Recensione: The Evil Within 2

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"Fear... radiates from you. It's beautiful, but not yet finished. I am Stefano and now you are my art" 
                              -Sefano Valentini 

Trama: 

Tre anni dopo gli avvenimenti del Beacon Mental Hospital, Sebastian Castellanos non riesce ancora a riprendersi. Non capisce cos'è successo, si sente in colpa per la morte della figlia, non sa dove possa essere sua moglie. L'alcol sembra l'unica soluzione. Un giorno, nel bar che è solito a frequentare, rivede Kidman. Scopre che lei è sempre stata al corrente dello STEM, che in realtà è un'agente della Mobius e che questi ultimi, molti anni prima, hanno rapito sua figlia per trasformarla nel nucleo di un altro STEM. Perché farsi vivi ora? Perché Lily Castellanos è scomparsa e lui sembra essere l'unico in grado di ritrovarla. Sebastian accetterà di tornare all'inferno per salvare sua figlia?


Recensione:

The Evil Within 2 è un survival horror in terza persona sviluppato da Tango Gameworks e pubblicato da Bethesda Softworks. Le piattaforme in cui potrete giocarci sono: PlayStation 4, Xbox One e computer se possedete Microsoft Windows.
Vi avverto subito che io sono la voce fuori dal coro. Ho letto moltissime recensioni positive, ma personalmente ho delle riserve:


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1) Poche novità nel gameplay. Le modalità di gioco rimangono più o meno le stesse del primo. Qualcosa cambia, ma niente di eccezionale. Ad esempio, abbiamo armi diverse, alcune delle quali abbastanza inutili e che non utilizzeremo quasi mai. Chi ha giocato al primo sa benissimo che questa cosa sembra impensabile, i nemici non muoio nemmeno dopo tremila pallottole e settecentocinquanta esplosivi. Nel sequel, invece, cadono come pere cotte dopo nemmeno uno sparo;

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2) Nemici stupidi. Malgrado la difficoltà alta, mi notavano solo se tagliavo loro la strada. Assurdo, riuscivo a evitare un botto di nemici con pochissimo impegno. Nei casi di maggiore pericolo, basta correre via e prima o poi ti mollano oppure basta entrare in determinati edifici e loro lasciano perdere. Davvero deludenti!

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3) Buchi di trama. Come sapete, non sono il tipo che fa spoiler... però vi anticipo fin da subito che delle domande lasciate in sospeso nel primo videogioco non hanno trovato risposta nel secondo, prima fra tutte: dove minchia è finito Ruvik? Viene a malapena menzionato quando Kidman e Castellanos parlano degli avvenimenti del Beacon Mental Hospital! Ragazzi, buon cielo, non è un nemico qualsiasi... si tratta proprio del creatore dello STEM, tutto questo bordello succede a causa sua. Come possono solo menzionarlo? "Va bene, 'sti cazzi, è fuggito. Non parliamone più, eh, non sia mai che torni!". E fossero solo questi, i problemi! Lily qui ha otto anni. Otto! No, no, no, no. Nel primo ci avete parlato di una neonata, perciò se è scomparsa da tre anni io mi aspetto una bambina di tre anni. Non potete inventarvi le cose all'ultimo perché non sapete come continuare la storia, avreste dovuto pensarci prima.

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4) Personaggi insopportabili o inutili. E qua, purtroppo, non posso pronunciarmi più di tanto. Mi limiterò a dirvi che la storia, ad un certo punto, sarà tirata per le lunghe in maniera davvero imbarazzante, tanto da risultarvi antipatica. Metteranno nel mezzo tantissima gente, al punto che mi aspettavo di vedere Valeria Marini spuntare tra uno zombie e l'altro. Così, ormai che abbiamo coinvolto mezzo mondo, perché no?

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5) Pochi boss difficili. E qui mi ricollego alle cose dette prima: i nemici, in questo sequel, vengono sconfitti davvero con poco. Alcuni, invece, sono così forti che il videogioco stesso vi spinge a "skipparli", cioè servono solo a farvi spaventare o a rendere il gioco più stealth. Tradotto: vanno solo evitati. Non si combatte.

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6) La presenza di Tatiana.  Ma cosa dovrebbe c'entrare questa persona? Capisco la sua presenza nello STEM di Ruvik, ma in quello della Mobius? La trovo così grave come cosa da non rientrare nemmeno nei buchi trama. Tatiana merita uno spazio tutto suo, uno spazio vuoto in cui riecheggiano le domande dei videogiocatori.

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Sarà pure giocabile, nel senso che non è il peggior videogioco del mondo, ma il risultato di queste scelte -pessime- è che diventa tutto troppo facile. Ho finito TEW2 in meno di una settimana, avevo pure gli esami in quel periodo. Il primo l'ho finito in un mese e andavo al liceo! Ogni nemico era una sfida eccezionale, trovare una pallottola richiedeva un'esplorazione tale da sacrificare molto del tempo nel cercare modi con cui difendersi. Qui, invece, come direbbe un mio carissimo conoscente, ti imboccano. Hai la pappa pronta, ogni due metri trovi armi nuove e ricariche di ogni tipo. Ho un kit d'emergenza mai usato, per farvi capire.
Detto questo, mi aspettavo decisamente di più. Ho atteso il seguito per molto tempo e le mie aspettative non sono state soddisfatte. Il mio consiglio è di comprarlo solo se avete apprezzato il primo, giusto per "completezza". Se non vi è piaciuto il primo, lasciate perdere. Fareste meglio a spendere i soldi in un libro. Ne avrei uno in mente in particolare. Comunque, ve ne parlerò nella prossima recensione.





-Little Fox

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