Recensione: Smetto Quando Voglio
"Sì, è vero, sono laureato... ma guardi che è un errore di gioventù del quale sono profondamente consapevole!"
-Andrea De Sanctis
Trama:
Pietro Zinni, ricercatore neurobiologo, viene licenziato malgrado l'importanza del suo studio. Il professore non ha il coraggio di dirlo a Giulia, la compagna con la quale convive. Pietro cerca di mantenere le apparenze salvandosi dalla disoccupazione grazie alle sue conoscenze accademiche: crea e vende una droga, che per la legge italiana non è illegale, dopo aver messo su una banda di laureati disoccupati.
Recensione:
Smetto Quando Voglio, Smetto Quando Voglio - Masterclass, Smetto Quando Voglio - Ad Honorem sono film italiani scritti e diretti da Sydney Sibilia.
Il 20 luglio 2018, all'Arena Argentina di Catania, ho avuto l'occasione di vedere l'ultimo della trilogia. Sono uscita dalla sala con le lacrime agli occhi, vi dico solo questo.
Essendo io una studentessa universitaria che nella vita ha subito ingiustizie di tutti i tipi, non potevo non provare empatia per Pietro Zinni e la sua banda. Quel che il film analizza è un argomento d'attualità di cui tutti gli italiani parlano: la disoccupazione dei cervelli. Giovani laureati che non trovano spazio nel mondo del lavoro perché raccomandati, mancati pensionati, richieste di requisiti alieni ed esperienze impossibili non lo permettono. Sono cose che fanno paura, ma Smetto Quando Voglio è capace di raccontarti una storia che sì ha un fondo di drammatica realtà, però riesce comunque a farti ridere. In alcuni casi un po' amaramente. Tipico di noi italiani.
Il cast è di prim'ordine: Edoardo Leo -Nessuno mi può giudicare, To Rome with Love, Tutta colpa di Freud, Perfetti sconosciuti-, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti -tutti e tre famosi per la serie Boris-, Stefano Fresi -Romanzo criminale, Nessuno mi può giudicare, Gli ultimi saranno ultimi- e tanti, ma tanti altri davvero bravi. Vi ho elencato solo quelli più famosi. Guai a chi dice che di attori italiani bravi non esistono più!
Sulla recitazione, infatti, non ho nulla da dire. Hanno lavorato tutti bene, dal primo all'ultimo. L'unico a cui vorrei dare un riconoscimento maggiore è Stefano Fresi, perché in Ad Honorem dimostra di essere un eccellente tenore quando si esibisce nell'aria del Conte Almaviva -per chi non lo sapesse, è parte de Il barbiere di Siviglia di Rossini... solo uno dei più grandi compositori della storia dell'opera italiana!-. Da attrice, penso che sia una capacità davvero sorprendente da aggiungere al proprio curriculum artistico. Insomma, potrà sembrarvi poco o banale, però mentre guardavo la scena avevo la bocca aperta dallo stupore. Ci vuole una tecnica, dietro, che molti di voi non ne hanno la minima idea!
Per quanto riguarda la regia e la scrittura di Sibilia, anche qui mi esprimo con entusiasmo. La sceneggiatura -scritta, in realtà, in collaborazione con altri sceneggiatori- è geniale. Dietro ogni battuta c'è una scelta sapientemente adottata, niente viene detto per caso o tanto per occupare uno spazio vuoto. Da un punto di vista tecnico, forse l'unica cosa che non mi convince al 100% è la fotografia, ma nulla di che. La considero comunque ottima.
Insomma, se avete dei pregiudizi sui film italiani sono sicura che Smetto Quando Voglio vi farà ricredere. Guardatelo e fatemi sapere!
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