Recensione: La fine della solitudine di Benedict Wells

Trama

Jules sa di essere un custode di ricordi, come dice Alva, ma questa non è solo la sua storia. È la storia di tre fratelli, Jules, Liz e Marty, che da piccoli perdono i loro genitori in un incidente e sono costretti a vivere separati e senza famiglia, estranei l'uno all'altro. Marty si butterà a capofitto negli studi, Jules sfuggirà alla vita diventando un introverso mentre Liz si brucerà alla sua fiamma, vivendo senza limiti. La loro infanzia difficile sarà come un nemico invisibile, da cui impareranno a difendersi. Più di ogni altra, questa è la storia di Jules e Alva. Due solitudini che si incrociano, si cercano e si mancano, inquiete, per anni. Jules e Alva sono incapaci di riconoscere quel che provano l'uno per l'altra, legati come sono dal bisogno di amicizia, con il loro perdersi, ritrovarsi e salvarsi. Ma questa è soprattutto la storia di chi, come Jules, serba i propri ricordi insieme a tutte le alternative che non ha scelto, pur sfiorandole e sperimentandole attraverso la letteratura e la musica. Dalla voce di un giovane e già osannato talento della narrativa tedesca, un grande romanzo sulla magia della scrittura che salva dal male.

Recensione
Ci sono libri che hai bisogno di condividere subito con gli altri e libri invece che preferisci tenere per te, almeno il tempo di capirli davvero.

Ho finito questo romanzo molte settimane fa, ma solo oggi ho sentito l'esigenza di esprimere il mio parere.

"La fine della solitudine" è un libro che almeno una volta nella vita, tutti dovrebbero leggere.
Un libro di tristezza, di amore non dichiarato e di una forza che ti trascina avanti anche quando magari tu non vuoi.

Questo è il libro di:
Jules, con i suoi pensieri e quella macchina fotografica vecchia che non ha mai trovato il coraggio di usare davvero.
Liz, con i suoi vizi e il voler apparire più grande; la ragazza con la sigaretta in bocca che nasconde paure fragili come le particelle del fumo che si espande.
Marty, con la testa nei libri e a voglia di estraniarsi e di far parte di qualcosa allo stesso tempo.
Alva e i suoi segreti, i suoi silenzi e quell'amore che non ha mai saputo confessare.


Tutti i personaggi sono così definiti e così diversi fra loro che rappresentano nella loro completezza e complessità, tutte le sfumature dell'anima dell'uomo.
Il tutto si muove in un'ambientazione realistica ed evanescente al tempo stesso; con la visione di posti che ci sembra di conoscere, ma che non abbiamo mai visto davvero.

Lo stile è così delicato da scorrere sulla carta come fosse parte di essa e non inchiostro stampato a forza tra le pagine, e nonostante la complessità del linguaggio in alcuni punti della narrazione riusciamo subito ad avere un quadro completo del romanzo che vuole essere solo un quadro di Vita.
La vostra.
La mia.
Quella di chiunque in questo mondo, che rinnega la solitudine e allo stesso tempo ci si rifugia per proteggersi.

Benedict Wells usa le parole come un pittore utilizza una tela, per esprimersi ed esprimere.

Vorrei dire di più, ma questo è un libro di cui non posso raccontare altro. Lasciate a queste pagine la possibilità di spiegarsi da sole e vedrete che troverete voi stessi tra le righe, in un modo o nell'altro.


-CuorediInchiostro


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