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Recensione "L'archivio degli Dei" by Miriam Palombi


Firenze, 1587. Il Granduca Francesco I De Medici sta morendo. Il suo ultimo desiderio è chiudere per sempre l'accesso a un luogo misterioso che nasconde un tesoro.
Firenze, 2005. Lorenzo Contini, futuro archivista, ritrova per caso un messaggio in codice. È l'inizio di una caccia al tesoro che lo porterà a immergersi nei misteri alchemici. Nello stesso momento Marco Arrighi si trova a fare i conti con una maledizione che infesta la sua famiglia da secoli e che è indissolubilmente legata a quel luogo nascosto e misterioso. Le ricerche dei due giovani sono però ostacolate da Giacomo Antonioli, figura morbosamente ossessionata dalle dottrine esoteriche e dai rituali pagani, e disposto a qualsiasi cosa pur di elevarsi tra i più alti degli dei.
In una corsa contro il tempo, sentendo la morte soffiargli sul collo, i tre uomini vengono sospinti in questo gioco mortale che prosegue da secoli. Cos'è realmente custodito nella Galleria?
L'archivio degli Dei è un romanzo edito dalla Darkzone; uno di quelli che tiene incollati alle sue 222 pagine e da cui ci si può staccare solo dopo essere giunti alla soluzione del mistero. Ma è anche un libro che non si può aprire con leggerezza, mentre si ascolta la voce che annuncia le fermate della metro o per far riposare la mente. Richiede attenzione e concentrazione per essere capito. Soprattutto nei primi sette capitoli (in cui seguiamo le vicende della famiglia Arrighi e la maledizione che su di essa grava) vengono presentate davvero tante figure che si susseguono rapidamente. Per questo, almeno all'inizio, può essere utile farsi uno schema dei personaggi. Eppure L'archivio degli Dei è uno di quei libri che sa dare tanto se letto con la dovuta attenzione. Non è solo per la trama avvincente e ben strutturata, capace di procurare un piccolo piacere interiore ogni volta che un tassello si incastra perfettamente con gli altri, ma anche per i restanti contenuti. Meravigliose sono le ambientazioni, un vero e proprio tripudio dell'arte. E ancora più bello è scoprire la cultura dell'autrice, che spiega perfettamente i quadri, le sculture e i monumenti presenti del libro (come protagonisti o semplici comparse), esaltandone la magnificenza. Anche le conoscenze storiche e alchemiche non sono da meno. Se è vero che la cultura resta sempre una delle cose più affascinanti al mondo, è inutile dire che proprio questo aspetto è uno di quelli che mi ha dato più piacere e soddisfazione all'interno del romanzo. Mi è arrivato dritto al cuore. Altro aspetto chiave del romanzo è l'amore per la conoscenza, molla dello spirito umano e scintilla che infiamma i cuori più nobili, ma anche ossessione che può portare l'uomo a spingersi oltre i suoi limiti, perdendosi nell'oscurità.
La trama si concentra sul mistero della Galleria, seguendone gli sviluppi passo dopo passo. Mi sarebbe piaciuto, però, se vi fosse stata qualche pagina in più; soprattutto se ciò avesse assicurato un maggiore spazio alle sotto trame. Avrei voluto fossero state trattate di più le singole storie dei personaggi, e proprio per questo ho trovato un po' troppo frettolose le conclusioni. Se viene svelata la soluzione del mistero, mi sarebbe piaciuto fosse raccontato il futuro dei personaggi con più di dieci righe.
L'archivio degli Dei è un libro di cui mi sono follemente innamorata e che consiglio con moltissimo entusiasmo; e a cui auguro, dal profondo del cuore, di avere presto la visibilità e il successo che merita.
Buona lettura!



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