Recensione "Trilogia Vittoriana" by Félix J. Palma

«E se la morte si potesse annullare?»

La recensione che vi propongo oggi non riguarda un unico libro, bensì tre. La Trilogia Vittoriana, sebbene non contenga le sue pubblicazioni d'esordio, è l'opera che ha reso lo spagnolo Félix J. Palma famoso in ben 25 paesi. Una fama più che meritata, direi. I tre volumi che compongono questa saga, La mappa del tempo, La mappa del cielo e La mappa del caos, nascono dall'amore letterario e dalla stima e gratitudine verso H. G. Wells, che l'autore stesso definisce come uno dei suoi scrittori preferiti. Il viaggio narrativo di Félix J. Palma inizia nel 2007 e termina, dopo ben sette anni, nel settembre del 2013. Alla base vi è un semplice quesito, che sorge quasi spontaneo nell'animo di ogni lettore di fronte ad un'opera amata: e se i libri di H. G. Wells fossero reali? E se lui stesso avesse vissuto quelle avventure che con tanta maestria ha narrato? Così, tra viaggi nel tempo, invasioni marziane ed incontri con l'uomo invisibile, ci si immerge nella lettura, ritrovandosi a vivere una nuova ed emozionante esperienza letteraria.

«Vieni avanti, stimato lettore, immergiti  nelle appassionanti pagine del nostro romanzo d'appendice,dove troverai avventure che avresti potuto solo sognare»

Uno degli aspetti su cui desidero porre l'accento sono sicuramente i personaggi. Palma utilizza personaggi reali ed altri fittizi, ponendoli sullo stesso palcoscenico. È da sottolineare il modo in cui riesce ad armonizzarli perfettamente tra loro. Che siano realmente esistiti o il puro frutto della sua fantasia, inoltre, egli riesce a donare a tutti, indistintamente, una profonda umanità; rendendoli reali, palpabili. Sebbene, poi, nel corso della trilogia essi vestano panni differenti, mantengono costante la propria individualità. Un piccolo accento va posto sulla figura di Wells. Ho già citato in precedenza il forte affetto che lega l'autore a questa figura; sarebbe, perciò, stato fin troppo facile per lo scrittore cedere a questo affetto, tentando di eroicizzare al massimo il suddetto personaggio. Invece Palma (e per ciò lo stimo tantissimo) riesce a restare lucido, e per quanto Wells sia uno dei protagonisti principali della vicenda, l'autore non dimentica di presentare i lati più bui della sua personalità.

(Attenzione: la citazione seguente può contenere spoiler!) 

«Sono sicuro che nel corso di questa storia, molti di voi non hanno saputo cosa pensare del capitano Shackleton. Per il momento vi dirò solo che è un autentico eroe. Non dovremmo considerare un eroe qualcuno che riesce a creare un mondo perfetto anche se per un solo istante e per un solo uomo? Sì, e tra tutti quegli eroi merita di essere inserito anche il falso, o vero, capitano Shackleton, che ha deciso di regalare a Charles, nel suo ultimo istante di vita, la sua personale mappa del cielo, un cielo dove il tramonto avrebbe avuto finalmente i rimpianti colori della sua infanzia.»


Un altro aspetto che apprezzo tantissimo della scrittura di Félix J. Palma è sicuramente il suo stile. Se nel bel mezzo di un'invasione marziana (descritta alla perfezione, aggiungerei) riesci a farmi commuovere per l'amicizia, l'amore, e la totalità delle emozioni umane, allora non posso che donarti il mio cuore da lettrice. La capacità di raccontare e trattare dei sentimenti è solo una delle mille abilità scrittorie dell'autore, che riesce a descrivere perfettamente (più di) una Londra vittoriana (nonostante abbia sempre vissuto in Spagna) e a tessere una meravigliosa tela, intrecciando i fili della storia, della fantascienza e del fantasy. Un ulteriore apprezzamento va senza dubbio al narratore, che inteviene nelle vicende senza mai essere invasivo ma, anzi, arricchendole grazie al suo occhio critico e a un'arguta ironia. La scrittura, inoltre, è semplice e mai banale; così che i romanzi, anche in originale, siano facilmente accessibili e comprensibili. Un'altra abilità dell'autore è sicuramente la capacità di stupire il lettore, riuscendo sempre a sorprenderlo. Ci vuole fiducia, nel leggere i libri di Palma, fiducia che per quanto la trama sembri complicarsi, alla fine verranno date tutte le risposte (cosa che, puntualmente, accade). Nel testo vengono continuamente disseminati indizi, e il lettore viene costantemente invitato a crearsi delle proprie teorie. Eppure, per quanto logica e creativa un'ipotesi possa essere, lo scrittore riuscirà comunque sempre a stupire, e, seppure la vicenda non sarà come si era immaginata, non si resterà mai delusi.

(n.b. La citazione seguente è in Spagnolo. Non essendo, infatti, il romanzo ancora stato tradotto in Italiano, ho deciso di lasciare le frasi seguenti in originale, per non interporre la mia penna a quella dell'autore)
«Siete meses más tarde, lady Harlow juraría en su lecho de muerte que el aire se había iluminado entre los dos cuando comenzaron a reír. Sí, repetiría una y otra vez para sí misma, lo había visto con sus proprio ojos: al principio creyó ser víctima de algún efecto óptico producido por la niebla; pero más tarde, había acabado por convencerse de que aquella mañana había presenciado un auténtico milagro. -El mundo entero se reducía a la distancia exacta que las separaba- farfulló lady Harlow con su último aliento, ante la indiferente enfermera -se reducía a la distancia exacta que les separaba»

Infine, mi piace porre l'accento sulle vicende narrate. Ho già scritto di come Félix J. Palma prenda spunto dalle opere di H. G. Wells. È facile, in questi casi, cedere alle scorciatoie, lasciandosi guidare un po' troppo dai romanzi originari. L'autore, invece, tratta sempre con estrema serietà e rispetto le vicende Wellsiane, nello sforzo continuo del colmare, con la fantasia e la logica, la distanza tra una creazione interamente propria e quella di un altro, che segue inevitabilmente regole differenti. Il risultato che ottiene è strabiliante, un monumento letterario anche solo per la creatività e la progettazione.

La Trilogia Vittoriana, che ha valso, nel 2008, il XL Premio dell'Università di Siviglia a un autore già pluripremiato, è, a mio avviso, uno dei capolavori della letteratura attuale, ad opera di colui che è stato nominato, dalla critica, uno degli scrittori più brillanti e originali dell'attualità.
Credo di aver già speso abbastanza parole per descrivere il mio amore per quest'opera e questo autore. Non me ne sono rimaste, perciò, che poche ultime per potervi consigliare, nel modo più caloroso possibile, i tre romanzi analizzati.

«Y sería muy descortés si no incluyera en mis agradecimientos a H. G. Wells, que empezó siendo uno de mis escritores favoritos y, tras estos siete años de convivencia, ha acabado convirtiéndose en un hermano. Gracias, Bertie, por estimular con tus novelas la imaginación de tantos lectores, incluida la de quien ahora escribe la última palabra de esta trilogía que tanto te debe»

Buona lettura!


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