questo mondo dorato solo all'apparenza ma marcio fin nel midollo noi lettori lo scopriamo, viviamo e conosciamo bene. Fin dall'inizio ci viene dato un indizio, un piccolo sentore sgradevole sotto al profumo più fresco e inebriante. Eppure è un'immersione continua ma graduale. Solo continuando con la lettura, scavando sempre un po' più a fondo, scopriamo quanto orrendo, vasto e putrido sia in realtà il marciume nascosto.
King's Maker è un continuo confronto tra ricchezza e povertà, bellezza, virtù e marciume. Tutto all'apparenza è bellissimo, ricchissimo e preziosissimo. Nobile anche nei fastosi e fin troppo vividi colori che rendono il manhwa una vera e propria opera d'arte, un'estasi visiva che toglie il fiato.
Eppure i disegni eleganti e le tinte preziose ci mostrano le peggiori bassezze umane: l'avidità, l'egoismo, la crudeltà, lo sfruttamento, il dolore altrui provocato per il proprio piacere e nella noncuranza.
King's Maker non si fa problemi a trattare temi forti come la pedofilia (giusto per citarne uno), ma a farlo senza mai mostrare troppo, in un delicato accenno che ferisce più di una spada affilata.
Ci mostra un confronto, il continuo confronto tra ciò che splende e l'oscurità, tra il coraggio e la meschinità, la bellezza e le bassezze umane. E non si può mai sapere dove né dietro chi si nasconde cosa.
Ma con i tanti personaggi, i risvolti della trama e gli stessi disegni, King's Maker ci presenta una realtà dalle mille valenze, un gioco di specchi in cui sono portate alla luce tutte le facce della medaglia. Le fa vivere sulla pelle del lettore, gli chiede in continuazione: cos'è giusto? Cos'è bello? Cosa c'è sotto?
E il lettore legge, avido e incapace di dire basta. Legge e vede, vede davvero la superficie e ciò che vi si nasconde sotto. Vive, sente, soffre e gioisce. Si interroga, cerca delle risposte.
King's Maker è un piccolo capolavoro e una lettura che lascia un segno indelebile in chi ha la fortuna di incapparci. Non a caso la nostra Lost Inside My Universe l'ha inserito nella sua Top10 del 2017. In effetti c'è da stupirsi che si è aspettato così tanto per parlarne.
I Goldenleonard sono una dinastia potente, re dagli occhi e capelli dorati, di un regno corrotto quanto opulento. Wolfgang odia e rifiuta tutto ciò che appartiene al sovrano avido e meschino che lo governa. Ma Wolfgang è il quarto principe del regno, e per anni ha vissuto nascosto nella miseria all'ombra del trono.
Quando, però, il re suo padre inizia a trucidare innocenti pur di trovare ed eliminare quello scomodo erede, Wolfgang non ha altra scelta: tornare a palazzo, vendicarsi assassinando il re e tentare di prendere le redini di un regno messo in ginocchio dall'avarizia del proprio sovrano.
Più facile a dirsi che a farsi, scoprirà ben presto il giovane, che è incapace di muoversi da solo in quel mondo che non gli appartiene e che rifiuta con tutto sé stesso. Ma al suo fianco c'è Soohyuk, uno dei Bambini schiavi del re. Il primo che vede in Wolfgang colui che accenderà la fiamma della ribellione.
Ho usato una marea di parole per riassumere la trama. Non è facile racchiudere in poche righe la vastità di King's Maker. Perché questa è una storia ricca in tutti i sensi e in tutte le direzioni. Iniziamo dalla trama.
Nell'introduzione ho rivelato che il manhwa è di genere BL, nella sinossi però non è neanche minimamente accennata la love story slash (o qualsiasi altro intreccio romantico). Questo è il primo dei tantissimi elementi che rendono King's Maker ricchissimo. È la storia di due ragazzi profondamente diversi che si conoscono, crescono e cambiano insieme, si affidano e poi si amano. È la storia della corruzione di un regno e del riscatto delle ingiustizie. Perché questi ragazzi si conoscono, crescono e si amano in un mondo dorato solo all'apparenza, ma marcio fin nel midollo. Perché la vendetta e il bisogno di riscatto sono così radicati in loro da diventare il motore portante di ogni azione.
Gli autori sono bravissimi a creare un contesto che non è solo uno sfondo piatto, ma la musica che dà forma alla storia. King's Maker ha due anime: il romanticismo e la corruzione.
Questo mondo dorato solo all'apparenza ma marcio fin nel midollo noi lettori lo scopriamo, viviamo e conosciamo bene. Fin dall'inizio ci viene dato un indizio, un piccolo sentore sgradevole sotto al profumo più fresco e inebriante. Eppure è un'immersione continua ma graduale. Solo continuando con la lettura, scavando sempre un po' più a fondo, scopriamo quanto orrendo, vasto e putrido sia in realtà il marciume nascosto.
King's Maker è un continuo confronto tra ricchezza e povertà, bellezza, virtù e marciume. Tutto all'apparenza è bellissimo, ricchissimo e preziosissimo. Nobile anche nei fastosi e fin troppo vividi colori che rendono il manhwa una vera e propria opera d'arte, un'estasi visiva che toglie il fiato.
Eppure i disegni eleganti e le tinte preziose ci mostrano le peggiori bassezze umane: l'avidità, l'egoismo, la crudeltà, lo sfruttamento, il dolore altrui provocato per il proprio piacere e nella noncuranza.
King's Maker non si fa problemi a trattare temi forti come la pedofilia (giusto per citarne uno), ma a farlo senza mai mostrare troppo, in un delicato accenno che ferisce più di una spada affilata.
Ci mostra un confronto, il continuo confronto tra ciò che splende e l'oscurità, tra il coraggio e la meschinità, la bellezza e le bassezze umane. E non si può mai sapere dove né dietro chi si nasconde cosa.
Ma con i tanti personaggi, i risvolti della trama e gli stessi disegni, King's Maker ci presenta una realtà dalle mille valenze, un gioco di specchi in cui sono portate alla luce tutte le facce della medaglia. Le fa vivere sulla pelle del lettore, gli chiede in continuazione: cos'è giusto? Cos'è bello? Cosa c'è sotto?
E il lettore legge, avido e incapace di dire basta. Legge e vede, vede davvero la superficie e ciò che vi si nasconde sotto. Vive, sente, soffre e gioisce. Si interroga, cerca delle risposte.
Potrei stare ore a scrivere del manhwa e probabilmente ancora non riuscirei a trasmettere a pieno tutta la sua anima, tanto è vasta e ricca. Perché c'è sempre qualcosa sotto, sempre un nuovo aspetto da cogliere e un'altra risposta da scoprire. E abbiamo anche noi solo una scelta possibile: continuare a leggere, ancora e ancora, e non smettere mai di scavare.
Buona lettura!
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