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Eventi librosi: Vi racconto il mio Salone del Libro 2016



Si è concluso ieri il Salone Internazionale del Libro a Torino. Nato nel 1988 sotto il nome di Salone del libro, la fiera è da ben 29 anni la manifestazione editoriale più importante del nostro paese.
In questa XXIX edizione, che si è svolta al Lingotto di Torino (sede tradizionale) dal 12 al 16 maggio scorsi, c'ero anche io.
Ammetto che non è stata la mia prima volta al Salone: nonostante gli impegni accademici, ho già avuto la fortuna di esserci qualche anno fa. Eppure questa volta si è dimostrata un'esperienza totalmente differente. Sarà che ora, studiando il dietro le quinte delle case editrici e degli eventi letterari, ho una consapevolezza maggiore delle dinamiche e caratteristiche di queste manifestazioni; sarà che come inviata del blog e lusingata dall'invito rivoltoci dalla De Agostini per un incontro con i blogger, e conoscendo autori ed editori, mi sono quasi concessa l'illusione di vedere la fiera "stando dall'altra parte"; fatto sta che se l'ultima volta che sono stata al Salone ne sono rimasta quasi spaesata, restando con l'impressione di trovarmi unicamente dentro un grande e affollato mercato a unico scopo di lucro, questa volta le sensazioni sono state tutt'altre.

Parete dello stand della De Agostini
Riuscite a riconoscere le citazioni?
Ovviamente resta l'aspetto commerciale, e uno degli scopi della manifestazione è sicuramente la compravendita dei libri; ma il Salone si rivela anche un'occasione importante e altrettanto interessante per osservare il panorama editoriale del nostro paese, coglierne i movimenti interni, indovinarne le direzioni future e, soprattutto incontrarsi con chi condivide la propria passione in un piccolo paradiso della carta, con la calda e intima sensazione di sentirsi parte di una grande famiglia.

Definisco con piacere questa esperienza come una bellissima e ricca avventura. E come una vera avventura, ha avuto i suoi alti e bassi, tra ruote forate e la forte grandinata per la strada; ma ne è valsa la pena per ogni singolo saluto festoso ai vari stand (e qui un saluto speciale va agli autori della Dark Zone) e per ogni volta che uno sconosciuto ha offerto gentilmente un aiuto senza chiedere niente in cambio, neanche il tuo nome, ma solo perché il condividere l'amore per la lettura ci rende tutti della stessa famiglia, e in famiglia, si sa, ci si aiuta volentieri senza chiedersi neanche perché (Emanuela, se stai leggendo queste righe, sappi che ti ringrazio ancora una volta per la tua simpatia e disponibilità).
In definitiva, non posso che uscire entusiasta da questa esperienza, un po' più arricchita, un po' più grande, e orgogliosa di far parte di tutto questo.
Ci vediamo alla XXX edizione del Salone Internazionale del Libro!





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