Recensione "Hyperversum" by Cecilia Randall
«"Start!" ordinò Daniel.
La Terra si fermò in un punto preciso. Il contatore si arrestò allo stesso tempo sulla scritta:
1214 d.C.
Di colpo la Terra cominciò a ingrandirsi dando ai quattro giocatori l'impressione di precipitare velocemente. Attraversarono le nubi dell'atmosfera e iniziarono a distinguere la geografia. Riconobbero l'Europa, poi la Francia, infine la regione della Fiandra, a nord del paese.
Giocatori vi trovate ora in Fiandra.
È il primo marzo 1214:
si avvicina la fine della guerra tra Inghilterra e Francia.»
Quanti gamer hanno sognato, almeno una volta, di entrare nel proprio videogioco preferito? E quanti che questo fosse così reale da diventare la loro stessa vita?
Daniel Freeland, 22 anni, è un vero appassionato del videogioco online Hyperversum. Per questo decide di festeggiare il ritorno di Ian, il fratello acquisito che frequenta un dottorato di storia medievale all'estero, con un'avventura virtuale ambientata proprio del Medioevo. A giocare con loro sono anche il fratellino di Daniel, Martin, la ragazza, Jodie, e una coppia di amici, Carl e Donna. Questa volta, però, qualcosa va storto, e i ragazzi si trovano catapultati nella Fiandra del 1214, nel mezzo della guerra che vede contrapposte Francia e Inghilterra. Il gioco è finito, ora inizia la storia. E la vita di ogni singolo naufrago ne verrà sconvolta.
Hyperversum è una di quelle saghe che, una volta terminate, si prestano all'intera cerchia di amici, per condividere il mondo da cui si è appena usciti. I tre libri che compongono la trilogia, Hyperversum, Il Falco e il Leone e Il Cavaliere del Tempo, sono dei fantasy. Date le accurate descrizioni e interazioni con la storia, sono stati più volte etichettati come romanzi storici. A questo l'autrice stessa fa fronte con una nota, inserita alla fine di ogni volume, in cui spiega come si sia divertita a giocare con la storia e la geografia. Ai luoghi, personaggi e avvenimenti reali, infatti, si affiancano quelli inventati. L'abilità di mischiarli insieme senza creare incongruenze, invece, è tutta dell'autrice, e completamente autentica. La capacità di giocare con periodi storici e ambientazioni diverse è davvero notevole (oltre che originale), e dimostra la grande attenzione prestata e il lavoro di documentazione svolto dalla scrittrice.
Il primo romanzo si concentra sulla battaglia di Bouvines, uno scontro decisivo nei conflitti internazionali che segnarono la prima metà del XIII secolo. Nel secondo libro, Hyperversum - Il Falco e il Leone, invece, lo scenario cambia. I giocatori si ritrovano nell'Inghilterra del 1215 d.C., sconvolta dalla ribellione dei baroni inglesi contro Giovanni Senza Terra. In Hyperversum - Il Cavaliere del Tempo, infine, Ian e Daniel si riincontrano nel bel mezzo della Crociata Albigese.
Hyperversum è il primo libro pubblicato di Cecilia Randazzo, che debutta nel 2006 sotto lo pseudonimo di "Cecilia Randall". Ad oggi, anche grazie alla sue opere successive, è una delle scrittrici più influenti del fantasy italiano. Seppure non si possa affermare che la sua scrittura sia mal fatta o eseguita, credo sia percepibile, soprattutto nel primo libro, una leggera imperfezione dovuta all'inesperienza. È possibile, infatti, ricostruire il miglioramento nell'uso dello stile nei volumi successivi. È bello vedere, nel corso dell'intera trilogia, il percorso di crescita dell'autrice, che cresce insieme ai propri lettori.
Una nota negativa, però, mi sento di farla sui personaggi. In alcune situazioni, infatti, essi risultano un po' troppo stereotipati. Diversamente, invece, avviene per le già citate descrizioni di situazioni e fatti storici, realizzate alla perfezione grazie alle fonti scelte e al buon utilizzo che ne viene fatto.
Nel 2007 Hyperversum vince la XXX edizione del Premio Nazionale Insula Roma per la sezione "Narrativa edita ragazzi".
Da oggi, invece, è disponibile nelle librerie Hyperversum Next, un romanzo ambientato nello stesso universo, ma venti anni dopo. Qui trovate tutte le informazioni al riguardo.
Nonostante non raggiunga la perfezione assoluta, quella in analisi resta una trilogia con la sua dignità, e che merita di essere letta. Credo ci sia sempre qualcosa da imparare dai libri della Randall, che riesce non solo a raccontare storie coinvolgenti, ma ad accrescere sempre un po' il bagaglio personale di ogni suo lettore.
Buona lettura!
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