Recensione: Half Bad di Sally Green

Questo libro è stato... wow! In tutto e per tutto una rivelazione.

La recensione non contiene spoiler.

La magia esiste, ed è spaccata da una guerra millenaria. Appartenere a un fronte definisce il ruolo di ciascuno nel mondo, garantisce compagni e alleanze; ma soprattutto decide chi sono i nemici, che vanno giustiziati senza rimorso. Nathan vive in una zona grigia: figlio di una maga Bianca e dell'Oscuro più terribile mai esistito, cresce nella famiglia materna, evitato da tutti, vessato dalla sorellastra, perseguitato dal Concilio che non si fida di lui e anno dopo anno ne limita la libertà, fino a rinchiuderlo in una gabbia. La stessa guerra che divide il mondo della magia si combatte nel cuore di Nathan, in perenne bilico tra le due facce della sua anima, che davanti alla dolcezza di Annalise vorrebbe essere tutta Bianca, e invece per reagire alle angherie si fa pericolosamente Nera. Ma è difficile restare aggrappato alla tua metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.


Una delle cose che più amo è quando scopro una saga nuova, e quando questa è già completa è come vincere alla lotteria.
Niente pathos tra un'uscita e l'altra (mi sembra ieri, quando marcavo i giorni del calendario, aspettando con ansia Green di Kerstin Gier), solo una spesa improvvisa e una folle corsa per recuperare questi tre volumi (la saga è in realtà composta da 5, due dei quali spin- off)
Per qualche ragione lo è identificata come un'ottima lettura maschile.
Lo stile narrativo è incalzante, avvincente, ricco d'azione.
Il personaggio principale è un ragazzo, Nathan, che ci viene presentato nel corso dei capitoli.
Ci ritroviamo con lui,all'inizio, catapultati in cella, mentre ci illustra la sua giornata tipo, dimostrando una forza di volontà immane. La prima parte del romanzo è dedicata a quello che gli è accaduto prima, ma non si tratta di vicende di qualche mese addietro, arriviamo a fare la conoscenza di tale ragazzo proprio dai primi anni di vita. Osserviamo così tutta la sua crescita.
Durante la seconda parte, invece, ci ritorniamo in cella, preparandoci a scoprire il futuro del Mezzo Nero, e di conseguenza Half Bad.
Bellissima è la frase di apertura del romanzo, "Non c'è nulla di buono o di cattivo, al mondo, che il pensarlo in un certo modo non lo renda subito tale." Amleto, W. Shakespeare. Con magia Bianca ci viene subito da pensare che si tratti di persone buone, mentre l'opposto accade in riferimento di quelle aventi poteri oscuri. In questo romanzo però ci è lasciato benissimo intendere che questo divario non sussiste, in realtà.
I personaggi, che paiono tutti essere reali, talmente ben descritti e analizzati, come i Profani - gli umani - portano con se i propri turbamenti, pregiudizi e valori. Per tanto, se non per le proprie discendenze e gli occhi, non si può etichettare qualcuno in base ai propri poteri, primi tra tutti i membri del Concilio, disumani sino al midollo.
Purtroppo neppure si può dire che i maghi Neri siano buoni...non ce n'è uno che possa affermare di non aver ucciso, senza contare le sanguinolente situazioni famigliari. Difficilmente vedremmo tre differenti generazioni assieme, ecco.
I Bianchi comunque danno da sempre la caccia a quelli dell'opposta fazione, avvalendosi di ogni mezzo per sterminarli (come se già non lo facessero per conto proprio...) senza disdegnare spie e torture.
Nathan non può fidarsi di nessuno, in quanto se si lasciasse anche solo trapelare quello che davvero prova verso il padre, l'uomo più ricercato dal Concilio, sarebbero guai seri per lui e la sua famiglia.
Durante le vicende abbiamo modo di fare la conoscenza di moltissime persone, che siano Bianche o Oscure, lasciandoci così ammirare lo scorcio di mondo che va ben oltre al nostro.
Tra profezie, amori alcuni scontati, altri imprevisti, nonne e padri, non vedo davvero l'ora di scoprire cosa accadrà a Nathan e se riuscirà a sviluppare, o meno, il proprio potere.



Lost Inside My Universe

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