Recensione The department - il dipartimento di Sara M.

Premessa: non paragonerò il libro a nessun altro libro distopico dato che ogni libro di questo genere ha tante somiglianze.
Quando le ragazze hanno chiesto chi voleva recensire questo libro mi sono fatta subito avanti. Forse perché era da un po che lo vedevo su Amazon, forse perché sto ancora cercando un libro distopico che non finisca in fondo alla mia classifica. Non so esattamente perché ho voluto leggerlo, ma comunque l'ho letto.
L'ho letto e, sinceramente, me ne sono pentita.
Nonostante il mio rapporto non esattamente pacifico con questo genere di romanzi, li ho sempre finiti in uno, massimo due giorni perché ogni volta speravo che il romanzo avesse una svolta improvvisa o che il personaggio che odiavo profondamente morisse (in genere la protagonista), ma con questo libro così non è stato; poco più di duecento pagine lette in tre giorni e da qui si capisce quanto poco mi sia piaciuto.

Ma andiamo con ordine.

(da qui in poi potrebbero essere presenti piccoli spoiler)
The department (da me battezzato il Distopico-Fantasy per un motivo che scoprirete più avanti) parla di Megan, una ragazza che sta per compiere diciotto anni e che deve partecipare alla Scelta, anche se "scelta" io non la definirei dal momento che se cambi Distaccamento crei una specie di rivoluzione.
I Distaccamenti in questione sono dieci e ognuno si occupa di qualcosa: il 3 controlla i vulcani, il 7 (di cui fa parte Megan) dell'agricoltura e via dicendo. Il nono è quello più importante, dove si trova il Dipartimento e vivono i Funzionari, che possono smaterializzarsi a loro piacimento senza nessun motivo apparente (e se un motivo c'è, non l'ho trovato scritto da nessuna parte). Di questo Distaccamento fa parte Zac Smith, ragazzo che all'inizio mi stava simpatico ma in seguito ho odiato.
La prima parte del libro, "ragione e sentimento" (come il libro della Austen), parla dell'incontro tra Megan e Zac e spiega in breve la vita della nostra protagonista, che si può riassumere in poche righe: quella di ogni adolescente che ha un padre panettiere. Questa parte si ricongiunge con il Prologo, ossia il giorno della Scelta, dove Megan decide di cambiare Distaccamento, quello del suo amato Zac.

Non intendo fare altri spoiler per non rovinarvi il libro, quindi inizio subito con lo spiegare perché questo libro non mi è piaciuto e perché l'ho battezzato in quel modo.

La prima cosa che ho notato leggendo erano i capitoli molto corti - e per corti intendo anche una sola pagina o due - e i numeri scritti in numeri e non in lettere. La prima cosa mi ha per lo più stupita, dato che molto spesso il capitolo terminava in momenti strani, ma la seconda mi ha irritata. Io non sopporto vedere questi numeri che svettano in mezzo al testo, specialmente quando si parla di orari. Per i Distaccamenti ci può anche stare, non ho niente da ridire, ma per il resto proprio no. Distraggono durante la lettura e li vedi comparire davanti ai tuoi occhi come se fossero funghi.
Andando avanti con la lettura molto spesso comparivano puntini di sospensioni inutili, ma sinceramente questa è solo una mia fissazione. Molto spesso volevo smettere di leggere, al capitolo 47 stavo quasi per cedere al desiderio di chiudere adobe reader e riprendere a leggere la copia di Orgoglio e Pregiudizio che tengo sempre in borda, ma ho resistito e sono arrivata fino ai ringraziamenti.
Perché non mi è piaciuto? perché non mi ha appassionata. Non mi ha tenuta con il fiato sospeso, non mi ha fatto desiderare di finirlo nonostante avessi notato un miglioramento nella trama dalla seconda parte in poi. Non mi ha trasmesso nulla.
Ho trovato lo stile di scrittura piatto e privo di alcuna emozione, le scene e i fatti accaduti era narrati troppo velocemente e quando mi sono ritrovata davanti un "l'altro autunno" la mia mascella è praticamente caduta sul pavimento. Credevo che fossero passati solo un paio di mesi, non un anno.
Le conversazioni le ho trovate irreali, quasi comiche anche quando avrebbero dovuto essere gravi o serie. Molto spesso mi sono ritrovata a ridere nel bel mezzo di scene che non avrebbero dovuto essere comiche.
Dalla terza parte del libro mi sono addirittura persa, non capivo perché i personaggi dovevano fare quella determinata cosa e se alla fine erano riusciti a farla, non so se per mia distrazione o per altro.
Però c'è una cosa che che mi ha lasciata ancora più perplessa, il motivo per cui considero questo libro un fantasy, è la smaterializzazione (attenzione spoiler): ad un certo punto del libro si scopre che tutti possono smaterializzarsi e che il Dipartimento glielo aveva tenuto nascosto. Perché possono smaterializzarsi? magia? mutazioni? utilizzo di un'altra parte del cervello che ancora non conosciamo? Questa domanda mi perseguiterà ogni volta che vedrò la copertina di questo libro.

Al libro assegno due specchi e mezzo. Se studiata meglio, secondo me, la trama ha un buon potenziale.





                                                                 specchi 


Alterinhel

Commenti

  1. Buona sera a voi blogger e ai vostri lettori, ci ho messo un po' a rispondere alla vostra recensione, chiedo scusa ma sono stata un po' occupata.
    Allora, innanzitutto grazie per aver voluto leggere il mio libro, mia prima opera su cui due case editrici avrebbero puntato per la pubblicazione, ma che ho poi deciso di autopubblicare.
    Partiamo con ordine: mi spiace Alterinhel di averti fatto sprecare tre giorni per una lettura che non ti ha soddisfatta in pieno (giusto? mi sembra che comunque in fondo qualcosa tu abbia apprezzato).
    Allora la possibilità di smaterializzazione (siamo nel 2119, quindi ogni volta che si parla di futuro, c'è sempre qualche particolare "fantasy" che interviene e in questo caso è stata la possibilità di smaterializzarsi) dei funzionari gli consente di organizzare gli spostamenti dei cittadini in età scolare dal loro Distaccamento alla scuola appunto e tenere sotto controllo il rispetto delle regole nei vari Distaccamenti. Spero che con questa spiegazione la mia copertina smetterà di perseguitarti ;)
    Sullo stile di scrittura credo non ci sia molto da dire: personalmente non ho mai gradito libri con capitoli lunghi che, per un motivo o per l'altro, ti trovi a dover abbandonare a metà (la maggior parte delle volte perchè il sonno ha la meglio sulla volontà di proseguire la lettura).
    Allo stesso tempo però, mettendomi dalla parte della scrittrice, ho volontariamente terminato i, brevi, capitoli in punti salienti, proprio per invogliare il lettore a proseguire.
    Per quanto riguarda i numeri, beh, ti ringrazio, è una cosa a cui non avevo dato peso e ho aggiornato l'ebook modificando i numeri con le lettere. MA, ti informo che gli orari vanno scritti in lettere, quando si parla di un'ora definita.
    Vi ringrazio in ogni caso per lo spazio che avete dato al mio libro, in bene o in male, l'importante è che se ne parli no? E comunque anche, e soprattutto, le critiche servono per migliorarsi.
    Buon lavoro!
    Sara
    P.S. scusate se ho eliminato il commento precedente, c'era un errore di battitura.

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  2. Prima di tutto grazie per aver risposto alla recensione.
    Allora, la copertina mi perseguiterà comunque, purtroppo, primo perché sinceramente non mi piace (ma questa è una mia fissazione dato che sono una grafica e vorrei che ogni libro avesse una sottospecie di capolavoro per copertina) e secondo perché non hai risposto al perché si possono smaterializzare. Sinceramente, senza offesa, la motivazione che mi hai dato non mi spiega quasi niente. Okay, sono nel futuro, ma cosa c'è di diverso che permette a tutti, a loro piacimento, di dividere le proprie cellule e trasferirle dove vogliono?
    Dopodiché, io ti avevo corretto il fatto che avevi scritto le ore in lettere e se per caso volevi scrivere "gli orari vanno scritti in numeri", frase che nel contesto ha molto più senso, sappi che sono andata a ri-controllare cosa va scritto in numeri, dal momento che non mi piace difendere gli errori che mi vengono segnalati senza essere sicura di essere dalla parte del giusto. In numeri si scrivono solamente date molto importanti (e ovviamente non in forma burocratica perché sarebbe due pugni in un occhio), secoli e anni specifici. Ho controllato in vari siti e per accettarmi della cosa (più per mio piacere che per altro) non appena ne avrò l'occasione andrò chiedere conferma ad un mio amico che fa l'editor.
    Per la questione dei capitoli credo di aver precisato che era una mia cosa personale, ogni scrittore ha il proprio stile.Io se non faccio capitoli di minimo 4000 parole non mi ritengo contenta, poi gli altri scelgono come studiare i propri romanzi. Siamo tutti diversi anche in questo.
    Ti ringrazio nuovamente per aver risposto, specialmente per il tono pacato che hai usato, ti fa onore dato che molti davanti ad una critica preferiscono aggredire il recensore.
    - Alterinhel
    P.S. attualmente il libro lo sta leggendo mia sorella Megan, che apprezza i distopici molto più di me.

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  3. Una storia bella e appassionante,ben congegnata,dove tutto scorre veloce pagina dopo pagina,lo stile é così fluido che neanche ti accorgi di mangiare le pagine...leggero,piacevole...pochi elementi ma buoni lo rendono un libro consigliatissimo non solo ai più giovani.Speriamo che l'autrice trovi presto l'ispirazione per scriverne un secondo!

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