Recensione: I racconti di Olaf
Buongiorno cari specchietti,
oggi vi scrivo questa rapidissima recensione per parlarvi di
un prodotto ugualmente rapido, ma di grande impatto: I racconti di Olaf.
Trama:
Il pupazzo di neve Olaf si prende la scena e dà vita a uno
spettacolo “coi fiocchi”, ricoprendo il ruolo di produttore, attore, costumista
e scenografo per le sue rivisitazioni uniche di cinque tra i più amati racconti
animati Disney ne “I racconti di Olaf”, una serie di nuovi cortometraggi dei Walt
Disney Animation Studios. Il carismatico e versatile Olaf dà prova del suo
talento teatrale impersonando gli iconici ruoli di una sirenetta, un genio, un
re leone (e molte delle parti nel mezzo), mentre delizia Arendelle con le sue
versioni ridotte di queste amatissime storie. Josh God torna a prestare la voce
a Olaf, con l’animatore veterano Disney Hyrum Osmond alla regia, e Jennifer
Newfield alla produzione.
Facciamo un passo indietro verso Frozen 2 – Il segreto di
Arendelle. Quando Anna ed Elsa entrano nella foresta incantata, Olaf ci
tiene a raccontare ai suoi nuovi amici che cosa è successo tra le due sorelle
per portarle a quel momento. In una manciata di minuti fa un riassunto perfetto
e spassosissimo del primo film, con tanto di imitazione della celebre All’alba
sorgerò.
Il riassunto coinvolge subito gli spettatori, sia quelli all’interno
del film che quelli presenti in sala. I fan sono a dir poco impazziti e per
diverso tempo hanno chiesto alla Disney nuovi racconti sullo stesso stile in cui
Olaf presentava altri classici.
La Disney di certo non poteva esimersi da una tale richiesta,
quindi ha richiamato alle armi Josh Gad e gli ha ridato le fattezze del nostro amato
pupazzo di neve per raccontarci le storie di cinque classici: La sirenella,
Oceania, Il re leone, Rapunzel e Aladdin.
In questi cinque mini-corti Olaf non è solo, ma le sue scenette
divertenti sono condivise con Sven, Marshmallow e i piccoli pupazzetti di
Frozen Fever. Il gruppo male assortito rende il tutto ancora più divertente.
Olaf, ovviamente, domina la scena. Regista, sceneggiatore,
scenografo, costumista, voce narrante, protagonista e al contempo antagonista
della storia. È Ariel e Ursula, Vaiana e Maui, Mufasa e Simba, Rapunzel ed
Eugene, Aladdin e il genio.
Un plauso va sicuramente alla voce italiana di Olaf, ovvero Enrico Brignano, straordinario nel doppiaggio del nostro pupazzo di neve preferito e capace di rendere a pieno tutta la sua esuberanza e le mille sfumature della sua voce.
Non voglio dirvi di più perché i corti sono talmente brevi
che dovete gustarveli così, in purezza, ma vi consiglio assolutamente di
ritagliarvi dieci minuti per guardarli, vi riempiranno la giornata di allegria.
Alla prossima,
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