Blog Tour - La città di Ottone: Leggende dell'antico Egitto
EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Le leggende sono forse l'ultimo accenno di magia rimasto al mondo. Popoli dimenticati, dee che ammaliano gli esseri umani, poteri sovraumani e caverne piene d'oro...
Cos'è una Leggenda?
La leggenda è un racconto molto antico che fa parte della cultura e del patrimonio di tutti i popoli; in esse c'è un fondo di verità, ma non di quella che conosciamo noi, ma di quella del popolo da cui proviene.
Leggendo "La città di Ottone", protagonista di questo focus sulle leggende, sono andata alla ricerca di tante storie, tra dune di sabbia e spezie che mi hanno fatta starnutire pur avendole solo immaginate. Visto che l'avventura della protagonista, Nahri, inizia al Cairo, in un Egitto che sembra un po' passato e un po' presente, abbiamo deciso di riportarvi una delle leggende che legano quel mondo straordinario, ma ormai scomparso, che è stato il mondo egizio al romanzo.
Ringrazio le organizzatrici per avermi permesso di partecipare e la casa editrice per la copia omaggio.
Sebbene le storie narrate in "La città di ottone" siano più da "Le mille e una notte", che da "Antico Egitto", ho scelto questa tappa per parlarvi di una leggenda molto importante, quella che determina le sorti di tutto il romanzo. La leggenda sulla quale voglio concentrarmi riguarda infatti il nome segreto, che gli egizi chiamavano "Ren". Il nome è ciò che determina una persona, qualcosa che ci definisce e in un certo senso ci regala un senso di esistenza; secondo gli egizi il vero nome doveva restare segreto, altrimenti avremmo dato potere alle persone che ne erano a conoscenza.
"Secondo alcune fonti questa leggenda ha inizio con Iside, la più potente fra le Divinità femminili del Pantheon egizio, che un giorno decise di concentrare in sé tutta la potenza divina, detenuta da Ra, il Padre degli Dei. Per venire in possesso di quel potere doveva però conoscere il Ren di Ra, poiché solo il suo nome avrebbe permettesso di appropriarsi della sua forza, potenza e vitalità...
Con la complicità di Tiamat, Dea-serpente, iniettò del veleno nel corpo di Ra e lo ricattò:
“Rivelami il tuo ren, il Tuo nome segreto, ed io ti libererò da questa sofferenza.”
Il Padre degli Dei temporeggiò e provò ad ingannarla:
“Io sono Khepry che sorge al mattino – disse – Ra che arde a mezzogiorno e Ammon che tramonta a sera.”
“Questo non è il tuo ren.” insistette la Dea.
Quando Ra capì che Iside non avrebbe ceduto, capitolò e rivelò solo a lei il suo nome divino."
Perché ho scelto questa leggenda?
Anche in "La città di Ottone" i nomi sono molto importanti e donano potere a chi li conosce, come fossero una parola segreta per l'anima stessa di quella persona, come racconta Dara, uno dei protagonisti. Gli egizi inoltre credevano che il Ren fosse una delle nove parti di cui era composto l'essere umano.
E voi, credete nelle leggende? Leggerete questo romanzo?
Non perdetevi la nostra recensione il 16 giugno e andate a recuperare le tappe delle mie meravigliose compagne di avventura.
Alla prossima,
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